Citt: Colussi, crisi Mittelfest non si supera aspettando
(ACON) Trieste, 29 mar - COM/AB - L'ipotesi di rendere biennale
il Mittelfest - accennata dal presidente Tondo a Villa Manin in
occasione dell'inaugurazione della mostra dei fratelli Basaldella
- se attuata, avrebbe come unica conseguenza quella di far morire
il festival. Per uscire dalla crisi che si è determinata con il
disavanzo dell'edizione 2009 di quasi 300 mila euro è necessario
invece voltare pagina subito: la disponibilità dichiarata dal
presidente Antonio Devetag di fare un passo indietro, come
chiesto nel corso dell'audizione della Commissione cultura in
Consiglio regionale dal consigliere di Cittadini-Libertà Civica
Piero Colussi, è un gesto di grande responsabilità che va
senz'altro apprezzato. Ma questo non basta, ovviamente.
"Rimandare i problemi al futuro - ha precisato lo stesso Colussi
- sperando nella buona stella non è un buon metodo. E'
necessario, invece, che la Regione individui subito una
presidente di alto profilo e capace di guidare il Mittelfest
fuori dalle secche, economiche e culturali, in cui si è venuto a
trovare oggi. Bisogna partire dalla necessità di garantire
maggiore responsabilità allo staff del festival con
l'istituzione, ad esempio, di quella figura di segretario
generale, prevista dallo statuto ma ancora mai attuata: un
tecnico capace di costruire relazioni internazionali e progetti
europei, come dovrebbe avvenire già quest'anno con la
collaborazione del Ravenna festival, capaci di portare anche
nuove risorse finanziarie a Cividale".
Per il consigliere dei Cittadini, un altro aspetto importante
riguarda "la necessità di riprendere con maggiore convinzione i
rapporti di collaborazione con le istituzioni regionali di
maggior prestigio (Teatro Stabile del FVG, Orchestra del Teatro
Verdi, Centro Servizi Spettacoli, solo per citarne alcune), così
da riuscire a diventare palcoscenico estivo delle migliori
produzioni regionali. Una vetrina del made in Friuli Venezia
Giulia in grado di essere successivamente riproposta nei teatri
di quell'Europa con la quale si vorrebbe dialogare".
"Infine - ha concluso - visti anche i tempi di crisi economica,
c'è da chiedersi se abbia ancora un senso proporre un festival
generalista com'è quello attuale con un cartellone in cui si
mescolano prosa, musica, danza, o se non convenga invece
specializzarsi in una sola di queste forme artistiche. Il
dibattito è aperto, il Mittelfest deve continuare a vivere."