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PD: Menis, a nuove povertà risposte politiche antiquate

12.03.2010
15:45
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/ET - Le forme di povertà si rinnovano, mentre le risposte della politica arretrano in maniera preoccupante.

A sostenerlo è il consigliere del PD Paolo Menis dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Udine sull'aumento delle richieste d'aiuto dei suoi concittadini. Il problema, sostiene Menis, non è solo la quantità di risorse che si riescono a mettere in campo, ma soprattutto la loro struttura. È fondamentale chiedersi se essa riesce a rispondere in maniera efficace alle cause della nuova povertà in maniera da contribuire al loro superamento.

Se la maggioranza avesse utilizzato in questo settore tutti i soldi buttati per le ronde - di cui in questi giorni si vedono i risultati - avremmo potuto fare di più, ma il perno del ragionamento è l'impostazione del sistema sociale regionale. Abbiamo - così Menis - un sistema di sostegni disarticolato e sovrabbondante, (bonus bebè, bonus elettricità, Carta Famiglia, Fondo Povertà) che non fanno altro che aumentare i costi di gestione e rievocano una visione assistenziale che avevamo cercato di superare.

Questa era l'innovazione - prosegue il consigliere - introdotta dal reddito di cittadinanza, che hanno tutti i Paesi europei a eccezione della Grecia. Un percorso di recupero sociale, personale e lavorativo, in grado di garantire un sostegno effettivo pur impegnando il beneficiario in un progetto di reinserimento. Lo ha ricordato anche la Caritas in Lombardia chiedendone l'introduzione a livello regionale e nazionale.

Le nuove povertà - spiega l'esponente dell'opposizione - derivano dalla crisi e con essa ne condividono la caratteristica strutturale. Spesso coinvolgono le fasce più giovani della popolazione, a cui non servono i 50 euro una tantum per qualche mese, ma risposte durature che diano garanzia e stabilità.

Il 2010 è l'anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale e proprio l'Europa, due anni fa, aveva inviato ai Paesi aderenti l'ennesima raccomandazione di prevedere un meccanismo di reddito minimo garantito per l'inclusione sociale e - conclude Menis - garantire a tutti i cittadini il diritto fondamentale della persona a risorse e a prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana.