CR: mozione opposizioni contro nucleare in regione (4)
(ACON) Trieste, 01 apr - ET - La Regione impugni la legge
9/2009 davanti alla Corte costituzionale contro la riapertura
della corsa al nucleare, citando l'indisponibilità del territorio
regionale per l'individuazione di siti idonei alla costruzione di
centrali nucleari e allo stoccaggio, anche provvisorio, di scorie
radioattive.
A chiederlo con una mozione i consiglieri regionali Piero Colussi
e Stefano Alunni Barbarossa (Citt), Alessandro Corazza (Idv),
Igor Kocijancic (SA-PRC) e Gianfranco Moretton (PD).
A illustrarla il consigliere Alunni Barbarossa, che ha ricordato
il referendum del 1987 contro il nucleare e i vari incidenti
accaduti, tra i quali quello a Krsko nel giugno del 2008.
Il Governo nazionale - ha evidenziato il consigliere - con legge
delega 99/2009 ha deciso di riaprire la corsa al nucleare
fissando al febbraio 2010 il termine per adottare la disciplina
della localizzazione sul territorio nazionale di impianti di
produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di
fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di
stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi.
Alunni Barbarossa ha rilevato che né l'Italia, né il Friuli
Venezia Giulia si sono dotati di un coerente organico piano
energetico nazionale che sostituisse nucleare e combustibili
fossili con politiche e misure per l'efficienza, per il
risparmio, per fonti rinnovabili.
Recentemente - ha detto il consigliere - è divenuto di dominio
pubblico un piano nazionale per l'installazione di nuove centrali
nucleari redatto dai tecnici dell'ENEL, che prevede entro i
prossimi dieci anni la realizzazione di almeno cinque centrali di
terza generazione (quelle che producono scorie radioattive) che
copriranno solo il 10% dei consumi di energia in Italia. Alunni
Barbarossa ha ricordato anche le notizie apparse a più riprese
sulla stampa che indicano, da indiscrezioni di fonte governativa,
tra le possibili aree per le centrali anche il sito di Monfalcone
in Friuli Venezia Giulia, accanto a quello di Chioggia nel vicino
Veneto.
La mozione evidenzia anche che ben 11 Regioni (Marche, Emilia
Romagna, Lazio, Umbria, Toscana, Piemonte, Molise, Puglia,
Basilicata, Liguria e Calabria), hanno già avanzato ricorso alla
Corte costituzionale contro la legge in questione, che la Regione
Sardegna ha già ufficializzato il suo no senza proposizione di
ricorso, che altre Regioni sono in procinto di farlo, mentre
alcune non si sono pronunciate affatto e che tra queste vi è
anche il Friuli Venezia Giulia. Il 15 gennaio 2010 poi, in una
riunione degli assessori regionali all'Ambiente, ben 15 Regioni
si sono espresse contro la delega al Governo per l'individuazione
dei siti idonei.
Tra le motivazioni per le quali le Regioni hanno ricorso alla
Corte costituzionale vi è l'esigenza di salvaguardare le proprie
competenze in materia di tutela del territorio, dell'ambiente e
dell'autonomia degli Enti locali nell'ambito di una materia che,
per quanto riguarda i principi generali, rimane in capo allo
Stato aggiungendo che gli articoli 25 e 26 della legge 99/2009
non tengono conto del ruolo delle Regioni, limitandosi a rivedere
un semplice parere in sede di Conferenza unificata e non una
precisa intesa con la Regione interessata dalla realizzazione di
impianti per la produzione di energia nucleare.
I proponenti la mozione ritengono che non sia accettabile che
l'eventuale contrarietà di una Regione ad accogliere un impianto
possa essere considerata alla stregua di un semplice parere non
vincolante. Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, ha già pagato un
alto prezzo in termini di danni alla salute umana in conseguenza
dell'inquinamento ambientale causato dalla presenza di imponenti
impianti di produzione di energia, e vi è l'impossibilità di
individuare un sito con idonei requisiti di distanza dalle
abitazioni, di sicurezza, di trasparente gestione, per non
parlare degli interrogativi posti dalla elevata sismicità del
territorio.
Un ulteriore problema è lo stoccaggio definitivo delle scorie
derivanti dalla vecchie centrali nucleari e, se tutto quanto
evidenziato si dovesse realizzare, il Friuli Venezia Giulia
sarebbe prossimo a ben 3 centrali nucleari (Krsko, Chioggia e,
appunto, Monfalcone).
Per i firmatari della mozione è importante anche il fatto che nel
programma del presidente Tondo non vi sia
alcun assenso all'ipotesi nucleare né, tantomeno,
all'insediamento di una centrale sul territorio regionale, il che
renderebbe necessario un pronunciamento da parte degli elettori.
Se approvata, la mozione impegnerebbe la Giunta regionale a
proporre ricorso alla Corte Costituzionale, esprimere
ufficialmente il proprio rifiuto a ospitare sul territorio
regionale una centrale nucleare, a sollecitare l'adozione di un
piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul
risparmio e l'efficienza energetica, a elaborare il Piano
energetico regionale potenziando ulteriormente il ricorso alle
fonti di energia rinnovabili e la promozione del risparmio
energetico.
(immagini tv)
(segue)