PD: Menis, scuola, regionalizzazione docenti non è panacea
(ACON) Trieste, 07 apr - COM/DT - "Da una mozione strumentale in
Aula, come quella sulla regionalizzazione delle graduatorie
d'accesso alla scuola, non potevano che nascere polemiche: il
problema del reclutamento dei docenti è complesso, afferma il
consigliere regionale del PD Paolo Menis, ma la posizione del PD
è sempre stata chiara e mira alla difesa degli insegnanti e dei
precari in particolare.
Si deve avere l'onestà intellettuale - prosegue - di non
scaricare il disastro-scuola, frutto della sconsideratezza del
ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, sul Partito
Democratico. È stato infatti il ministro Fioroni, nel 2007, a
decidere la trasformazione delle graduatorie da permanenti a
esaurimento: il decreto, infatti, prevedeva la possibilità di
iscriversi anche in altre tre province ma solo in terza fascia,
cioé in coda, garantendo così i diritti acquisiti degli
insegnanti locali in graduatoria.
Poi, ricorda ancora Menis, con la caduta del governo Prodi, la
maggioranza di centrodestra - oltre a dimezzare il numero delle
assunzioni previste dal piano di stabilizzazione e a prevedere 8
miliardi di euro di tagli - aveva optato per l'inserimento a
pettine. All'ultimo la norma fu accantonata ma nel frattempo
alcuni ricorsi erano già stati avviati. Con tutto il seguito che
ben conosciamo.
La mozione sulla regionalizzazione proposta dalla LN in Consiglio
è nata invece con ben altri obiettivi: alimentare polemiche
strumentali, sottolinea, e fare propaganda su un problema, quello
appunto del precariato, per cui solo la soluzione prospettata da
Fioroni era quella risolutiva. La Lega, insomma, sbandiera la
regionalizzazione come la panacea del problema cercando di
coprire le colpe di una maggioranza di cui fa parte.
Ritengo che i docenti precari residenti qualche diritto lo
debbano avere: perciò il ministro Gelmini potrebbe fare un passo
avanti importante consentendo ai dirigenti scolastici di
assegnare le supplenze brevi (10-15 giorni) con priorità a chi ha
la residenza. Ma se la maggioranza di governo non fa nemmeno
questo, conclude Menis, allora è inutile che la LN agiti sui
territori bandiere vuote".