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PD: Menis, graduatorie insegnanti, mozione demagogica

01.04.2010
15:32
(ACON) Trieste, 01 apr - COM/DT - "L'ennesima sparata demagogica". Commenta così il consigliere regionale Paolo Menis la mozione della Lega Nord sulla regionalizzazione delle graduatorie per insegnanti.

"Per una volta - annota l'esponente del PD - la Lega era arrivata vicina a centrare il problema: l'idea di parlare di scuola e di cercare una soluzione alla forte mobilità che caratterizza il comparto, con le conseguenze che tutti conoscono soprattutto a livello di scarsa continuità della didattica, è giusta, ma la proposta della regionalizzazione dell'accesso all'albo è l'ennesimo autogol del Carroccio.

"Dovrebbe essere questa la soluzione ai problemi della scuola? L'istruzione - sottolinea - viene distrutta a livello nazionale, come il dibattito in Aula ha ampiamente evidenziato. E quello che risalta è la contraddittorietà di una forza politica che al governo vota per il taglio delle cattedre e a livello regionale propone interventi marginali e inutili.

"Lo squilibrio territoriale fra domanda e offerta di insegnanti, con maggiori possibilità di trovare un impiego a tempo determinato (e, in prospettiva, anche l'assunzione in ruolo) al nord, è all'origine della significativa presenza di insegnanti originari del sud in queste regioni. Ma questo non è un problema, visto il livello d'istruzione del Friuli Venezia Giulia di assoluta eccellenza.

"Il vero problema della scuola - spiega Menis - è il dilagante precariato che sta distruggendo il sistema. Cosa fa il governo per questo? Semplice, dimezza il numero di stabilizzazioni e taglia ogni tipo di investimento. Aumentando, questo sì, la mobilità degli insegnanti, favorendo la scarsa continuità didattica, gettando sul lastrico le strutture pubbliche per aprire la strada alla privatizzazione. Ma la Lega tutto questo non può dirlo perché è stata lei a votarlo in sede nazionale con i suoi ministri.

"E così - conclude Menis - propria la Lega si trova con un autogol: convinta di poter far passare un provvedimento marginale, demagogico e di fatto inutile, si è trovata a dover giustificare, anche agli occhi dei suoi stessi alleati, l'indifendibile politica del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Un ministro del loro Governo, è bene sottolinearlo, che sta distruggendo la scuola, non solo della nostra regione ma di tutta l'Italia".