Citt: Colussi, Villa Manin cattedrale nel deserto
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/AB - Investire in cultura
significa anche ampliare le potenzialità turistiche di un
territorio. Prendiamo a esempio Villa Manin che, con la mostra
"L'età di Coubert e Monet", ha portato a Passariano 120 mila
persone. Un risultato sicuramente importante. Andrebbe tutto bene
se oltre a godere dei capolavori d'arte ci fosse una vera offerta
turistica e una efficiente rete di infrastrutture. Purtroppo,
però, non è così.
La critica viene mossa da Piero Colussi, consigliere regionale
del Cittadini, che ritiene indispensabile programmare azioni
efficaci, valorizzando anche le competenze dei privati per
stimolarne gli investimenti. E' del tutto evidente che Villa
Manin, uno dei siti architettonici più prestigiosi della regione,
è una vera e propria cattedrale nel deserto.
Colussi aveva già chiesto alla Giunta, attraverso un ordine del
giorno, di garantire i necessari interventi di restauro,
completamento e miglioria del complesso architettonico e
dell'annesso parco e oggi ritorna sull'argomento con tre
proposte: un piano triennale di investimenti per riportare la
Villa agli antichi splendori; la pedonalizzazione dell'intero
complesso dogale con la realizzazione del percorso stradale a
sud; un progetto per far sì che la Villa possa rappresentare un
importante veicolo di promozione dell'immagine dell'intero Friuli
Venezia Giulia con significative ricadute anche sul piano
economico, oltre che su quello più squisitamente culturale.
"Purtroppo, la mancanza di infrastrutture e il degrado dello
storico manufatto è sotto gli occhi di tutti - commenta Colussi -
e poiché la sola residenza del Doge con il suo magnifico parco
rappresentano da sempre una forte attrattiva, non può essere
trascurato. I grandi investimenti che la Regione ha fatto
affidando a Marco Goldin la direzione artistica delle mostre deve
però andare di pari passo con un adeguato programma di
accoglienza per i turisti. Dove dormono i visitatori? Dove
mangiano? Dove possono acquistare i prodotti del territorio?
Domande che evidenziano i punti molti scuri e i pochi chiari
dell'offerta: è evidente, infatti, che il flusso turistico è del
tipo mordi e fuggi che ben poco lascia sul territorio. In altre
zone d'Italia, il valore economico generato da eventi culturali
ha prodotto dei risultati sorprendenti. Bisognerebbe provarci".