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PD-SSk: Gabrovec, tavolo istituzionale per grandi questioni

23.03.2010
13:10
(ACON) Trieste, 23 mar - COM/AB - Krsko, rigassificatore, porti, collaborazione transfrontaliere: subito il via a un tavolo istituzionale

A chiederlo è il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost Igor Gabrovec, che aggiunge.

Il botta e risposta sulla possibilità di coinvolgimento di partner italiani nel progetto di sviluppo della centrale nucleare di Krsko ha palesato una volta in più che il ponte istituzionale tra la nostra regione e la Slovenia scricchiola come non mai. Da qui il terreno è più che fertile per speculazioni di ogni genere, spesso sulla pelle delle rispettive minoranze linguistiche che si trovano loro malgrado protagoniste del silenzio istituzionale. Sulla scia del non-dialogo, delle incomprensioni, dei veti incrociati si inserisce ogni altro argomento, dal rigassificatore di Zaule ai progetti europei, alla collaborazione tra i porti fino alle infrastrutture stradali.

Il non allineamento politico tra i due governi (centro-sinistra quello sloveno guidato da Borut Pahor, centrodestra la maggioranza regionale guidata da Renzo Tondo) non può bastare a giustificare questa situazione. Solo qualche anno fa - ricorda Gabrovec - ha lavorato egregiamente un tavolo istituzionale Slovenia-FVG nelle medesime diversità politiche, seppur allora inverse. E le minoranze linguistiche hanno potuto contare su un proprio gruppo di lavoro che le rendeva partecipi e costruttive.

Da qui l'invito al presidente Tondo a insistere sulla necessità di veder coinvolta la nostra regione nel progetto di riqualificazione di Krsko, riconoscendo al pari il diritto-dovere da parte slovena di veder considerate le perplessità relative all'opportunità di realizzare un rigassificatore nel Golfo di Trieste. Lo stesso governo sloveno non ceda alla tentazioni di trincerarsi in posizioni che apparirebbero altezzose e che dall'alto della propria -indubbia, sia chiaro - sovranità statale gli impedirebbero di dialogare snellamente con una semplice Regione, seppur a statuto autonomo. Vediamo di essere pratici e realisti: i destini di Trieste-Udine-Gorizia sono più simili e intrinsecamente legati a quelli di Ljubljana-Koper-Nova Gorica che alle logiche e priorità dei palazzi romani.

Per iniziare una dialogo sereno e costruttivo - conclude il consigliere della Slovenska skupnost - ci vuole la buona volontà di entrambi i partner, che devono innanzitutto rendersi conto che le nostre popolazioni condividono un territorio sostanzialmente omogeneo, con simili problemi e opportunità. E la via allo sviluppo economico e sociale non può che essere comune e quindi condivisa. Prima ce ne facciamo un ragione e meglio sarà.