III Comm: Piano sociosanitario 2010, assessore Kosic (1)
(ACON) Trieste, 09 mar - DT - Ha illustrato le integrazioni al
Piano sociosanitario per il triennio 2010-2012 in III Commissione
consiliare (presidente Giorgio Venier Romano, UDC) l'assessore
alla Salute Vladimir Kosic.
Un richiamo al ruolo dei medici di famiglia. Si prevede di
realizzare il passaggio da una medicina di attesa a una di
iniziativa. Un'evoluzione che deve portare a tipologie
organizzative diverse, introdurre nuovi modelli associativi
obbligatori (aggregazione funzionale, unità complessa di cure
primarie, equipe territoriale) e facoltativi (ad esempio fra i
medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta).
Dovranno essere innovative anche le modalità di coordinamento con
le strutture distrettuali, per conseguire l'integrazione tra
medici di famiglia e pediatri, tra territorio e ospedale.
La seconda integrazione riguarda le funzioni coordinate delle
Aziende ospedaliere: un assetto organizzativo e di erogazioni che
dovrà essere definito obbligatoriamente d'intesa tra le Aziende
di area vasta e i privati accreditati e comunque con la cabina di
regia della direzione centrale della Salute. In mancanza di un
accordo, la scelta finale spetterà alla Regione (sentite le
Aziende interessate).
Una nota pure sull'ospedale di Tolmezzo: va perseguita, ha
sottolineato Kosic, la continuità dell'integrazione dell'offerta
sanitaria nell'ambito del polo unico Tolmezzo-Gemona. E un'altra
anche sull'area vasta pordenonese: dal primo gennaio 2011, sulla
base di uno studio di fattibilità predisposto dall'Azienda
ospedaliera e da quella sanitaria con il coordinamento della
Regione, e dopo aver sentito la Conferenza dei sindaci, le
funzioni dei nosocomi ex articolo 21 della provincia di Pordenone
(quindi Maniago e Sacile) faranno capo all'Azienda ospedaliera di
Pordenone, ma manterranno inalterate le attività previste dai
vigenti atti di programmazione regionale.
L'assessore ha anche risposto al capogruppo del PD Gianfranco
Moretton in merito alle osservazioni espresse dalla direzione
generale della ricerca scientifica e tecnologica del dipartimento
dell'innovazione del ministero dell'Università e della ricerca
sul possibile ridimensionamento delle funzioni assistenziali
degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, gli
IRCCS.
Non c'è alcuna volontà di intervenire sulle funzioni né del Burlo
di Trieste né del CRO di Aviano, ha chiarito Kosic. Per gli IRCCS
non c'è alcun problema, nessuna preoccupazione. Tipologie e
numeri delle strutture saranno definiti successivamente
all'approvazione del Piano.
Commentando in generale il Piano sociosanitario, l'assessore ha
richiamato la necessità di intervenire per rendere coerente la
domanda con l'offerta. Il Libro verde non ha fornito tutte le
informazioni necessarie, per questo ci sono stati il passaggio e
le integrazioni in Commissione, e le audizioni: il processo della
democrazia è alimentato dalla dialettica, ora è giunto il momento
della sintesi, dell'assunzione di responsabilità di un percorso
avviato da tempo. Mai prima d'ora su un Piano si è tanto discusso
e ci si è tanto confrontati, ha concluso Kosic, abbiamo colto le
integrazioni coerenti che ci sono state suggerite, abbiamo
risposto alle sollecitazioni di esplicitare meglio questo Piano.
Dobbiamo puntare all'equità e al superamento della disomogeneità
territoriale, non possiamo lasciare le cose così come sono.
In seguito a un approfondimento proprio sugli IRCCS, la
Commissione ha deciso di sospendere i lavori e di riprenderli
alle 14.00.
(segue)
(immagini tv)