PD: Menis, a nuove povertà risposte politiche antiquate
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/ET - Le forme di povertà si
rinnovano, mentre le risposte della politica arretrano in maniera
preoccupante.
A sostenerlo è il consigliere del PD Paolo Menis dopo l'allarme
lanciato dal sindaco di Udine sull'aumento delle richieste
d'aiuto dei suoi concittadini. Il problema, sostiene Menis, non è
solo la quantità di risorse che si riescono a mettere in campo,
ma soprattutto la loro struttura. È fondamentale chiedersi se
essa riesce a rispondere in maniera efficace alle cause della
nuova povertà in maniera da contribuire al loro superamento.
Se la maggioranza avesse utilizzato in questo settore tutti i
soldi buttati per le ronde - di cui in questi giorni si vedono i
risultati - avremmo potuto fare di più, ma il perno del
ragionamento è l'impostazione del sistema sociale regionale.
Abbiamo - così Menis - un sistema di sostegni disarticolato e
sovrabbondante, (bonus bebè, bonus elettricità, Carta Famiglia,
Fondo Povertà) che non fanno altro che aumentare i costi di
gestione e rievocano una visione assistenziale che avevamo
cercato di superare.
Questa era l'innovazione - prosegue il consigliere - introdotta
dal reddito di cittadinanza, che hanno tutti i Paesi europei a
eccezione della Grecia. Un percorso di recupero sociale,
personale e lavorativo, in grado di garantire un sostegno
effettivo pur impegnando il beneficiario in un progetto di
reinserimento. Lo ha ricordato anche la Caritas in Lombardia
chiedendone l'introduzione a livello regionale e nazionale.
Le nuove povertà - spiega l'esponente dell'opposizione - derivano
dalla crisi e con essa ne condividono la caratteristica
strutturale. Spesso coinvolgono le fasce più giovani della
popolazione, a cui non servono i 50 euro una tantum per qualche
mese, ma risposte durature che diano garanzia e stabilità.
Il 2010 è l'anno europeo della lotta alla povertà e
all'esclusione sociale e proprio l'Europa, due anni fa, aveva
inviato ai Paesi aderenti l'ennesima raccomandazione di prevedere
un meccanismo di reddito minimo garantito per l'inclusione
sociale e - conclude Menis - garantire a tutti i cittadini il
diritto fondamentale della persona a risorse e a prestazioni
sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana.