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Citt: no ad abolizione limite mandati, serve il ricambio

15.04.2010
16:19
(ACON) Trieste, 15 apr - COM/DT - "I Cittadini non sono nuovi a battaglie contro il professionismo politico e l'invadenza dei partiti, e per questo si impegneranno a fondo per non far passare la decisione del presidente Tondo e del Pdl di eliminare il limite dei mandati elettivi di sindaci e consiglieri regionali. Con una certa ciclicità si assiste al tentativo di trasformare un incarico al servizio del cittadino in qualcosa di corporativo che si autoassegna privilegi e rendite di posizione".

Il Gruppo consiliare ricorda anche come la nostra Regione sia stata la prima (e unica) in Italia ad aver introdotto un limite ai mandati proprio dei consiglieri regionali "e questo per favorire l'effettivo ricambio della classe politica ed escludere fenomeni di professionismo politico.

"Tutte le misure che favoriscono il rinnovamento rappresentano quindi, oggi come allora, una strada da seguire. E' indubbio infatti che il limite dei mandati favorisca l'alternanza, liberi energie nuove, incoraggi una politica dal basso e rimuova quegli ostacoli che rendono difficile l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini nell'organizzazione politica del Paese, consentendo a ciascuno di accedere alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza secondo i requisiti stabiliti dalla legge.

"Ecco allora che il vincolo dei due mandati che i Cittadini proponevano per i consiglieri regionali (divenuti in seguito tre per volere dell'Aula con la legge statutaria del 2007) costituirebbe un antidoto efficace nel riequilibrio dei rapporti tra eletti, istituzioni, e società. Altrimenti, il sempiterno professionismo dei pochi continuerà ad approfondire il solco tra governanti (politici) e società (governati).

"Il mantenimento dei limiti ai mandati elettivi anche per i sindaci concorrerà a colmare, almeno in parte, questa separazione e liberare risorse nuove per una politica dal basso".