PD: Menis, graduatorie insegnanti, mozione demagogica
(ACON) Trieste, 01 apr - COM/DT - "L'ennesima sparata
demagogica". Commenta così il consigliere regionale Paolo Menis
la mozione della Lega Nord sulla regionalizzazione delle
graduatorie per insegnanti.
"Per una volta - annota l'esponente del PD - la Lega era arrivata
vicina a centrare il problema: l'idea di parlare di scuola e di
cercare una soluzione alla forte mobilità che caratterizza il
comparto, con le conseguenze che tutti conoscono soprattutto a
livello di scarsa continuità della didattica, è giusta, ma la
proposta della regionalizzazione dell'accesso all'albo è
l'ennesimo autogol del Carroccio.
"Dovrebbe essere questa la soluzione ai problemi della scuola?
L'istruzione - sottolinea - viene distrutta a livello nazionale,
come il dibattito in Aula ha ampiamente evidenziato. E quello che
risalta è la contraddittorietà di una forza politica che al
governo vota per il taglio delle cattedre e a livello regionale
propone interventi marginali e inutili.
"Lo squilibrio territoriale fra domanda e offerta di insegnanti,
con maggiori possibilità di trovare un impiego a tempo
determinato (e, in prospettiva, anche l'assunzione in ruolo) al
nord, è all'origine della significativa presenza di insegnanti
originari del sud in queste regioni. Ma questo non è un problema,
visto il livello d'istruzione del Friuli Venezia Giulia di
assoluta eccellenza.
"Il vero problema della scuola - spiega Menis - è il dilagante
precariato che sta distruggendo il sistema. Cosa fa il governo
per questo? Semplice, dimezza il numero di stabilizzazioni e
taglia ogni tipo di investimento. Aumentando, questo sì, la
mobilità degli insegnanti, favorendo la scarsa continuità
didattica, gettando sul lastrico le strutture pubbliche per
aprire la strada alla privatizzazione. Ma la Lega tutto questo
non può dirlo perché è stata lei a votarlo in sede nazionale con
i suoi ministri.
"E così - conclude Menis - propria la Lega si trova con un
autogol: convinta di poter far passare un provvedimento
marginale, demagogico e di fatto inutile, si è trovata a dover
giustificare, anche agli occhi dei suoi stessi alleati,
l'indifendibile politica del ministro dell'Istruzione Maria
Stella Gelmini. Un ministro del loro Governo, è bene
sottolinearlo, che sta distruggendo la scuola, non solo della
nostra regione ma di tutta l'Italia".