Citt: no alle modifiche su legge elettorale regionale
(ACON) Trieste, 15 mar - COM/DT - Sulle modifiche che il Pdl
vuole apportare alla legge elettorale regionale, diciamo subito
che l'opposizione dei Cittadini sarà intransigente contro ogni
tentativo di restaurare la vecchia politica: non faremo passare
sotto silenzio il colpo di mano con il quale si vorrebbe
cancellare la volontà espressa dai cittadini del Friuli Venezia
Giulia con il referendum voluto e vinto da Illy, oltre che
istituti introdotti nella scorsa legislatura per estirpare il
professionismo politico, l'inamovibilità di consiglieri e
assessori, la preziosa - e a nostro giudizio necessaria -
presenza delle donne nelle sedi politiche e istituzionali, il
diritto dei cittadini di scegliere, con il voto disgiunto, un
partito ma anche un presidente.
La nota è firmata dal Gruppo consiliare alla vigilia della
discussione in V Commissione del testo presentato dal Pdl.
Se a Roma il centrodestra guidato dal Pdl inserisce tra le sue
priorità di governo il legittimo impedimento, in Friuli Venezia
Giulia - prosegue il comunicato - mette mano alla norma
elettorale regionale per sottrarre ai cittadini il diritto a un
voto pieno e consapevole. I Cittadini ritengono che, in regione
come a Roma, ben altri problemi dovrebbero occupare l'agenda
politica e istituzionale, a partire da come affrontare una crisi
economica che, soprattutto nelle prossime settimane e nei
prossimi mesi, con la fine degli ammortizzatori sociali e la
perdita di tanti posti di lavoro, colpirà pesantemente i
lavoratori e le loro famiglie.
Quanto sta avvenendo conferma, anche in Friuli Venezia Giulia, il
progressivo distacco dei partiti dai problemi quotidiani della
gente. Non può non destare preoccupazione la contemporaneità
dell' iniziativa legislativa del Pdl con la rottura consumatasi
nel PD regionale sul limite dei mandati elettivi, e ciò conferma
che l'ostilità al rinnovamento della politica e delle istituzioni
passa all'interno di tutti i partiti, da destra a sinistra.
Una ragione in più per non abbassare la guardia.