News


UDC: Sasco, la legge sulla famiglia non discrimina nessuno

16.04.2010
16:51
(ACON) Trieste, 16 apr - COM/DT - "La legge sulla famiglia approvata in Commissione non discrimina nessuno, e non è per nulla anticostituzionale. Anzi, la rispetta alla lettera perché fa chiaramente riferimento all'articolo 29, che precisa in termini inequivocabili come questa trovi fondamento sul matrimonio".

Alle obiezioni sollevate dal PD sull'impostazione della norma replica il capogruppo in Consiglio regionale dell'UDC Edoardo Sasco.

"Stiamo attuando il programma elettorale del centrodestra - sottolinea - che considera in modo esplicito la famiglia fondata sul matrimonio un valore e attribuisce a essa un preciso significato e come tale intende valorizzarla. Non va dimenticato che, anche sulla base di ciò, abbiamo ottenuto la maggioranza dei consensi nelle elezioni, proprio perché abbiamo detto ai cittadini che volevamo valorizzare questo tipo di famiglia, che è quello enunciato dal testo costituzionale.

"Nella norma licenziata dalla Commissione - precisa Sasco - è implicitamente previsto che non ci sia nessuna differenza di trattamento per i bambini, a prescindere dal tipo di famiglia alla quale appartengono. E' pertanto pretestuoso parlare di discriminazioni, che non ci sono e non ci possono essere.

"Il provvedimento poi - continua il consigliere -fa una precisa distinzione tra la famiglia formata attraverso una pubblica assunzione di responsabilità (il matrimonio), così come previsto dalla Costituzione, rispetto ad altre forme di unione fra le persone. Il motivo deriva da quella che è la vera novità della legge: la famiglia, ora con il ruolo di vero e proprio soggetto sociale sul quale è possibile intervenire, assume finalmente un ruolo centrale nelle politiche regionali. La volontà è quella di rilanciare la sua formazione convinti come siamo che la gran parte della crisi valoriale della nostra società sia legata anche a un mancato sostegno nei confronti di questo istituto.

"Quelle del PD - conclude Sasco - sono critiche pretestuose perché da un lato non si può considerare anticostituzionale un provvedimento che si richiama esplicitamente alla Carta e dall'altro non si può parlare di discriminazioni quando è chiaramente prevista la parità di trattamento per tutti i bambini. Semmai la confusione sul significato di famiglia appartiene al centrosinistra, che al proprio interno ha una diversa concezione tra la componente centrista e quella di sinistra".