Citt: no ad abolizione limite mandati, serve il ricambio
(ACON) Trieste, 15 apr - COM/DT - "I Cittadini non sono nuovi a
battaglie contro il professionismo politico e l'invadenza dei
partiti, e per questo si impegneranno a fondo per non far passare
la decisione del presidente Tondo e del Pdl di eliminare il
limite dei mandati elettivi di sindaci e consiglieri regionali.
Con una certa ciclicità si assiste al tentativo di trasformare un
incarico al servizio del cittadino in qualcosa di corporativo che
si autoassegna privilegi e rendite di posizione".
Il Gruppo consiliare ricorda anche come la nostra Regione sia
stata la prima (e unica) in Italia ad aver introdotto un limite
ai mandati proprio dei consiglieri regionali "e questo per
favorire l'effettivo ricambio della classe politica ed escludere
fenomeni di professionismo politico.
"Tutte le misure che favoriscono il rinnovamento rappresentano
quindi, oggi come allora, una strada da seguire. E' indubbio
infatti che il limite dei mandati favorisca l'alternanza, liberi
energie nuove, incoraggi una politica dal basso e rimuova quegli
ostacoli che rendono difficile l'effettiva partecipazione di
tutti i cittadini nell'organizzazione politica del Paese,
consentendo a ciascuno di accedere alle cariche elettive in
condizioni di uguaglianza secondo i requisiti stabiliti dalla
legge.
"Ecco allora che il vincolo dei due mandati che i Cittadini
proponevano per i consiglieri regionali (divenuti in seguito tre
per volere dell'Aula con la legge statutaria del 2007)
costituirebbe un antidoto efficace nel riequilibrio dei rapporti
tra eletti, istituzioni, e società. Altrimenti, il sempiterno
professionismo dei pochi continuerà ad approfondire il solco tra
governanti (politici) e società (governati).
"Il mantenimento dei limiti ai mandati elettivi anche per i
sindaci concorrerà a colmare, almeno in parte, questa separazione
e liberare risorse nuove per una politica dal basso".