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PD: Menis, applicazione riforma scuola disastrosa in regione

11.03.2010
12:11
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/DT - Disastrosa: ecco come si configura l'applicazione della riforma della scuola superiore nella nostra regione, a giudizio di Paolo Menis.

Una riforma - afferma il consigliere regionale del PD - andrebbe prima di tutto condivisa con gli operatori interessati, e successivamente spiegata ai possibili destinatari. Passaggi fondamentali per garantire una corretta applicazione, momenti di confronto invece ignorati dall'attuale amministrazione con il risultato che, a meno di venti giorni dalla scadenza dei termini per l'iscrizione alle superiori, sono caos e confusione a regnare tra studenti e insegnanti.

Mancano infatti - aggiunge Menis - i regolamenti attuativi. Pertanto, solamente gli istituti che hanno un corso di studi già attivo durante quest'anno scolastico (e molto affine all'indirizzo proposto nella riforma) potranno dare il via al nuovo curriculum anche se, di fatto, non vi sono certezze. In altre parole, non si è ancora pronti a partire, ma lo si vuole fare comunque. È stata la stessa direttrice dell'Ufficio scolastico regionale ad ammetterlo.

In questo clima, alle famiglie viene chiesto di scegliere, presto e subito, iscrivendo i propri figli al buio, costringendoli, a 13 anni, ad affrontare un passaggio così importante del loro percorso formativo senza garanzie. Tanto più che un eventuale cambio di indirizzo appare piuttosto difficile vista la sostanziale diversità che caratterizza i singoli percorsi didattici post-riforma.

Molte poi sono le criticità ancora non risolte - annota il consigliere - tra cui l'impatto sull'occupazione regionale dei quasi 8 miliardi di euro tagliati dal Governo nei prossimi tre anni. Si fa un gran parlare del fatto che aumentano i 5 in condotta, ma sarebbe più interessante capire cosa significano questi mutamenti: sono solo frutto dell'applicazione di un maggior rigore, o qualcosa nella nostra scuola sta cambiando in modo ben più radicale? Non vorrei che gli interventi fossero semplicemente di facciata.

La riforma, ad esempio, modifica, aumentandolo fino ad arrivare a raddoppiarlo nei prossimi due anni, il rapporto alunni-classe. In altre parole queste saranno sempre più numerose. Il tutto in un contesto sociale attraversato da un profondo mutamento, con l'aumento degli alunni stranieri e la diminuzione degli interventi di sostegno in favore dei soggetti in difficoltà. Il ministro Gelmini - conclude Menis - è sicuro che questo faciliterà il lavoro degli insegnanti e la qualità della scuola italiana?"