PD: Codega,scelta politica chiudere ambulatori per stranieri
(ACON) Trieste, 09 mar - COM/AB - Non c'è alcun parere
dell'Avvocatura della Regione che obblighi a chiudere gli
ambulatori per gli stranieri. Quanto è apparso su alcuni
quotidiani locali alcuni giorni or sono è del tutto
destituito di fondamento.
Lo puntualizza il consigliere regionale del PD Franco Codega, che
ricorda come il parere richiesto dal presidente Tondo
all'Avvocatura della Regione fosse relativo (finalmente abbiamo
il testo sottomano) a un semplice "confronto" tra due testi di
Circolare possibili che la direzione centrale della Salute era in
procinto di emanare sul problema in questione.
Nel predisporre la risposta, l'Avvocatura riprende puntualmente
tutti i passaggi essenziali della normativa vigente e ribadisce
quanto asserito dal comma 8 dell'art. 43 del DPR 394/1999, ossia
che è competenza della Regione stabilire "le modalità più
opportune per garantire che le cure essenziali e continuative
previste dall'art. 35 comma 3 del T.U. possano essere erogate
nell'ambito delle strutture della medicina del territorio o nei
presidi sanitari, pubblici e privati accreditati, strutturati in
forma poliambulatoriale od ospedaliera, eventualmente in
collaborazione con organismi di volontariato avente esperienza
specifica".
La conclusione centrale del parere - evidenzia Codega - sta nello
specificare che questa collaborazione con organismi di
volontariato non può tradursi in forme sostitutive di assistenza
rispetto a quelle offerte dai presidi pubblici e accreditati. E
questo è assolutamente vero. Questi ambulatori speciali infatti
non debbono essere considerati sostitutivi, bensì integrativi,
ossia complementari a quelli del servizio pubblico generale. Si
sappia quindi che se questa Giunta chiuderà questi ambulatori,
non sarà per motivi di incompatibilità giuridica, che non
esistono, ma per propria scelta politica, di cui si assume ogni
responsabilità.