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Pdl: Marin, no unica Doc Friuli,rispettare eccellenze Collio

09.03.2010
15:48
(ACON) Trieste, 09 mar - COM/AB - "Sull'iniziativa della Provincia di Udine in riferimento alla creazione di un'unica Doc Friuli con l'avallo dell'assessore Violino, benissimo ha fatto il Consorzio Collio, attraverso la sua presidente Patrizia Felluga, a dichiararsi contrario".

Ad affermarlo, il consigliere regionale del Pdl Roberto Marin a seguito della presentazione del Piano Doc Friuli da parte della Provincia di Udine.

"Non è ammissibile - rileva Marin - che un'iniziativa che vorrebbe raggruppare tutte le denominazioni di origine controllata della nostra regione, alla fine venga denominata Doc Friuli. O siamo tutti quanti in Friuli Venezia Giulia, o i tentativi della Provincia di Udine e dell'assessore Violino troveranno forti opposizioni da parte del territorio giuliano".

"Tentare di appropriarsi di un lavoro realizzato da decenni con grande serietà e professionalità da parte degli operatori vitivinicoli del Collio è un'operazione fuori luogo e di bassissima sensibilità territoriale. Il Collio e le sue eccellenze, con tutto il rispetto per le altre produzioni, non può e non dovrà essere mai messo sullo stesso livello di una Doc di Aquileia piuttosto che di Latisana. Anche perché il disciplinare della Doc Collio è sicuramente più restrittivo rispetto agli altri in quanto, se all'interno della perpetrazione Doc esiste una zona di pianura, questa non può essere definita Collio, a differenza dei Colli Orientali che hanno anche produzioni di pianura. Vadano pure tranquillamente, se lo ritengono utile, con la pianura di Aquileia e Latisana".

"Oltretutto - prosegue l'esponente del Pdl - si fa confusione, o vi è la volontà di mascherare questa iniziativa da parte degli assessori Macorig e Violino, con l'obiettivo di promuovere il Friuli e il vino Friulano. Un'unica Doc e la promozione sono due cose completamente diverse che devono essere gestite su livelli differenziati, pur dovendo beneficiare di obiettivi comuni, non solo per il Friuli, bensì per l'intera produzione e per l'intero territorio del Friuli Venezia Giulia".

"Questa è l'ennesima triste puntata di una gestione del comparto caratterizzata dall'improvvisazione, dalla mancanza di idee e di strategia ma, come ho già avuto modo di sottolineare in occasione del Vinitaly dello scorso anno, si nota anche l'assenza di buon gusto. Anche la prossima edizione del Vinitaly - conclude Marin - sembra che sarà caratterizzata dal tentativo di uniformare tutte le produzioni e, come ho già avuto modo di denunciare, mi auguro che ci sia una netta inversione di tendenza".