PD-SSk: Gabrovec, tavolo istituzionale per grandi questioni
(ACON) Trieste, 23 mar - COM/AB - Krsko, rigassificatore,
porti, collaborazione transfrontaliere: subito il via a un tavolo
istituzionale
A chiederlo è il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost
Igor Gabrovec, che aggiunge.
Il botta e risposta sulla possibilità di coinvolgimento di
partner italiani nel progetto di sviluppo della centrale nucleare
di Krsko ha palesato una volta in più che il ponte istituzionale
tra la nostra regione e la Slovenia scricchiola come non mai. Da
qui il terreno è più che fertile per speculazioni di ogni genere,
spesso sulla pelle delle rispettive minoranze linguistiche che si
trovano loro malgrado protagoniste del silenzio istituzionale.
Sulla scia del non-dialogo, delle incomprensioni, dei veti
incrociati si inserisce ogni altro argomento, dal rigassificatore
di Zaule ai progetti europei, alla collaborazione tra i porti
fino alle infrastrutture stradali.
Il non allineamento politico tra i due governi (centro-sinistra
quello sloveno guidato da Borut Pahor, centrodestra la
maggioranza regionale guidata da Renzo Tondo) non può bastare a
giustificare questa situazione. Solo qualche anno fa - ricorda
Gabrovec - ha lavorato egregiamente un tavolo istituzionale
Slovenia-FVG nelle medesime diversità politiche, seppur allora
inverse. E le minoranze linguistiche hanno potuto contare su un
proprio gruppo di lavoro che le rendeva partecipi e costruttive.
Da qui l'invito al presidente Tondo a insistere sulla necessità
di veder coinvolta la nostra regione nel progetto di
riqualificazione di Krsko, riconoscendo al pari il diritto-dovere
da parte slovena di veder considerate le perplessità relative
all'opportunità di realizzare un rigassificatore nel Golfo di
Trieste. Lo stesso governo sloveno non ceda alla tentazioni di
trincerarsi in posizioni che apparirebbero altezzose e che
dall'alto della propria -indubbia, sia chiaro - sovranità statale
gli impedirebbero di dialogare snellamente con una semplice
Regione, seppur a statuto autonomo. Vediamo di essere pratici e
realisti: i destini di Trieste-Udine-Gorizia sono più simili e
intrinsecamente legati a quelli di Ljubljana-Koper-Nova Gorica
che alle logiche e priorità dei palazzi romani.
Per iniziare una dialogo sereno e costruttivo - conclude il
consigliere della Slovenska skupnost - ci vuole la buona volontà
di entrambi i partner, che devono innanzitutto rendersi conto che
le nostre popolazioni condividono un territorio sostanzialmente
omogeneo, con simili problemi e opportunità. E la via allo
sviluppo economico e sociale non può che essere comune e quindi
condivisa. Prima ce ne facciamo un ragione e meglio sarà.