Citt: Colussi, indispensabile un Centro disturbi alimentari
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/DT - Era stato salutato con
entusiasmo, esattamente due anni fa, il rafforzamento del Centro
per i disturbi alimentari di San Vito al Tagliamento. E in
quell'occasione, il consigliere regionale dei Cittadini Piero
Colussi aveva sottolineato la necessità di procedere con
determinazione alla creazione della struttura, già prevista negli
obiettivi regionali, che permetterebbe alla provincia di
Pordenone (PN) - oltre che alla regione - di usufruire di tutti i
livelli di cura necessari per fronteggiare questi problemi.
Quello dei disturbi alimentari nella nostra regione non è un
problema di poco conto se si pensa che, trasferendo stime
internazionali, le persone con disturbi alimentari di vario tipo
e gravità sono 7 mila. E considerato che la decisione (dopo un
approfondito studio di fattibilità coordinato dall'Agenzia
regionale della sanità) di avviare la costituzione di un Centro
residenziale di valenza regionale per i disturbi alimentari nel
Comune di San Vito risale ancora al 2009, Colussi ha deciso di
interpellare la Giunta per sapere se è stato predisposto il
necessario finanziamento per garantire l'avvio della struttura
nonché per l'assunzione del personale.
Il bando di concorso - ricorda - era stato predisposto ancora
nell'aprile del 2009 dall'ASS 6 e aveva individuato in palazzo
Senigallia la sede del Centro. Il costo annuo di affitto è stato
concordato in 44.500 euro. Per il suo avvio, il costo stimato è
di 858 mila euro per il personale (medico, psicologo, dietista,
infermieri, OSS ed educatori sulle 24 ore) ai quali sommare, una
tantum, 100 mila euro per gli arredi e la formazione del
personale stesso. Il termine per la consegna dello stabile, una
volta completati i necessari lavori di ristrutturazione, è stato
previsto per la fine di maggio. Sarà così?
L'assenza della struttura residenziale - conclude - costringe le
famiglie a recarsi in strutture extraregionali (Veneto, Umbria,
Piemonte) con grave disagio ed elevati costi. Costi che gravano
anche sulle finanze della Regione che, per pagare i ricoveri,
versa ogni anno una somma calcolata di circa un milione di euro,
risorse più che sufficienti per sostenere la creazione di una
struttura in loco.