SA-SEL: Pustetto, iniqua scelta residenza per accesso casa
(ACON) Trieste, 18 mar - COM/DT - Sul regolamento per gli
interventi a sostegno delle locazioni e la modifica ai requisiti
per l'accesso ai benefici interviene Stefano Pustetto,
consigliere regionale della SA-SEL.
"Il cambiamento è un atto dovuto per legge, ma per questo non
meno grave: si è deciso, infatti, che i beneficiari dovranno
risiedere o svolgere attività lavorativa in Italia da almeno 10
anni, anche non consecutivi, di cui almeno uno sul territorio
regionale. Sono molti i motivi per cui considero del tutto
sbagliata e iniqua la scelta di utilizzare la residenza, e non il
bisogno, come parametro essenziale per l'accesso a un bene
primario come la casa.
Perché un lavoratore onesto, che paga le tasse, che contribuisce
alla crescita di questo Paese sia in termini economici che
demografici, che spesso si fa carico dei lavori rifiutati dai
nostri connazionali, deve essere discriminato e umiliato solo
perché ha una pelle diversa?
"Capisco - aggiunge Pustetto - che ci voglia un minimo di
radicamento, ma 1-2 anni di residenza non sono più che
sufficienti? Si è realisticamente convinti che la Regione possa
fare a meno di tutti gli immigrati? E se, come ovvio, la risposta
è negativa, non sarebbe meglio integrare chi vive in Italia
piuttosto che creare dei ghetti che prima o dopo esploderanno?
"Anche nel caso in cui questa politica determinasse la fuga degli
immigrati attualmente presenti, quando ci sarà la ripresa
economica la richiesta di lavoratori favorirà una nuova ondata di
immigrati che dovranno ricominciare da zero un percorso di
integrazione. Allora, non sarebbe meglio favorire il radicamento
di chi è già qui e si è gia integrato?
"Quello che non si vuole dire - conclude Pustetto - è che le case
mancano per tutti, sia che si tratti di italiani o
extracomunitari, perchè da anni in Italia, a differenza degli
altri Stati europei, si investe in modo del tutto inadeguato
nell'edilizia sovvenzionata o agevolata".