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PD: Pupulin, disoccupazione aumenta anche in regione

24.03.2010
15:07
(ACON) Trieste, 24 mar - COM/AB - Il quadro della disoccupazione risulta grave anche in Friuli Venezia Giulia. In Italia, il rapporto dell'ISTAT sul quarto trimestre 2009 segnala un'ulteriore e continua discesa dell'occupazione nel corso dell'intero anno. Sono andati perduti oltre 380.000 posti di lavoro, il tasso di disoccupazione è arrivato all'8,2%, situazione che trova corrispondenza negli inizi del 2000.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin che aggiunge.

In Friuli Venezia Giulia, dopo gli anni del boom occupazionale raggiunto nel periodo 2005-2007 quando la disoccupazione era scesa al 3%, adesso il quadro è completamente e in poco tempo cambiato. Nel confronto tra il 2008 e il 2009 gli occupati ufficiali sono calati da 522.000 a 508.000 con una perdita secca di ben 14.000 posti di lavoro. I tassi di occupazione sono diminuiti dal 65,3% al 63,4% e quelli della disoccupazione aumentati dal 4.3 al 5,3. Il rapporto tra quarto trimestre 2008 e quello corrispondente del 2009 è ancora più impietoso, con un livello della disoccupazione che passa dal 4% al 5,9% di fine anno 2009. Bisogna tornare molto lontano, probabilmente al decennio 1990, per trovare situazioni simili.

Occorre ormai capire che, dal punto di vista della disoccupazione, quello in corso sarà un anno terribile. Siamo entrati in una situazione di emergenza per il convergere contemporaneo di tante situazioni a rischio: dalla fine della possibilità per più aziende del ricorso alla CIG e alla mobilità, a un aumento delle crisi societarie e a chiusure di stabilimenti, a una condizione degli ordinativi troppo bassa, a ristrutturazioni che si annunciano anche in imprese solide, costrette però a riconvertirsi per poter competere in modo efficace su un mercato interno e mondiale più selettivo e difficile.

Davanti a questa realtà, che investe la condizione di tante persone e di tante famiglie, non è possibile mantenere un profilo basso, come quello tenuto dalla Giunta Tondo, sulle politiche industriali e del lavoro nella nostra regione. Un profilo e un'azione che costituisce un errore, perchè lascia a sé stesse imprese e lavoro a gestire gli effetti della crisi. Ci vogliono soluzioni e risposte tempestive. Non sono più sopportabili i tempi lunghi imposti, non si sa perché, alla messa a punto della regolamentazione per l'avvio dei lavori di pubblica utilità, quelli che possono dare una qualche risposta alle persone senza lavoro e senza reddito.

Chiedo che non finisca come per i progetti dei lavori socialmente utili, che hanno trovato un limitato utilizzo da parte delle amministrazioni locali e un'ancor più limitata disponibilità dei lavoratori cassintegrati. Non intendo aprire polemiche, ma invito chi di dovere a verificare lo stato effettivo dei progetti già approvati, che fanno fatica a decollare come ci si sta accorgendo ormai da più parti.

Così come è giusto pretendere per i progetti di lavori di pubblica utilità percorsi di assoluta semplificazione regolamentare, affidando alle amministrazioni locali più pronte e affidandosi a procedure che premino chi fa richiesta per primo e con soluzioni contrattuali più semplici e chiare possibili (tipo l'utilizzo dei voucher, che in alcuni settori hanno dato una dimostrazione di efficacia e tempestività). Non è più possibile che, mentre ci sono tante persone che non ce la fanno più, con il rischio di perdita di considerazione e di dignità, si trascinino senza motivazioni plausibili risposte a emergenze sociali e personali, dopo che sono trascorsi più di tre mesi dall'approvazione della finanziaria 2010.