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SA-PRC: Kocijancic, l'insuccesso delle ronde

12.03.2010
12:12
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/ET - "Fossimo nei panni dell'assessore (tra l'altro) alla Sicurezza, ci saremmo guardati bene dal tentare una forzata interpretazione positiva di un fallimento".

A sostenerlo è Igor Kocijancic, capogruppo della Sinistra Arcobaleno in Consiglio regionale.

"Nella nostra regione non c'è, nei fatti, questo bisogno di sicurezza, né vi è la propensione civica a contribuirvi. In due province, Trieste e Gorizia, 20 e nessuna domanda di adesione, contro le 205 di Pordenone e le 123 di Udine: puzza di esortazione all'iscrizione, guarda caso, laddove la Lega Nord è più radicata e ha significativi insediamenti. "C'è poi l'aspetto anagrafico, che non è affatto secondario: in cosa potrà essere utile, in due province, il piccolo esercito di riserva costituito in prevalenza da ultrasessantenni? A nulla - continua il consigliere di SA-PRC - salvo che ad appesantire ulteriormente i servizi sanitari territoriali chiamati ad effettuare le visite mediche previste (rimborsate dalla Regione) e a giustificare ulteriori spese di denaro pubblico per gli equipaggiamenti.

"I fatti (e i numeri) dovrebbero avere la testa dura, addirittura più di certi leghisti. Il presidente Tondo dovrebbe avere il coraggio, una volta tanto, di prendere le distanze da un'operazione che è stata pompata a dismisura e che si è - secondo Kocijancic - rivelata una bufala, così come la campagna sulla sicurezza che è servita a drenare consensi elettorali.

"L'ultima perla correlata riguarda poi il sondaggio sul presunto bisogno di sicurezza della donne. Invece di sottolineare il diffuso senso di insicurezza che sarebbe percepito dalle donne (specialmente da quelle delle realtà metropolitane), perché - conclude Kocijancic - la Lega non dice quanti sono stati i questionari esaminati?"