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III Comm: approvato ddl asili nido e famiglia (2)

14.04.2010
17:58
(ACON) Trieste, 14 apr - DT - La III Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), ha approvato a maggioranza (a votare a favore Pdl, LN, UDC, Asquini-Misto e Partito Pensionati; contrari PD, Idv, SA, Citt) il disegno di legge della Giunta che modifica il sistema degli asili nido e interviene a sostegno della famiglia e della genitorialità.

E proprio questa materia - in 17 articoli - ha impegnato la Commissione. In particolare, non è stato breve il dibattito tra maggioranza e opposizione sul modello di famiglia da riconoscere in norma, se quella sancita dall'articolo 29 della Costituzione per il centrodestra (chi è sposato), o quella che può essere formata anche da coppie di fatto, single, famiglie adottive, per il centrosinistra.

"L'indicazione che abbiamo dato, ha spiegato l'assessore alle Politiche per la famiglia Roberto Molinaro, è frutto di una scelta politica inserita nel programma elettorale e di governo della Giunta Tondo. Questa non è una controriforma - ha aggiunto - è piuttosto un riorientamento che parte da una convinzione di legge su cosa sia oggi la famiglia, ovvero un soggetto sociale. La dimensione-famiglia ha in sé un bene che è la relazione affettiva, elemento che giustifica la crescita del capitale umano e sociale, quindi dei singoli componenti e della famiglia stessa. Se relazione c'è, questa deve essere riconoscibile, pubblica: ed è il matrimonio. Questa deve essere la priorità, ma nessuna discriminazione colpirà i figli a prescindere dal legame che unisce i loro genitori".

Tra gli emendamenti approvati, tutti della Giunta, si prevede che sull'intero pacchetto di interventi della Regione a favore della famiglia vi sia un'ampia libertà organizzativa da parte dei Comuni, che in relazione alla loro dimensione e alla programmazione individueranno la forma più appropriata (da soli, in via associata o delegata) per realizzarli. Per quanto concerne gli assegni di studio, invece, non saranno solo i municipi a occuparsene ma anche altre amministrazioni pubbliche, come ad esempio le Province.

Per incentivare il reinserimento lavorativo dei genitori che assistono figli con disabilità o minori in età non scolare, viene promossa e sostenuta la loro partecipazione a iniziative formative (i cosiddetti voucher) realizzate da enti accreditati ma - questa è la novità - da coordinare assieme alla direzione del Lavoro.

Nelle dichiarazioni di voto, Annamaria Menosso (PD) ha sottolineato come il provvedimento della Giunta Tondo nasca in realtà da due norme volute dall'Esecutivo Illy. E poi: scelte fondamentali sulla professionalità di chi opera all'interno dei servizi per la prima infanzia meritano particolare attenzione, il rischio è che si perda in qualità. Sul concetto di famiglia, poi, le relazioni - ha aggiunto - non si instaurano esclusivamente attraverso il matrimonio, ma proprio la relazione affettiva è il motivo per cui si costituiscono le famiglie.

Paolo Menis (PD) ha riconosciuto lo stile non distruttivo dell'assessore Molinaro rispetto ad altri suoi colleghi, c'è stata la modifica e non la cancellazione di un provvedimento. Oggi, però, le famiglie sposate sono la metà, e noi abbiamo un ruolo super partes, siamo consiglieri regionali di tutti e non esclusivamente di una parte della popolazione.

Voto contrario anche per Enio Agnola (Idv) che ha ribadito il rischio, nei servizi per la prima infanzia, di una perdita di professionalità, per questo la valutazione non può essere positiva. Bene il sostegno alla famiglia, ma è un aiuto condizionato da pregiudizi politici, e ci sono anche misure che limitano l'accesso ai benefici.

Giudizio sufficientemente positivo per Piero Colussi (Citt) sul fronte asili nido, non così sulla famiglia. Abbiamo affrontato una discussione ideologica, che necessitava di leggere la realtà di un mondo moderno, invece c'è stata una lettura talebana della Costituzione. Giudizio netto sui limiti di residenzialità: non condivisibili e discriminatori.

Un no cui si è aggiunto Stefano Pustetto (SA). Lettura ideologica su argomenti che incidono eccome nel quotidiano, e non dovrebbe essere così. Non si faranno discriminazioni sui minori? Ma quando riconosciamo e diamo priorità a chi è sposato, automaticamente ci saranno delle conseguenze per i figli.

Sul fronte della maggioranza, Paolo Ciani (Pdl) ha sostenuto come chi governa abbia il dovere di dare delle indicazioni indipendentemente dalle ricadute di voto. La famiglia? Facciamo riferimento esplicito alla Costituzione, le altre situazioni non le demonizziamo, ma la relazione affettiva tra due persone non basta.

Il ddl si inserisce in un percorso più ampio iniziato in questa legislatura, ha ricordato Edoardo Sasco per l'UDC. Oltre 37 milioni di euro sono stati resi disponibili su vari canali finanziari a sostegno della famiglia, l'obiettivo è di giungere all'1% del bilancio regionale.

Impianto valido e da condividere per Ugo De Mattia (LN) e Roberto Asquini (Misto). Ho apprezzato la volontà di premiare la serietà - ha spiegato Asquini - di chi ha avuto la fortuna e l'impegno di voler costruire una famiglia, giusto che la Regione si affidi a questa scelta.

Dobbiamo aiutare sempre di più chi ha figli - è stato l'intervento di Luigi Ferone (Pensionati) - e al contempo privilegiare la professionalità nei servizi, è un settore delicato dove non si può improvvisare, bisognerà tenerne conto nei regolamenti.

Infine, i relatori per l'Aula saranno Ciani, Sasco e De Mattia per la maggioranza, Colussi, Menosso e Agnola per l'opposizione.

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