PD: Codega, si abroghino commi discriminatori su sociale
(ACON) Trieste, 19 mar - COM/DT - "Perché il sistema sociale in
Friuli Venezia Giulia non sia discriminatorio, basta che la
Regione abroghi due commi della Finanziaria, il 51 e il 53
dell'articolo 9". Lo ribadisce il consigliere regionale del PD
Franco Codega.
"Tre sono i motivi che rendono del tutto inaccettabili questi
commi. Primo: il comma 51 pone il requisito di almeno 36 mesi ai
cittadini comunitari per poter accedere al sistema integrato dei
servizi. Palesemente contro la legge nazionale 328/2000 che
specifica con chiarezza come il sistema sociale sia aperto a
tutti, italiani e stranieri. Ma è contro anche alla direttiva
europea che espressamente estende ai cittadini comunitari e ai
loro familiari la parità di trattamento con gli italiani in
materia di assistenza sociale.
"Secondo: il comma 53 è totalmente in contraddizione con il comma
precedente. Afferma infatti che tutte le persone (quindi anche
gli stranieri, comunitari e non), comunque presenti sul
territorio regionale, hanno diritto agli interventi di assistenza
previsti dalla normativa statale e comunitaria vigente. Poiché
tra i provvedimenti dello Stato c'è la legge 328/2000 che
assicura l'accesso ai servizi del sistema integrato a tutti, è
evidente la totale contraddizione con quanto affermato nel comma
precedente.
"Terzo: fintantoché si pongono limiti ed esclusioni attraverso lo
stratagemma del requisito di residenza resta in atto la
discriminazione e quindi la violazione della Costituzione.
"Il capogruppo della Lega Nord Danilo Narduzzi - sottolinea
concludendo Codega - va alla ricerca di una soluzione che
salvaguardi il principio prima i nostri e poi gli altri. Un
principio che potrebbe avere una parvenza di ragionevolezza
qualora i fondi per il mantenimento del sistema sociale
provenissero solo dai nostri. Poiché invece i fondi provengono
anche dagli altri, ogni discriminazione, oltre a essere odiosa di
per sé, è anche una forma di vero e proprio ladrocinio sociale".