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CR: approvate modifiche Regolamento composizione gruppi (3)

03.03.2010
16:37
(ACON) Trieste, 03 mar - AB - Il consiglieri Stefano Alunni Barbarossa e Piero Colussi (Citt) avevano proposto una modifica all'articolo 10 del Regolamento interno del Consiglio regionale sulla composizione dei gruppi. La Giunta per il Regolamento ha esaminato la proposta e ha approvato nei giorni scorsi un testo leggermente diverso da quello originario.

E a riferire in Consiglio regionale, come relatore, lo stesso presidente Edouard Ballaman. Il testo modificato conferma per la presente Legislatura che per formare un gruppo servano tre consiglieri, che due consiglieri possano fare gruppo in caso facciano riferimento alla stessa formazione politica presente in Parlamento e introduce la novità che possano formare un gruppo anche due soli consiglieri qualora la loro formazione politica abbia ottenuto seggi nel Consiglio di questa Regione. Dalla prossima legislatura non vi saranno più deroghe e quindi i gruppi potranno essere formati da non meno di tre consiglieri.

L'Aula, con voto segreto, ha votato queste modifiche con 39 sì, 12 no e 1 astenuto. Approvata anche la modifica proposta da Igor Kocijancic (SA): prevede che un gruppo possa continuare a esistere in forma autonoma anche se nel corso della legislatura qualche consigliere dovesse decidere di abbandonarlo.

Nel corso del dibattito generale erano emerse diverse posizioni.

Per Alessandro Corazza (Idv) sarebbe stato preferibile evitare la transitorietà cambiando le regole a partita in corso e sulla transitorietà si è detto contrario anche Igor Kocijancic (SA).

Esistono delle regole e non devono essere adattate alle realtà che si determinano, ha affermato Bruno Zvech (DS) e siamo quindi contrari a questa operazione. Proprio perché non si può cambiare e partita in corso siamo favorevoli all'emendamento Kocijancic.

Gli elettori che mandano in Consiglio regionale un consigliere - ha precisato Alessandro Tesini (DS) - hanno diritto a vedersi rappresentati, ma la rappresentanza è poi organizzata in base a criteri che assicurino efficienza, funzionalità e tempistica dei lavori.

Il problema non ci riguarda, è interno all'opposizione, ha affermato Piero Camber (Pdl). Trattandosi però di una norma transitoria e per rispetto al principio di rappresentatività, ha ritirato i suoi emendamenti che avversavano la proposta.

Non c'è nulla di strano per Stefano Alunni Barbarossa (Citt), in quanto le modifiche al Regolamento devono per forza essere adottate nel corso di una legislatura.

Le regole, per Stefano Pustetto (SA), quando vengono cambiate per la successiva legislatura basta che abbiano una maggioranza semplice, se invece valgono per la legislatura in corso dovrebbero veder d'accordo tutti i giocatori.

Una riforma organica richiede tempi diversi, ha affermato Daniele Galasso (Pdl), ora ci limitiamo a un aggiustamento e va bene anche l'emendamento Kocijancic.

Una modifichetta, così l'ha definita Gianfranco Moretton (PD), per risolvere un problema contingente. Non possiamo che disapprovare. E' auspicabile una linea di rigore per andare veramente verso una riduzione dei costi della politica.

Anche se non si è sempre convinti, ha ammonito Edoardo Sasco (UDC), bisogna guardare con buon senso alla situazione e scegliere la miglior soluzione possibile. Si, comunque, all'emendamento Kocijancic.

Condivido le perplessità, ha detto in conclusione Edouard Ballaman, ma considero la norma per la Legislatura in corso nella sua transitorietà, mentre il testo definitivo lo adottiamo per la prossima, così già si può prevedere un risparmio di costi.

(immagini tv)

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