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PD: proposta di legge di riforma delle Autonomie locali

22.03.2010
11:50
(ACON) Trieste, 22 mar - COM/AB - Il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico ha definito una proposta di legge sull'ordinamento istituzionale degli Enti locali del Friuli Venezia Giulia, per dare loro un assetto adeguato, funzionale e organico, proseguendo il lavoro di riforma avviato con la legge 1/2006 dall'amministrazione Illy e abbandonato dal centrodestra.

"Il sistema delle Autonomie locali - ha sottolineato il consigliere Franco Iacop - ha urgente bisogno di una riforma che ne renda l'azione più efficace e rispondente alle necessità dei cittadini. La giunta Tondo in questi due anni è stata prodiga di proposte demagogiche e avara di risultati. Così, finora, nulla è stato fatto ed è evidente che la maggioranza brancola nel buio, divisa, incapace di dare risposte e incline solo ad accentrare il potere".

Il progetto di legge del PD razionalizza il sistema istituzionale di Comuni e Province, riducendo il numero di consiglieri, favorendo le forme di collaborazione tra i diversi enti e stabilendo con precisione le competenze di giunte e consigli. In particolare, per i piccoli Comuni sotto i mille abitanti si prevede la possibilità di non avere la Giunta, ma solo il sindaco e il Consiglio. Vengono inoltre soppresse le circoscrizioni, ma si consente ai Comuni non capoluogo, qualora lo ritenessero necessario, di realizzare forme di decentramento utili e non dispendiose.

Particolarmente innovativa la parte relativa alle Comunità montane, dove si va a modificare la legge 33/2002. Saranno vere e proprie unioni di comuni, alle quali i municipi aderiranno su base volontaria e avranno competenze specifiche delegate dalla Regione e dai Comuni, evitando sovrapposizioni e inutili doppioni.

Per quanto riguarda la possibilità di istituire un'area metropolitana, potrà realizzarsi con il consenso di tutte le amministrazioni interessate e dovrà avere almeno duecentomila abitanti.

Particolare attenzione nel testo viene dato al sistema di controlli e revisione, con grande importanza alla figura dei revisori dei conti a garanzia degli equilibri di bilancio.

Il testo si affianca al progetto di legge già presentato dal gruppo del Partito Democratico che disciplina la figura del segretario comunale. Continua, in questo modo, la coerente azione dei Democratici per dare efficienza al nostro sistema delle Autonomie locali. "Si tratta - sottolineano i presentatori del testo - di mettere al centro il Comune come primo interlocutore dei cittadini e rappresentante dell'autogoverno del territorio e di favorire tutte le forme di aggregazione che consentano, eliminando confusione e inefficienze - di risolvere al meglio i problemi delle persone, delle famiglie e delle imprese".

Il testo sarà illustrato nelle prossime settimane agli amministratori locali e alle forze politiche e sociali, affinché in tutta la regione si avvii una mobilitazione per dare al Friuli Venezia Giulia un sistema delle Autonomie locali che sappia affrontare e risolvere i problemi della società e ci consenta di affrontare al meglio la crisi economica che stiamo attraversando.

"Dal centro destra, fino a oggi, è arrivata solo demagogia, confusione e commissariamenti - concludono i consiglieri regionali - da parte del Partito Democratico, invece, anche su questi temi, arrivano proposte serie, concrete e utili. In questi giorni, infatti, Tondo afferma che non appena i suoi assessori si saranno messi d'accordo tra loro, forse saranno in grado di produrre una proposta concreta. Con la presentazione di questo progetto di legge rispondiamo concretamente al presidente Tondo, dichiarando la nostra disponibilità al dialogo per il bene della comunità regionale e sfidandolo a discutere di soluzioni concrete e non più di slogan elettorali".