Citt: gruppo autonomo e no ai condizionamenti
(ACON) Trieste, 04 mar - COM/AB - La posizione del gruppo dei
Cittadini all'indomani della modifica al Regolamento interno del
Consiglio regionale è stata ribadita nel corso di una conferenza
stampa dai consiglieri regionali Stefano Alunni Barbarossa e
Piero Colussi, assieme a Bruno Malattia, presidente di "una
regione in comune" e capogruppo consiliare regionale dei
Cittadini per il Presidente nella scorsa legislatura.
"I Cittadini sono nuovamente in campo. Con il voto di ieri si è
rimediato a un errore attuato nella scorsa legislatura e che già
allora avevamo denunciato".
Non è mancata la delusione per la posizione di PD (pur non nella
sua totalità) e Idv che si sono espressi contro la modifica che
permetteva ai Cittadini di costituirsi gruppo autonomo. "Si è
trattato di un errore politico - ha detto Colussi - che evidenzia
la difficoltà a pensare a un progetto plurale, a un
centrosinistra dove possano convivere tante sensibilità. No
quindi ai condizionamenti e, in relazione ai problemi che da ora
in poi si presenteranno, li valuteremo con autonomia".
Un ringraziamento è andato ai 39 votanti che hanno voluto dare
rappresentanza a quei cittadini che alle ultime elezioni
regionali avevano dato la loro preferenza a una lista civica.
Alunni Barbarossa ha ricordato "come il voto di ieri sia stato
l'atto finale di un'importante discussione che si è svolta in
seno alla Giunta per il regolamento, sottolineando come, con
questa decisione, sia stata sanata una condizione intollerabile
che creava disparità all'interno del Consiglio rispetto a
situazioni identiche".
Infine, si è affrontata la questione relativa all'adesione
all'Alleanza x l'Italia di Rutelli-Tabacci-Dellai.
"Inizialmente - è stato detto - il progetto ci sembrava
interessante soprattutto perché rinsaldava i rapporti con il
Veneto e con chi con noi ha creato Libertà civica. Strada
facendo, però, ci siamo accorti che era il Centro a comandare e
che stavano emergendo con forza cose già viste: personaggi
usurati che si ripresentavano con casacche nuove. Abbiamo perciò
deciso di rimanere con la nostra identità nel tentativo, a volte
disperato, di cambiare le cose. Siamo stati e continueremo a
essere riformisti e lo saremo ancora con serietà".