PD: Pupulin, in continuo aumento la cassa integrazione
(ACON) Trieste, 09 mar - COM/AB - Continua ad aumentare il
ricorso alla cassa integrazione. Il dato più grave a Pordenone:
raddoppia la CIG ordinaria, cresce del 20% quella straordinaria a
zero ore.
Lo mette in evidenza Paolo Pupulin, consigliere regionale del PD,
che richiama i dati INPS sulla cassa integrazione di febbraio
2010 a dimostrazione che la crisi è ben lontana dall'essere
superata. Certamente le cause e le soluzioni per larga parte non
sono risolvibili con la sola azione della nostra Regione, ma
sicuramente l'assenza d'un disegno chiaro e le tante incertezze e
i ritardi maturati, rispetto alle azioni definite nella legge
anticrisi del maggio 2009 da parte della Giunta Tondo,
contribuiscono a lasciare senza prospettive tante imprese che
continuano a rimanere soffocate dalla stretta creditizia e dalla
caduta di ordini nel mercato.
E' una situazione che deve essere presa per mano con maggiore
chiarezza e determinazione - afferma Pupulin - se non si vuole
rischiare una prospettiva di lento declino del sistema produttivo
regionale e provinciale. I dati sono significativi e non
diversamente interpretabili. Nel mese di febbraio, che pure è un
periodo con minori giornate lavorative, in Friuli Venezia Giulia
le ore di CIG sono arrivate a 2.044.806 dalle 1.872.328 di
gennaio. Il dato più grave è l'aumento della cassa straordinaria,
cioè quella dei dipendenti sospesi a zero ore, che sono a maggior
rischio di perdere il posto di lavoro, cresciuta da 1.268.397 di
gennaio a 1.517.810 di febbraio.
In provincia di Pordenone la congiuntura risulta ancora più
delicata. Il ricorso alla CIG è arrivato a ben 860.405 ore dalle
619.208 del mese precedente. Raddoppia pure la cassa integrazione
ordinaria, quella per caduta degli ordinativi, che passa da
123.896 ore a 253.004. La CIG straordinaria cresce da 495.312 a
607.401.
In questa situazione - conclude Pupulin - credo si debbano
accelerare le misure ancora in ritardo dopo tanti mesi, in
particolare quelle che riguardano il sistema di garanzie e le
possibilità delle imprese, soprattutto quelle minori, di poter
scontare i crediti maturati ma in ritardo di pagamento. Bisogna
trasferire le notevoli risorse inutilizzate dai cosiddetti Savino
Bond ai fondi di rotazione del Mediocredito e del Frie, che sono
risultati gli strumenti più funzionali e apprezzati dal sistema
delle imprese regionali.