PD: Menis, applicazione riforma scuola disastrosa in regione
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/DT - Disastrosa: ecco come si
configura l'applicazione della riforma della scuola superiore
nella nostra regione, a giudizio di Paolo Menis.
Una riforma - afferma il consigliere regionale del PD - andrebbe
prima di tutto condivisa con gli operatori interessati, e
successivamente spiegata ai possibili destinatari. Passaggi
fondamentali per garantire una corretta applicazione, momenti di
confronto invece ignorati dall'attuale amministrazione con il
risultato che, a meno di venti giorni dalla scadenza dei termini
per l'iscrizione alle superiori, sono caos e confusione a regnare
tra studenti e insegnanti.
Mancano infatti - aggiunge Menis - i regolamenti attuativi.
Pertanto, solamente gli istituti che hanno un corso di studi già
attivo durante quest'anno scolastico (e molto affine
all'indirizzo proposto nella riforma) potranno dare il via al
nuovo curriculum anche se, di fatto, non vi sono certezze. In
altre parole, non si è ancora pronti a partire, ma lo si vuole
fare comunque. È stata la stessa direttrice dell'Ufficio
scolastico regionale ad ammetterlo.
In questo clima, alle famiglie viene chiesto di scegliere, presto
e subito, iscrivendo i propri figli al buio, costringendoli, a 13
anni, ad affrontare un passaggio così importante del loro
percorso formativo senza garanzie. Tanto più che un eventuale
cambio di indirizzo appare piuttosto difficile vista la
sostanziale diversità che caratterizza i singoli percorsi
didattici post-riforma.
Molte poi sono le criticità ancora non risolte - annota il
consigliere - tra cui l'impatto sull'occupazione regionale dei
quasi 8 miliardi di euro tagliati dal Governo nei prossimi tre
anni. Si fa un gran parlare del fatto che aumentano i 5 in
condotta, ma sarebbe più interessante capire cosa significano
questi mutamenti: sono solo frutto dell'applicazione di un
maggior rigore, o qualcosa nella nostra scuola sta cambiando in
modo ben più radicale? Non vorrei che gli interventi fossero
semplicemente di facciata.
La riforma, ad esempio, modifica, aumentandolo fino ad arrivare a
raddoppiarlo nei prossimi due anni, il rapporto alunni-classe. In
altre parole queste saranno sempre più numerose. Il tutto in un
contesto sociale attraversato da un profondo mutamento, con
l'aumento degli alunni stranieri e la diminuzione degli
interventi di sostegno in favore dei soggetti in difficoltà. Il
ministro Gelmini - conclude Menis - è sicuro che questo
faciliterà il lavoro degli insegnanti e la qualità della scuola
italiana?"