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Citt: Colussi, indispensabile un Centro disturbi alimentari

15.03.2010
17:43
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/DT - Era stato salutato con entusiasmo, esattamente due anni fa, il rafforzamento del Centro per i disturbi alimentari di San Vito al Tagliamento. E in quell'occasione, il consigliere regionale dei Cittadini Piero Colussi aveva sottolineato la necessità di procedere con determinazione alla creazione della struttura, già prevista negli obiettivi regionali, che permetterebbe alla provincia di Pordenone (PN) - oltre che alla regione - di usufruire di tutti i livelli di cura necessari per fronteggiare questi problemi.

Quello dei disturbi alimentari nella nostra regione non è un problema di poco conto se si pensa che, trasferendo stime internazionali, le persone con disturbi alimentari di vario tipo e gravità sono 7 mila. E considerato che la decisione (dopo un approfondito studio di fattibilità coordinato dall'Agenzia regionale della sanità) di avviare la costituzione di un Centro residenziale di valenza regionale per i disturbi alimentari nel Comune di San Vito risale ancora al 2009, Colussi ha deciso di interpellare la Giunta per sapere se è stato predisposto il necessario finanziamento per garantire l'avvio della struttura nonché per l'assunzione del personale.

Il bando di concorso - ricorda - era stato predisposto ancora nell'aprile del 2009 dall'ASS 6 e aveva individuato in palazzo Senigallia la sede del Centro. Il costo annuo di affitto è stato concordato in 44.500 euro. Per il suo avvio, il costo stimato è di 858 mila euro per il personale (medico, psicologo, dietista, infermieri, OSS ed educatori sulle 24 ore) ai quali sommare, una tantum, 100 mila euro per gli arredi e la formazione del personale stesso. Il termine per la consegna dello stabile, una volta completati i necessari lavori di ristrutturazione, è stato previsto per la fine di maggio. Sarà così?

L'assenza della struttura residenziale - conclude - costringe le famiglie a recarsi in strutture extraregionali (Veneto, Umbria, Piemonte) con grave disagio ed elevati costi. Costi che gravano anche sulle finanze della Regione che, per pagare i ricoveri, versa ogni anno una somma calcolata di circa un milione di euro, risorse più che sufficienti per sostenere la creazione di una struttura in loco.