PD: Gabrovec, agricoltura, contrastare specie infestanti
(ACON) Trieste, 02 apr - COM/DT - "Contrastare quella che è una
vera e propria invasione di specie vegetali che provengono da
altri continenti". È quanto chiede il consigliere regionale del
PD-Skk Igor Gabrovec che ha fatto suo l'appello di alcune
associazioni triestine.
"Sono piante infestanti che stanno colonizzando i paesaggi
rurali, producono gravi danni all'agricoltura, intaccano gli
equilibri delle specie autoctone e, nei casi più estremi,
minacciando la salute umana. Pertanto, aggiunge l'esponente della
minoranza slovena, la strada proposta è quella di un'integrazione
alla norma regionale forestale con l'inserimento di un primo
elenco di tre delle specie più pericolose. Elenco che dovrà
prevedere il divieto di piantarle e coltivarle e, al contempo,
dare il via a un serio monitoraggio unito a un progetto di
divulgazione in materia".
Ne farebbero parte da subito l'ailanto, l'ambrosia artemisiifolia
e il senecio inaequidens. L'ailanto, che arriva dalla Cina, è
una delle specie legnose più invasive e provoca, con la sua
rapida e inesorabile diffusione, una grave perdita del valore dei
fondi. L'ambrosia artemisiifoliae è un erbacea nordamericana
capace di produrre una quantità enorme di polline allergenico con
conseguenze negative per la salute. Il senecio inaequidens si
diffonde con particolare velocità nei vigneti, ed è pericoloso in
quanto contiene alcaloidi epatotossici particolarmente nocivi per
i bambini.
"Una bozza di legge già c'è, si tratta quindi di farvi convergere
tutte le forze politiche, sottolinea Gabrovec. In questo modo una
prima serie di interventi potrebbe partire nell'arco di
quest'anno, magari con i fondi messi a disposizione
dall'assestamento di bilancio.
Vanno assolutamente coinvolte anche le associazioni degli
agricoltori che già da anni fanno i conti con un'espansione quasi
inarrestabile, soprattutto dell'ailanto. La legge deve quindi
prevedere anche l'assistenza tecnica e gli incentivi ai
proprietari dei terreni perché possano liberarsi da queste piante
così dannose", conclude.