CR: approvate modifiche Regolamento composizione gruppi (3)
(ACON) Trieste, 03 mar - AB - Il consiglieri Stefano Alunni
Barbarossa e Piero Colussi (Citt) avevano proposto una modifica
all'articolo 10 del Regolamento interno del Consiglio regionale
sulla composizione dei gruppi. La Giunta per il Regolamento ha
esaminato la proposta e ha approvato nei giorni scorsi un testo
leggermente diverso da quello originario.
E a riferire in Consiglio regionale, come relatore, lo stesso
presidente Edouard Ballaman. Il testo modificato conferma per la
presente Legislatura che per formare un gruppo servano tre
consiglieri, che due consiglieri possano fare gruppo in caso
facciano riferimento alla stessa formazione politica presente in
Parlamento e introduce la novità che possano formare un gruppo
anche due soli consiglieri qualora la loro formazione politica
abbia ottenuto seggi nel Consiglio di questa Regione. Dalla
prossima legislatura non vi saranno più deroghe e quindi i gruppi
potranno essere formati da non meno di tre consiglieri.
L'Aula, con voto segreto, ha votato queste modifiche con 39 sì,
12 no e 1 astenuto. Approvata anche la modifica proposta da Igor
Kocijancic (SA): prevede che un gruppo possa continuare a
esistere in forma autonoma anche se nel corso della legislatura
qualche consigliere dovesse decidere di abbandonarlo.
Nel corso del dibattito generale erano emerse diverse posizioni.
Per Alessandro Corazza (Idv) sarebbe stato preferibile evitare la
transitorietà cambiando le regole a partita in corso e sulla
transitorietà si è detto contrario anche Igor Kocijancic (SA).
Esistono delle regole e non devono essere adattate alle realtà
che si determinano, ha affermato Bruno Zvech (DS) e siamo quindi
contrari a questa operazione. Proprio perché non si può cambiare
e partita in corso siamo favorevoli all'emendamento Kocijancic.
Gli elettori che mandano in Consiglio regionale un consigliere -
ha precisato Alessandro Tesini (DS) - hanno diritto a vedersi
rappresentati, ma la rappresentanza è poi organizzata in base a
criteri che assicurino efficienza, funzionalità e tempistica dei
lavori.
Il problema non ci riguarda, è interno all'opposizione, ha
affermato Piero Camber (Pdl). Trattandosi però di una norma
transitoria e per rispetto al principio di rappresentatività, ha
ritirato i suoi emendamenti che avversavano la proposta.
Non c'è nulla di strano per Stefano Alunni Barbarossa (Citt), in
quanto le modifiche al Regolamento devono per forza essere
adottate nel corso di una legislatura.
Le regole, per Stefano Pustetto (SA), quando vengono cambiate per
la successiva legislatura basta che abbiano una maggioranza
semplice, se invece valgono per la legislatura in corso
dovrebbero veder d'accordo tutti i giocatori.
Una riforma organica richiede tempi diversi, ha affermato Daniele
Galasso (Pdl), ora ci limitiamo a un aggiustamento e va bene
anche l'emendamento Kocijancic.
Una modifichetta, così l'ha definita Gianfranco Moretton (PD),
per risolvere un problema contingente. Non possiamo che
disapprovare. E' auspicabile una linea di rigore per andare
veramente verso una riduzione dei costi della politica.
Anche se non si è sempre convinti, ha ammonito Edoardo Sasco
(UDC), bisogna guardare con buon senso alla situazione e
scegliere la miglior soluzione possibile. Si, comunque,
all'emendamento Kocijancic.
Condivido le perplessità, ha detto in conclusione Edouard
Ballaman, ma considero la norma per la Legislatura in corso nella
sua transitorietà, mentre il testo definitivo lo adottiamo per la
prossima, così già si può prevedere un risparmio di costi.
(immagini tv)
(segue)