III Comm: approvato Piano sociosanitario (3)
(ACON) Trieste, 09 mar - DT - La III Commissione consiliare ha
approvato a maggioranza il Piano sociosanitario per il triennio
2010-2012. A votare a favore Pdl, LN, UDC, Asquini (GM) e
Pensionati; contrari PD, Citt, Idv e SA. Nessun astenuto.
Sono stati accolti anche alcuni emendamenti: innanzitutto, l'UDC
ha visto riconoscere il ruolo dell'ospedale di Gemona come polo
assieme a quello di Tolmezzo anche per i pazienti acuti
(emendamento a firma Venier Romano cui si sono aggiunti Ciani per
il Pdl, De Mattia per la LN e Asquini del Misto). Proprio la
doppia intestazione dell'ospedale Tolmezzo-Gemona ha ottenuto
l'unanimità in Commissione.
Ma è passato all'unanimità anche un emendamento sottoscritto dai
consiglieri del PD Moretton, Lupieri, Menosso, Menis e Codega,
sulle funzioni coordinate degli IRCCS il cui modello
organizzativo ed erogativo - è stato scritto - deve essere
definito obbligatoriamente d'intesa con le altre Aziende di area
vasta e i privati accreditati e con il coordinamento della
direzione centrale della Salute. Prima, invece, il coordinamento
sulla definizione degli accordi avrebbe dovuto essere
dell'Azienda ospedaliera di Pordenone.
L'ordine del giorno invece, proposto da Ugo De Mattia ed Enore
Picco (entrambi LN) e accolto dalla Giunta, impegna l'assessore
alla Salute Vladimir Kosic a prevedere nelle linee guida per la
gestione del servizio sociosanitario del 2011 il coordinamento
delle funzioni per la cura delle malattie croniche, in
particolare del diabete, per favorire la più ampia accessibilità
ai servizi su tutto il territorio.
Entro il 2025 si prevede, difatti, il raddoppio dei casi di
questa patologia, un aumento dovuto alla maggiore incidenza che
avrà l'obesità. Secondo i proponenti è necessario prevedere una
capillare presenza di ambulatori medici adeguati alla cura della
malattia in tutte le sue manifestazioni.
Infine, le dichiarazioni di voto.
Prima marciavamo con un trend di crescita di 100 milioni
all'anno, ha affermato Daniele Galasso, capogruppo del Pdl. E
avevamo dei servizi sui bisogni nuovi? No. Carenza su tutto e
aumento dei costi, questa è l'eredità che il centrosinistra ci ha
lasciato. Abbiamo iniziato un percorso di cambiamento per
superare le carenze che vanno a colpire le fasce deboli della
popolazione.
Il risultato finale è accettabile, ha sottolineato, Roberto
Asquini, Gruppo Misto, non lo è il metodo: i cittadini, i
sindaci, hanno fornito indicazioni da mesi, sembra che queste
istanze non siano state sentite dall'assessore che ha applicato
in modo burocratico e amministrativo il Piano. Il ruolo
dell'assessore è politico, eppure abbiamo dovuto spingere per
portare avanti quello che era ed è il nostro programma
elettorale. Mi auguro che tutto questo porti a una riflessione.
Secondo il capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco sono stati quattro
mesi di intenso lavoro e il Piano che ne esce è migliorato molto:
non si chiude alcun ospedale, si razionalizza con equilibrio, non
si fanno rivoluzioni, si va a sperimentare dove non si hanno
certezze. Per quanto concerne le cure agli stranieri clandestini
il Piano demanda a quelli attuativi delle diverse Aziende, ed è
l'impostazione giusta. Con la certezza che i diritti in capo
anche agli stranieri clandestini, che non sono privilegi,
verranno garantiti.
Per Ugo De Mattia, la Lega Nord ha votato a favore perché con
questi aggiustamenti si ricorda che la clandestinità, per norma
dello Stato, è un reato, e questa è la base di partenza per una
riforma del sistema sanitario.
Stefano Pustetto, della SA, ha ribadito: è un Piano pieno di
contraddizioni, non si può essere coerenti con i più deboli come
vuole la Lega. Quello che serviva era dare un indirizzo, una
strategia più precisa nella sanità e nel sociale proprio perché
abbiamo meno risorse.
Sergio Lupieri (PD) ha ricordato come il Piano non metta al
centro la persona ma l'economia, e il solo parametro finanziario
non basta. Le risorse per sostenere e potenziare l'offerta la
Giunta le intende reperire nelle economie di spesa e con forme di
contribuzione integrativa che saranno a carico dei cittadini.
Per Luigi Ferone, del Partito Pensionati, il Piano è accettabile,
tende a eliminare carenze presenti comunque in una sanità di
eccellenza. Avendo le risorse si può dare tutto a tutti, oggi le
scelte devono essere diverse. Le polemiche sugli ambulatori per i
clandestini? E' riduttivo fermarsi a discutere soltanto di
questo.
(fine)