SA-PRC: Kocijancic, l'insuccesso delle ronde
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/ET - "Fossimo nei panni
dell'assessore (tra l'altro) alla Sicurezza, ci saremmo guardati
bene dal tentare una forzata interpretazione positiva di un
fallimento".
A sostenerlo è Igor Kocijancic, capogruppo della Sinistra
Arcobaleno in Consiglio regionale.
"Nella nostra regione non c'è, nei fatti, questo bisogno di
sicurezza, né vi è la propensione civica a contribuirvi. In due
province, Trieste e Gorizia, 20 e nessuna domanda di adesione,
contro le 205 di Pordenone e le 123 di Udine: puzza di
esortazione all'iscrizione, guarda caso, laddove la Lega Nord è
più radicata e ha significativi insediamenti.
"C'è poi l'aspetto anagrafico, che non è affatto secondario: in
cosa potrà essere utile, in due province, il piccolo esercito di
riserva costituito in prevalenza da ultrasessantenni? A nulla -
continua il consigliere di SA-PRC - salvo che ad appesantire
ulteriormente i servizi sanitari territoriali chiamati ad
effettuare le visite mediche previste (rimborsate dalla Regione)
e a giustificare ulteriori spese di denaro pubblico per gli
equipaggiamenti.
"I fatti (e i numeri) dovrebbero avere la testa dura, addirittura
più di certi leghisti. Il presidente Tondo dovrebbe avere il
coraggio, una volta tanto, di prendere le distanze da
un'operazione che è stata pompata a dismisura e che si è -
secondo Kocijancic - rivelata una bufala, così come la campagna
sulla sicurezza che è servita a drenare consensi elettorali.
"L'ultima perla correlata riguarda poi il sondaggio sul presunto
bisogno di sicurezza della donne. Invece di sottolineare il
diffuso senso di insicurezza che sarebbe percepito dalle donne
(specialmente da quelle delle realtà metropolitane), perché -
conclude Kocijancic - la Lega non dice quanti sono stati i
questionari esaminati?"