PD: Menis, oltre 100 interrogazioni PD inevase dalla Giunta
(ACON) Trieste, 03 mar - COM/ET - Oltre cento interrogazioni
del Partito Democratico giacciono negli uffici del Consiglio
regionale in attesa di una risposta, che, per molte di esse, si
rivelerà assolutamente inutile. A evidenziarlo è il consigliere
del PD Paolo Menis, che interpreta questa situazione come un
rifiuto a confrontarsi da parte della Giunta.
L'occasione per affrontare l'argomento è la presentazione in
Consiglio del Rapporto sulla Legislazione 2008. Un'occasione
troppo spesso sottovalutata - prosegue Menis - che invece
rappresenta un momento importante per soffermarsi sulla verifica
del funzionamento di alcuni meccanismi politici che costituiscono
il cardine del sistema democratico della nostra Regione.
Uno di questi sono proprio le interrogazioni, che vengono rivolte
alla Giunta per ottenere spiegazioni o chiarimenti. Un momento di
confronto fondamentale - così Menis - se gestito con senso di
responsabilità e rispetto del reciproco ruolo istituzionale,
creato per garantire le procedure di legge e favorire la
dialettica tra le parti politiche, che però questa Giunta
svilisce e mortifica in maniera sistematica.
Il più delle volte le nostre interrogazioni vengono completamente
ignorate, per essere esaminate quando ormai hanno perso ogni
significato sostanziale, in prossimità della scadenza dei termini
imposti dal regolamento, addirittura un anno dopo. Va ricordato
che, essendo strutturati come forma di controllo e dibattito su
atti puntuali, molto spesso le interrogazioni prendono spunto da
fatti di attualità o da recenti provvedimenti assunti in sede di
Giunta, che spesso perdono progressivamente significato ed
interesse col passare del tempo.
Che senso ha rispondere ora, ad esempio, all'interrogazione dei
colleghi sulla permanenza del Sunsplash a Rivoli di Osoppo (il
riferimento è alla seduta di martedì) - si chiede il consigliere
- quando ormai è già tutto deciso da mesi? E' solo un'inutile
perdita di tempo, un costo della politica di cui si potrebbe fare
benissimo a meno.
Mi auguro che in futuro questo atteggiamento possa cambiare -
conclude Menis - in favore di un maggiore senso delle istituzioni
e delle loro regole di funzionamento.