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III Comm: approvato Piano sociosanitario (3)

09.03.2010
19:39
(ACON) Trieste, 09 mar - DT - La III Commissione consiliare ha approvato a maggioranza il Piano sociosanitario per il triennio 2010-2012. A votare a favore Pdl, LN, UDC, Asquini (GM) e Pensionati; contrari PD, Citt, Idv e SA. Nessun astenuto.

Sono stati accolti anche alcuni emendamenti: innanzitutto, l'UDC ha visto riconoscere il ruolo dell'ospedale di Gemona come polo assieme a quello di Tolmezzo anche per i pazienti acuti (emendamento a firma Venier Romano cui si sono aggiunti Ciani per il Pdl, De Mattia per la LN e Asquini del Misto). Proprio la doppia intestazione dell'ospedale Tolmezzo-Gemona ha ottenuto l'unanimità in Commissione.

Ma è passato all'unanimità anche un emendamento sottoscritto dai consiglieri del PD Moretton, Lupieri, Menosso, Menis e Codega, sulle funzioni coordinate degli IRCCS il cui modello organizzativo ed erogativo - è stato scritto - deve essere definito obbligatoriamente d'intesa con le altre Aziende di area vasta e i privati accreditati e con il coordinamento della direzione centrale della Salute. Prima, invece, il coordinamento sulla definizione degli accordi avrebbe dovuto essere dell'Azienda ospedaliera di Pordenone.

L'ordine del giorno invece, proposto da Ugo De Mattia ed Enore Picco (entrambi LN) e accolto dalla Giunta, impegna l'assessore alla Salute Vladimir Kosic a prevedere nelle linee guida per la gestione del servizio sociosanitario del 2011 il coordinamento delle funzioni per la cura delle malattie croniche, in particolare del diabete, per favorire la più ampia accessibilità ai servizi su tutto il territorio.

Entro il 2025 si prevede, difatti, il raddoppio dei casi di questa patologia, un aumento dovuto alla maggiore incidenza che avrà l'obesità. Secondo i proponenti è necessario prevedere una capillare presenza di ambulatori medici adeguati alla cura della malattia in tutte le sue manifestazioni.

Infine, le dichiarazioni di voto.

Prima marciavamo con un trend di crescita di 100 milioni all'anno, ha affermato Daniele Galasso, capogruppo del Pdl. E avevamo dei servizi sui bisogni nuovi? No. Carenza su tutto e aumento dei costi, questa è l'eredità che il centrosinistra ci ha lasciato. Abbiamo iniziato un percorso di cambiamento per superare le carenze che vanno a colpire le fasce deboli della popolazione.

Il risultato finale è accettabile, ha sottolineato, Roberto Asquini, Gruppo Misto, non lo è il metodo: i cittadini, i sindaci, hanno fornito indicazioni da mesi, sembra che queste istanze non siano state sentite dall'assessore che ha applicato in modo burocratico e amministrativo il Piano. Il ruolo dell'assessore è politico, eppure abbiamo dovuto spingere per portare avanti quello che era ed è il nostro programma elettorale. Mi auguro che tutto questo porti a una riflessione.

Secondo il capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco sono stati quattro mesi di intenso lavoro e il Piano che ne esce è migliorato molto: non si chiude alcun ospedale, si razionalizza con equilibrio, non si fanno rivoluzioni, si va a sperimentare dove non si hanno certezze. Per quanto concerne le cure agli stranieri clandestini il Piano demanda a quelli attuativi delle diverse Aziende, ed è l'impostazione giusta. Con la certezza che i diritti in capo anche agli stranieri clandestini, che non sono privilegi, verranno garantiti.

Per Ugo De Mattia, la Lega Nord ha votato a favore perché con questi aggiustamenti si ricorda che la clandestinità, per norma dello Stato, è un reato, e questa è la base di partenza per una riforma del sistema sanitario.

Stefano Pustetto, della SA, ha ribadito: è un Piano pieno di contraddizioni, non si può essere coerenti con i più deboli come vuole la Lega. Quello che serviva era dare un indirizzo, una strategia più precisa nella sanità e nel sociale proprio perché abbiamo meno risorse.

Sergio Lupieri (PD) ha ricordato come il Piano non metta al centro la persona ma l'economia, e il solo parametro finanziario non basta. Le risorse per sostenere e potenziare l'offerta la Giunta le intende reperire nelle economie di spesa e con forme di contribuzione integrativa che saranno a carico dei cittadini.

Per Luigi Ferone, del Partito Pensionati, il Piano è accettabile, tende a eliminare carenze presenti comunque in una sanità di eccellenza. Avendo le risorse si può dare tutto a tutti, oggi le scelte devono essere diverse. Le polemiche sugli ambulatori per i clandestini? E' riduttivo fermarsi a discutere soltanto di questo.

(fine)