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UDC: Sasco, eliminare voto disgiunto e finanziamenti rosa

15.03.2010
16:07
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/ET - "L'UDC è da sempre contraria alle leggi ad personam e quindi preferirebbe affrontare gli argomenti elettorali che sono al centro del dibattito politico di questa settimana con un'ottica di carattere generale, quale potrebbe essere la riforma degli enti locali e tutto ciò che riguarda questo comparto, a partire dal sistema elettorale, senza perciò ricorrere a inutili scorciatoie che producono solo contrapposizioni nella maggioranza".

Commenta così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo Sasco, le dichiarazioni dei colleghi di maggioranza in merito alle modifiche legislative in materia elettorale, che saranno discusse in V Commissione.

"Se non si riequilibrano i poteri dei sindaci a favore dei consigli comunali, trovo ben difficile portare a tre mandati la durata dell'incarico dei sindaci nei grossi comuni - aggiunge l'esponente centrista - perché nelle mani di quei sindaci si concentrano troppi interessi economici e un potere insindacabile nelle nomine, tali da rendere insignificante il ruolo propositivo e di controllo dei consiglieri comunale. Per questa ragione bisognerebbe ridare ruolo e poteri effettivi ai Consigli comunali.

"Eliminando poi il ballottaggio nei comuni sopra i 15 mila abitanti - precisa Sasco - si anticiperebbe di fatto il bipartitismo che l'UDC non vuole; siamo critici di fronte all'attuale finto bipolarismo e, a maggior ragione, siamo convinti che in assenza di una maggioranza assoluta al primo turno gli elettori possano scegliere liberamente il loro sindaco tra i due candidati più votati. Il motivo della nostra contrarietà inoltre, è dovuto sempre al fatto che i sindaci, a differenza del Parlamento e dei Consigli regionali, una volta eletti non rispondono in alcun modo ai consigli comunali e, addirittura, queste assemblee possono essere sciolte direttamente dal sindaco qualora sorgano divergenze di qualsiasi tipo. Vogliamo dunque mantenere il ballottaggio".

"Quanto alla normativa elettorale regionale - continua il capogruppo UDC - conformemente al programma di maggioranza, sosteniamo con convinzione l'eliminazione del voto disgiunto". Secondo Sasco, infatti, occorre più che mai assoluta chiarezza, poiché consentire di votare per un consigliere regionale di uno schieramento opposto a quello del candidato presidente prescelto significa alimentare la confusione politica.

"Sul numero dei mandati elettivi - aggiunge ancora Sasco - questo è un problema generale, che riguarda tutte le Assemblee e non solo la Regione. Siamo aperti a un ragionamento complessivo, ma la questione dovrebbe essere autolimitata autonomamente dai partiti politici salvaguardando alcune motivate eccezioni, per favorire la presenza dei giovani nelle istituzioni".

"Infine - conclude il capogruppo UDC - di questi tempi appare ancor più spropositata l'assegnazione di consistenti contributi ai gruppi consiliari per ciascuna donna eletta a consigliere regionale. Tutte le norme approvate nella scorsa legislatura per favorire le pari opportunità hanno prodotto il solo risultato di una drastica diminuzione delle donne in Consiglio regionale. A difendere questa norma ingiusta sono ora soltanto i gruppi che hanno eletto una donna, mentre nella realtà le spese per il funzionamento dei gruppi sono uguali a prescindere che i componenti siano maschi o femmine".

Da ultimo, Sasco rinnova l'invito alla maggioranza a "discutere preventivamente in forma collegiale le riforme da affrontare per evitare un dibattito a distanza sulle colonne dei giornali, mentre nel caso delle regole elettorali è dell'avviso che dopo un chiarimento in maggioranza, vada coinvolta anche l'opposizione".