III Comm: approvato ddl asili nido e famiglia (2)
(ACON) Trieste, 14 apr - DT - La III Commissione consiliare,
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), ha approvato a
maggioranza (a votare a favore Pdl, LN, UDC, Asquini-Misto e
Partito Pensionati; contrari PD, Idv, SA, Citt) il disegno di
legge della Giunta che modifica il sistema degli asili nido e
interviene a sostegno della famiglia e della genitorialità.
E proprio questa materia - in 17 articoli - ha impegnato la
Commissione. In particolare, non è stato breve il dibattito tra
maggioranza e opposizione sul modello di famiglia da riconoscere
in norma, se quella sancita dall'articolo 29 della Costituzione
per il centrodestra (chi è sposato), o quella che può essere
formata anche da coppie di fatto, single, famiglie adottive, per
il centrosinistra.
"L'indicazione che abbiamo dato, ha spiegato l'assessore alle
Politiche per la famiglia Roberto Molinaro, è frutto di una
scelta politica inserita nel programma elettorale e di governo
della Giunta Tondo. Questa non è una controriforma - ha aggiunto
- è piuttosto un riorientamento che parte da una convinzione di
legge su cosa sia oggi la famiglia, ovvero un soggetto sociale.
La dimensione-famiglia ha in sé un bene che è la relazione
affettiva, elemento che giustifica la crescita del capitale umano
e sociale, quindi dei singoli componenti e della famiglia stessa.
Se relazione c'è, questa deve essere riconoscibile, pubblica: ed
è il matrimonio. Questa deve essere la priorità, ma nessuna
discriminazione colpirà i figli a prescindere dal legame che
unisce i loro genitori".
Tra gli emendamenti approvati, tutti della Giunta, si prevede che
sull'intero pacchetto di interventi della Regione a favore della
famiglia vi sia un'ampia libertà organizzativa da parte dei
Comuni, che in relazione alla loro dimensione e alla
programmazione individueranno la forma più appropriata (da soli,
in via associata o delegata) per realizzarli. Per quanto concerne
gli assegni di studio, invece, non saranno solo i municipi a
occuparsene ma anche altre amministrazioni pubbliche, come ad
esempio le Province.
Per incentivare il reinserimento lavorativo dei genitori che
assistono figli con disabilità o minori in età non scolare, viene
promossa e sostenuta la loro partecipazione a iniziative
formative (i cosiddetti voucher) realizzate da enti accreditati
ma - questa è la novità - da coordinare assieme alla direzione
del Lavoro.
Nelle dichiarazioni di voto, Annamaria Menosso (PD) ha
sottolineato come il provvedimento della Giunta Tondo nasca in
realtà da due norme volute dall'Esecutivo Illy. E poi: scelte
fondamentali sulla professionalità di chi opera all'interno dei
servizi per la prima infanzia meritano particolare attenzione, il
rischio è che si perda in qualità. Sul concetto di famiglia, poi,
le relazioni - ha aggiunto - non si instaurano esclusivamente
attraverso il matrimonio, ma proprio la relazione affettiva è il
motivo per cui si costituiscono le famiglie.
Paolo Menis (PD) ha riconosciuto lo stile non distruttivo
dell'assessore Molinaro rispetto ad altri suoi colleghi, c'è
stata la modifica e non la cancellazione di un provvedimento.
Oggi, però, le famiglie sposate sono la metà, e noi abbiamo un
ruolo super partes, siamo consiglieri regionali di tutti e non
esclusivamente di una parte della popolazione.
Voto contrario anche per Enio Agnola (Idv) che ha ribadito il
rischio, nei servizi per la prima infanzia, di una perdita di
professionalità, per questo la valutazione non può essere
positiva. Bene il sostegno alla famiglia, ma è un aiuto
condizionato da pregiudizi politici, e ci sono anche misure che
limitano l'accesso ai benefici.
Giudizio sufficientemente positivo per Piero Colussi (Citt) sul
fronte asili nido, non così sulla famiglia. Abbiamo affrontato
una discussione ideologica, che necessitava di leggere la realtà
di un mondo moderno, invece c'è stata una lettura talebana della
Costituzione. Giudizio netto sui limiti di residenzialità: non
condivisibili e discriminatori.
Un no cui si è aggiunto Stefano Pustetto (SA). Lettura ideologica
su argomenti che incidono eccome nel quotidiano, e non dovrebbe
essere così. Non si faranno discriminazioni sui minori? Ma quando
riconosciamo e diamo priorità a chi è sposato, automaticamente ci
saranno delle conseguenze per i figli.
Sul fronte della maggioranza, Paolo Ciani (Pdl) ha sostenuto come
chi governa abbia il dovere di dare delle indicazioni
indipendentemente dalle ricadute di voto. La famiglia? Facciamo
riferimento esplicito alla Costituzione, le altre situazioni non
le demonizziamo, ma la relazione affettiva tra due persone non
basta.
Il ddl si inserisce in un percorso più ampio iniziato in questa
legislatura, ha ricordato Edoardo Sasco per l'UDC. Oltre 37
milioni di euro sono stati resi disponibili su vari canali
finanziari a sostegno della famiglia, l'obiettivo è di giungere
all'1% del bilancio regionale.
Impianto valido e da condividere per Ugo De Mattia (LN) e Roberto
Asquini (Misto). Ho apprezzato la volontà di premiare la serietà
- ha spiegato Asquini - di chi ha avuto la fortuna e l'impegno di
voler costruire una famiglia, giusto che la Regione si affidi a
questa scelta.
Dobbiamo aiutare sempre di più chi ha figli - è stato
l'intervento di Luigi Ferone (Pensionati) - e al contempo
privilegiare la professionalità nei servizi, è un settore
delicato dove non si può improvvisare, bisognerà tenerne conto
nei regolamenti.
Infine, i relatori per l'Aula saranno Ciani, Sasco e De Mattia
per la maggioranza, Colussi, Menosso e Agnola per l'opposizione.
(fine)
(immagini tv)