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PD: Codega,scelta politica chiudere ambulatori per stranieri

09.03.2010
16:12
(ACON) Trieste, 09 mar - COM/AB - Non c'è alcun parere dell'Avvocatura della Regione che obblighi a chiudere gli ambulatori per gli stranieri. Quanto è apparso su alcuni quotidiani locali alcuni giorni or sono è del tutto destituito di fondamento.

Lo puntualizza il consigliere regionale del PD Franco Codega, che ricorda come il parere richiesto dal presidente Tondo all'Avvocatura della Regione fosse relativo (finalmente abbiamo il testo sottomano) a un semplice "confronto" tra due testi di Circolare possibili che la direzione centrale della Salute era in procinto di emanare sul problema in questione.

Nel predisporre la risposta, l'Avvocatura riprende puntualmente tutti i passaggi essenziali della normativa vigente e ribadisce quanto asserito dal comma 8 dell'art. 43 del DPR 394/1999, ossia che è competenza della Regione stabilire "le modalità più opportune per garantire che le cure essenziali e continuative previste dall'art. 35 comma 3 del T.U. possano essere erogate nell'ambito delle strutture della medicina del territorio o nei presidi sanitari, pubblici e privati accreditati, strutturati in forma poliambulatoriale od ospedaliera, eventualmente in collaborazione con organismi di volontariato avente esperienza specifica".

La conclusione centrale del parere - evidenzia Codega - sta nello specificare che questa collaborazione con organismi di volontariato non può tradursi in forme sostitutive di assistenza rispetto a quelle offerte dai presidi pubblici e accreditati. E questo è assolutamente vero. Questi ambulatori speciali infatti non debbono essere considerati sostitutivi, bensì integrativi, ossia complementari a quelli del servizio pubblico generale. Si sappia quindi che se questa Giunta chiuderà questi ambulatori, non sarà per motivi di incompatibilità giuridica, che non esistono, ma per propria scelta politica, di cui si assume ogni responsabilità.