Pdl: Galasso, dal PD solo rumore, fumo e tanta nostalgia
(ACON) Trieste, 26 mar - COM/AB - Mentre noi siamo impegnati a
sostenere l'economia delle imprese e dei lavoratori in difficoltà
e concentrati a negoziare con il Governo le risorse necessarie
per sanità e sistema sociale nel solco di un nuovo federalismo
fiscale, assistiamo increduli alle prese di posizione di Moretton
e del PD che dimostrano di non capacitarsi ancora di essere
finiti all'opposizione e sopratutto non si sono accorti che il
mondo è cambiato e, rintanati nella loro trincea, sparano
all'impazzata a vuoto, tanto rumore, tanto fumo e tanta nostalgia
per la loro stagione degli sprechi.
La presa di posizione è del capogruppo del Pdl in Consiglio
regionale Daniele Galasso che aggiunge.
Eccoli allora accusare la maggioranza di non lavorare, solo
perchè non si producono le leggi che loro vorrebbero. Invece noi
diciamo basta a leggi a ogni costo, basta a nuova burocrazia. Non
è più la stagione dell'avanti tutta con le leggi di spesa, perchè
ogni nuova legge si traduce di fatto in nuovi costi, e nuovi
vincoli per la gente: Pantalone non ne può più. Noi stiamo
lavorando a una seria riorganizzazione e semplificazione del
sistema pubblico, che non può continuare a rappresentare nei suoi
aspetti degenerativi una odiosa tassa occulta per il cittadino e
le imprese.
Stucchevoli poi - aggiunge Galasso - le proposte lanciate dal PD
in materia di Autonomie locali e Comunità montane. Queste riforme
il PD non deve annunciarle ora dall'opposizione ma, per essere
credibile, avrebbe dovuto attuarle quando era al governo della
Regione. Invece allora ha prodotto solo inciampi e complicazioni
per tutti e adesso, orecchiando le proposte di riforma del
centrodestra regionale e copiando le norme in materia di Comuni e
Province formulate dal Governo nazionale, cercano di prendere la
scena proponendo aria fritta.
La realtà è che se Moretton e il PD si fossero riposati un po'
nella decima legislatura regionale oggi avremmo centinaia di
milioni di euro di debiti in meno e tutti ci saremmo risparmiati
i danni e l'oziosità vanagloriosa nell'applicazione di svariate
presunte riforme prodotte dal centrosinistra regionale. Basti
citare al riguardo la loro riforma delle Autonomie locali del
2006: abortita. Tanto è che oggi si sentono in dovere di proporne
un'altra solo a tre anni di distanza e l'incompiuta in materia di
urbanistica che ha paralizzato il sistema per anni con costi
incalcolabili all'economia regionale. Ma tant'è: sono recidivi.