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SA-SEL: Pustetto, iniqua scelta residenza per accesso casa

18.03.2010
15:17
(ACON) Trieste, 18 mar - COM/DT - Sul regolamento per gli interventi a sostegno delle locazioni e la modifica ai requisiti per l'accesso ai benefici interviene Stefano Pustetto, consigliere regionale della SA-SEL.

"Il cambiamento è un atto dovuto per legge, ma per questo non meno grave: si è deciso, infatti, che i beneficiari dovranno risiedere o svolgere attività lavorativa in Italia da almeno 10 anni, anche non consecutivi, di cui almeno uno sul territorio regionale. Sono molti i motivi per cui considero del tutto sbagliata e iniqua la scelta di utilizzare la residenza, e non il bisogno, come parametro essenziale per l'accesso a un bene primario come la casa. Perché un lavoratore onesto, che paga le tasse, che contribuisce alla crescita di questo Paese sia in termini economici che demografici, che spesso si fa carico dei lavori rifiutati dai nostri connazionali, deve essere discriminato e umiliato solo perché ha una pelle diversa?

"Capisco - aggiunge Pustetto - che ci voglia un minimo di radicamento, ma 1-2 anni di residenza non sono più che sufficienti? Si è realisticamente convinti che la Regione possa fare a meno di tutti gli immigrati? E se, come ovvio, la risposta è negativa, non sarebbe meglio integrare chi vive in Italia piuttosto che creare dei ghetti che prima o dopo esploderanno?

"Anche nel caso in cui questa politica determinasse la fuga degli immigrati attualmente presenti, quando ci sarà la ripresa economica la richiesta di lavoratori favorirà una nuova ondata di immigrati che dovranno ricominciare da zero un percorso di integrazione. Allora, non sarebbe meglio favorire il radicamento di chi è già qui e si è gia integrato?

"Quello che non si vuole dire - conclude Pustetto - è che le case mancano per tutti, sia che si tratti di italiani o extracomunitari, perchè da anni in Italia, a differenza degli altri Stati europei, si investe in modo del tutto inadeguato nell'edilizia sovvenzionata o agevolata".