PD: Moretton, ancora tutto fermo per sicurezza Tagliamento
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/AB - Il Piano stralcio
dell'Autorità di bacino di Venezia, che prevede la realizzazione
di opere idrauliche per la sicurezza delle popolazioni
rivierasche del fiume Tagliamento, aspetta ancora la decisione di
Tondo e dell'assessore regionale De Anna circa la realizzazione o
meno delle casse di espansione.
Lo afferma il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco
Moretton, che evidenzia some siano trascorsi inutilmente ben due
anni da quando governa il centro-destra senza che nulla si muova
in regione. Gli atti amministrativi a suo tempo approvati sono
fermi nel cassetto dell'assessorato dell'Ambiente: procedure e
atti ben precisi che devono andare avanti per essere applicati
senza indugio, pena evidente comportamento omissivo.
Qualche giorno fa, in Consiglio comunale a Latisana, l'assessore
De Anna sembra si sia impegnato a procedere nel dare attuazione
al piano stralcio e quindi alla realizzazione anche delle casse
di espansione, dopo che avrà ascoltato i sindaci dei Comuni che
stanno a monte del fiume Tagliamento e che avrà ottenuto il
commissariamento da parte del ministero dell'Ambiente.
Il percorso individuato da De Anna pare assai articolato, ma
anche fumoso circa l'effettiva volontà di dare concretezza alla
realizzazione delle opere del piano stralcio. Delle due l'una: o
De Anna vuole prendere tempo per insabbiare l'iniziativa, oppure
cerca di modificare il piano stralcio dell'Autorità di Bacino.
Nella prima ipotesi, De Anna, Tondo e l'intera Giunta si
assumerebbero una grave responsabilità giuridico-legale, perché
omissivi dell'obbligo di legge che prevede interventi idraulici
per la sicurezza della gente; nella seconda, è opportuno che le
popolazioni rivierasche sappiano che la possibile modifica del
piano stralcio, significherà rifare tutta la procedura
amministrativa che comporterà un allungamento infinito dei tempi.
Due anni colpevolmente e inutilmente trascorsi, 53 milioni di
euro dello Stato fermi nelle casse della Regione, con buona pace
dei sindaci e dei cittadini dei territori rivieraschi che
continuano a essere a rischio esondazione qualora dovesse
ripresentarsi il catastrofico evento alluvionale del 1966.
Ma ora mi piacerebbe sapere se quelli che hanno competenza
istituzionale in materia si assumeranno completamente questa
grave responsabilità omissiva e politica.