PD: proposta di legge di riforma delle Autonomie locali
(ACON) Trieste, 22 mar - COM/AB - Il gruppo consiliare
regionale del Partito Democratico ha definito una proposta di
legge sull'ordinamento istituzionale degli Enti locali del Friuli
Venezia Giulia, per dare loro un assetto adeguato, funzionale e
organico, proseguendo il lavoro di riforma avviato con la legge
1/2006 dall'amministrazione Illy e abbandonato dal centrodestra.
"Il sistema delle Autonomie locali - ha sottolineato il
consigliere Franco Iacop - ha urgente bisogno di una riforma che
ne renda l'azione più efficace e rispondente alle necessità dei
cittadini. La giunta Tondo in questi due anni è stata prodiga di
proposte demagogiche e avara di risultati. Così, finora, nulla è
stato fatto ed è evidente che la maggioranza brancola nel buio,
divisa, incapace di dare risposte e incline solo ad accentrare il
potere".
Il progetto di legge del PD razionalizza il sistema istituzionale
di Comuni e Province, riducendo il numero di consiglieri,
favorendo le forme di collaborazione tra i diversi enti e
stabilendo con precisione le competenze di giunte e consigli. In
particolare, per i piccoli Comuni sotto i mille abitanti si
prevede la possibilità di non avere la Giunta, ma solo il sindaco
e il Consiglio. Vengono inoltre soppresse le circoscrizioni, ma
si consente ai Comuni non capoluogo, qualora lo ritenessero
necessario, di realizzare forme di decentramento utili e non
dispendiose.
Particolarmente innovativa la parte relativa alle Comunità
montane, dove si va a modificare la legge 33/2002. Saranno vere e
proprie unioni di comuni, alle quali i municipi aderiranno su
base volontaria e avranno competenze specifiche delegate dalla
Regione e dai Comuni, evitando sovrapposizioni e inutili
doppioni.
Per quanto riguarda la possibilità di istituire un'area
metropolitana, potrà realizzarsi con il consenso di tutte le
amministrazioni interessate e dovrà avere almeno duecentomila
abitanti.
Particolare attenzione nel testo viene dato al sistema di
controlli e revisione, con grande importanza alla figura dei
revisori dei conti a garanzia degli equilibri di bilancio.
Il testo si affianca al progetto di legge già presentato dal
gruppo del Partito Democratico che disciplina la figura del
segretario comunale. Continua, in questo modo, la coerente azione
dei Democratici per dare efficienza al nostro sistema delle
Autonomie locali. "Si tratta - sottolineano i presentatori del
testo - di mettere al centro il Comune come primo interlocutore
dei cittadini e rappresentante dell'autogoverno del territorio e
di favorire tutte le forme di aggregazione che consentano,
eliminando confusione e inefficienze - di risolvere al meglio i
problemi delle persone, delle famiglie e delle imprese".
Il testo sarà illustrato nelle prossime settimane agli
amministratori locali e alle forze politiche e sociali, affinché
in tutta la regione si avvii una mobilitazione per dare al Friuli
Venezia Giulia un sistema delle Autonomie locali che sappia
affrontare e risolvere i problemi della società e ci consenta di
affrontare al meglio la crisi economica che stiamo attraversando.
"Dal centro destra, fino a oggi, è arrivata solo demagogia,
confusione e commissariamenti - concludono i consiglieri
regionali - da parte del Partito Democratico, invece, anche su
questi temi, arrivano proposte serie, concrete e utili. In questi
giorni, infatti, Tondo afferma che non appena i suoi assessori si
saranno messi d'accordo tra loro, forse saranno in grado di
produrre una proposta concreta. Con la presentazione di questo
progetto di legge rispondiamo concretamente al presidente Tondo,
dichiarando la nostra disponibilità al dialogo per il bene della
comunità regionale e sfidandolo a discutere di soluzioni concrete
e non più di slogan elettorali".