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CR: mozione opposizioni contro nucleare in regione (4)

01.04.2010
14:18
(ACON) Trieste, 01 apr - ET - La Regione impugni la legge 9/2009 davanti alla Corte costituzionale contro la riapertura della corsa al nucleare, citando l'indisponibilità del territorio regionale per l'individuazione di siti idonei alla costruzione di centrali nucleari e allo stoccaggio, anche provvisorio, di scorie radioattive.

A chiederlo con una mozione i consiglieri regionali Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa (Citt), Alessandro Corazza (Idv), Igor Kocijancic (SA-PRC) e Gianfranco Moretton (PD).

A illustrarla il consigliere Alunni Barbarossa, che ha ricordato il referendum del 1987 contro il nucleare e i vari incidenti accaduti, tra i quali quello a Krsko nel giugno del 2008.

Il Governo nazionale - ha evidenziato il consigliere - con legge delega 99/2009 ha deciso di riaprire la corsa al nucleare fissando al febbraio 2010 il termine per adottare la disciplina della localizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi.

Alunni Barbarossa ha rilevato che né l'Italia, né il Friuli Venezia Giulia si sono dotati di un coerente organico piano energetico nazionale che sostituisse nucleare e combustibili fossili con politiche e misure per l'efficienza, per il risparmio, per fonti rinnovabili.

Recentemente - ha detto il consigliere - è divenuto di dominio pubblico un piano nazionale per l'installazione di nuove centrali nucleari redatto dai tecnici dell'ENEL, che prevede entro i prossimi dieci anni la realizzazione di almeno cinque centrali di terza generazione (quelle che producono scorie radioattive) che copriranno solo il 10% dei consumi di energia in Italia. Alunni Barbarossa ha ricordato anche le notizie apparse a più riprese sulla stampa che indicano, da indiscrezioni di fonte governativa, tra le possibili aree per le centrali anche il sito di Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, accanto a quello di Chioggia nel vicino Veneto.

La mozione evidenzia anche che ben 11 Regioni (Marche, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Toscana, Piemonte, Molise, Puglia, Basilicata, Liguria e Calabria), hanno già avanzato ricorso alla Corte costituzionale contro la legge in questione, che la Regione Sardegna ha già ufficializzato il suo no senza proposizione di ricorso, che altre Regioni sono in procinto di farlo, mentre alcune non si sono pronunciate affatto e che tra queste vi è anche il Friuli Venezia Giulia. Il 15 gennaio 2010 poi, in una riunione degli assessori regionali all'Ambiente, ben 15 Regioni si sono espresse contro la delega al Governo per l'individuazione dei siti idonei.

Tra le motivazioni per le quali le Regioni hanno ricorso alla Corte costituzionale vi è l'esigenza di salvaguardare le proprie competenze in materia di tutela del territorio, dell'ambiente e dell'autonomia degli Enti locali nell'ambito di una materia che, per quanto riguarda i principi generali, rimane in capo allo Stato aggiungendo che gli articoli 25 e 26 della legge 99/2009 non tengono conto del ruolo delle Regioni, limitandosi a rivedere un semplice parere in sede di Conferenza unificata e non una precisa intesa con la Regione interessata dalla realizzazione di impianti per la produzione di energia nucleare.

I proponenti la mozione ritengono che non sia accettabile che l'eventuale contrarietà di una Regione ad accogliere un impianto possa essere considerata alla stregua di un semplice parere non vincolante. Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, ha già pagato un alto prezzo in termini di danni alla salute umana in conseguenza dell'inquinamento ambientale causato dalla presenza di imponenti impianti di produzione di energia, e vi è l'impossibilità di individuare un sito con idonei requisiti di distanza dalle abitazioni, di sicurezza, di trasparente gestione, per non parlare degli interrogativi posti dalla elevata sismicità del territorio.

Un ulteriore problema è lo stoccaggio definitivo delle scorie derivanti dalla vecchie centrali nucleari e, se tutto quanto evidenziato si dovesse realizzare, il Friuli Venezia Giulia sarebbe prossimo a ben 3 centrali nucleari (Krsko, Chioggia e, appunto, Monfalcone).

Per i firmatari della mozione è importante anche il fatto che nel programma del presidente Tondo non vi sia alcun assenso all'ipotesi nucleare né, tantomeno, all'insediamento di una centrale sul territorio regionale, il che renderebbe necessario un pronunciamento da parte degli elettori.

Se approvata, la mozione impegnerebbe la Giunta regionale a proporre ricorso alla Corte Costituzionale, esprimere ufficialmente il proprio rifiuto a ospitare sul territorio regionale una centrale nucleare, a sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio e l'efficienza energetica, a elaborare il Piano energetico regionale potenziando ulteriormente il ricorso alle fonti di energia rinnovabili e la promozione del risparmio energetico.

(immagini tv)

(segue)