UDC: Sasco, eliminare voto disgiunto e finanziamenti rosa
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/ET - "L'UDC è da sempre contraria
alle leggi ad personam e quindi preferirebbe affrontare gli
argomenti elettorali che sono al centro del dibattito politico di
questa settimana con un'ottica di carattere generale, quale
potrebbe essere la riforma degli enti locali e tutto ciò che
riguarda questo comparto, a partire dal sistema elettorale, senza
perciò ricorrere a inutili scorciatoie che producono solo
contrapposizioni nella maggioranza".
Commenta così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo
Sasco, le dichiarazioni dei colleghi di maggioranza in merito
alle modifiche legislative in materia elettorale, che saranno
discusse in V Commissione.
"Se non si riequilibrano i poteri dei sindaci a favore dei
consigli comunali, trovo ben difficile portare a tre mandati la
durata dell'incarico dei sindaci nei grossi comuni - aggiunge
l'esponente centrista - perché nelle mani di quei sindaci si
concentrano troppi interessi economici e un potere insindacabile
nelle nomine, tali da rendere insignificante il ruolo propositivo
e di controllo dei consiglieri comunale. Per questa ragione
bisognerebbe ridare ruolo e poteri effettivi ai Consigli
comunali.
"Eliminando poi il ballottaggio nei comuni sopra i 15 mila
abitanti - precisa Sasco - si anticiperebbe di fatto il
bipartitismo che l'UDC non vuole; siamo critici di fronte
all'attuale finto bipolarismo e, a maggior ragione, siamo
convinti che in assenza di una maggioranza assoluta al primo
turno gli elettori possano scegliere liberamente il loro sindaco
tra i due candidati più votati. Il motivo della nostra
contrarietà inoltre, è dovuto sempre al fatto che i sindaci, a
differenza del Parlamento e dei Consigli regionali, una volta
eletti non rispondono in alcun modo ai consigli comunali e,
addirittura, queste assemblee possono essere sciolte direttamente
dal sindaco qualora sorgano divergenze di qualsiasi tipo.
Vogliamo dunque mantenere il ballottaggio".
"Quanto alla normativa elettorale regionale - continua il
capogruppo UDC - conformemente al programma di maggioranza,
sosteniamo con convinzione l'eliminazione del voto disgiunto".
Secondo Sasco, infatti, occorre più che mai assoluta chiarezza,
poiché consentire di votare per un consigliere regionale di uno
schieramento opposto a quello del candidato presidente prescelto
significa alimentare la confusione politica.
"Sul numero dei mandati elettivi - aggiunge ancora Sasco - questo
è un problema generale, che riguarda tutte le Assemblee e non
solo la Regione. Siamo aperti a un ragionamento complessivo, ma
la questione dovrebbe essere autolimitata autonomamente dai
partiti politici salvaguardando alcune motivate eccezioni, per
favorire la presenza dei giovani nelle istituzioni".
"Infine - conclude il capogruppo UDC - di questi tempi appare
ancor più spropositata l'assegnazione di consistenti contributi
ai gruppi consiliari per ciascuna donna eletta a consigliere
regionale. Tutte le norme approvate nella scorsa legislatura per
favorire le pari opportunità hanno prodotto il solo risultato di
una drastica diminuzione delle donne in Consiglio regionale. A
difendere questa norma ingiusta sono ora soltanto i gruppi che
hanno eletto una donna, mentre nella realtà le spese per il
funzionamento dei gruppi sono uguali a prescindere che i
componenti siano maschi o femmine".
Da ultimo, Sasco rinnova l'invito alla maggioranza a "discutere
preventivamente in forma collegiale le riforme da affrontare per
evitare un dibattito a distanza sulle colonne dei giornali,
mentre nel caso delle regole elettorali è dell'avviso che dopo un
chiarimento in maggioranza, vada coinvolta anche l'opposizione".