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Citt: Colussi, crisi Mittelfest non si supera aspettando

29.03.2010
10:38
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - L'ipotesi di rendere biennale il Mittelfest - accennata dal presidente Tondo a Villa Manin in occasione dell'inaugurazione della mostra dei fratelli Basaldella - se attuata, avrebbe come unica conseguenza quella di far morire il festival. Per uscire dalla crisi che si è determinata con il disavanzo dell'edizione 2009 di quasi 300 mila euro è necessario invece voltare pagina subito: la disponibilità dichiarata dal presidente Antonio Devetag di fare un passo indietro, come chiesto nel corso dell'audizione della Commissione cultura in Consiglio regionale dal consigliere di Cittadini-Libertà Civica Piero Colussi, è un gesto di grande responsabilità che va senz'altro apprezzato. Ma questo non basta, ovviamente.

"Rimandare i problemi al futuro - ha precisato lo stesso Colussi - sperando nella buona stella non è un buon metodo. E' necessario, invece, che la Regione individui subito una presidente di alto profilo e capace di guidare il Mittelfest fuori dalle secche, economiche e culturali, in cui si è venuto a trovare oggi. Bisogna partire dalla necessità di garantire maggiore responsabilità allo staff del festival con l'istituzione, ad esempio, di quella figura di segretario generale, prevista dallo statuto ma ancora mai attuata: un tecnico capace di costruire relazioni internazionali e progetti europei, come dovrebbe avvenire già quest'anno con la collaborazione del Ravenna festival, capaci di portare anche nuove risorse finanziarie a Cividale". Per il consigliere dei Cittadini, un altro aspetto importante riguarda "la necessità di riprendere con maggiore convinzione i rapporti di collaborazione con le istituzioni regionali di maggior prestigio (Teatro Stabile del FVG, Orchestra del Teatro Verdi, Centro Servizi Spettacoli, solo per citarne alcune), così da riuscire a diventare palcoscenico estivo delle migliori produzioni regionali. Una vetrina del made in Friuli Venezia Giulia in grado di essere successivamente riproposta nei teatri di quell'Europa con la quale si vorrebbe dialogare".

"Infine - ha concluso - visti anche i tempi di crisi economica, c'è da chiedersi se abbia ancora un senso proporre un festival generalista com'è quello attuale con un cartellone in cui si mescolano prosa, musica, danza, o se non convenga invece specializzarsi in una sola di queste forme artistiche. Il dibattito è aperto, il Mittelfest deve continuare a vivere."