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PD: Menis, scuola, regionalizzazione docenti non è panacea

07.04.2010
16:27
(ACON) Trieste, 07 apr - COM/DT - "Da una mozione strumentale in Aula, come quella sulla regionalizzazione delle graduatorie d'accesso alla scuola, non potevano che nascere polemiche: il problema del reclutamento dei docenti è complesso, afferma il consigliere regionale del PD Paolo Menis, ma la posizione del PD è sempre stata chiara e mira alla difesa degli insegnanti e dei precari in particolare.

Si deve avere l'onestà intellettuale - prosegue - di non scaricare il disastro-scuola, frutto della sconsideratezza del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, sul Partito Democratico. È stato infatti il ministro Fioroni, nel 2007, a decidere la trasformazione delle graduatorie da permanenti a esaurimento: il decreto, infatti, prevedeva la possibilità di iscriversi anche in altre tre province ma solo in terza fascia, cioé in coda, garantendo così i diritti acquisiti degli insegnanti locali in graduatoria.

Poi, ricorda ancora Menis, con la caduta del governo Prodi, la maggioranza di centrodestra - oltre a dimezzare il numero delle assunzioni previste dal piano di stabilizzazione e a prevedere 8 miliardi di euro di tagli - aveva optato per l'inserimento a pettine. All'ultimo la norma fu accantonata ma nel frattempo alcuni ricorsi erano già stati avviati. Con tutto il seguito che ben conosciamo.

La mozione sulla regionalizzazione proposta dalla LN in Consiglio è nata invece con ben altri obiettivi: alimentare polemiche strumentali, sottolinea, e fare propaganda su un problema, quello appunto del precariato, per cui solo la soluzione prospettata da Fioroni era quella risolutiva. La Lega, insomma, sbandiera la regionalizzazione come la panacea del problema cercando di coprire le colpe di una maggioranza di cui fa parte.

Ritengo che i docenti precari residenti qualche diritto lo debbano avere: perciò il ministro Gelmini potrebbe fare un passo avanti importante consentendo ai dirigenti scolastici di assegnare le supplenze brevi (10-15 giorni) con priorità a chi ha la residenza. Ma se la maggioranza di governo non fa nemmeno questo, conclude Menis, allora è inutile che la LN agiti sui territori bandiere vuote".