UDC: Sasco, la legge sulla famiglia non discrimina nessuno
(ACON) Trieste, 16 apr - COM/DT - "La legge sulla famiglia
approvata in Commissione non discrimina nessuno, e non è per
nulla anticostituzionale. Anzi, la rispetta alla lettera perché
fa chiaramente riferimento all'articolo 29, che precisa in
termini inequivocabili come questa trovi fondamento sul
matrimonio".
Alle obiezioni sollevate dal PD sull'impostazione della norma
replica il capogruppo in Consiglio regionale dell'UDC Edoardo
Sasco.
"Stiamo attuando il programma elettorale del centrodestra -
sottolinea - che considera in modo esplicito la famiglia fondata
sul matrimonio un valore e attribuisce a essa un preciso
significato e come tale intende valorizzarla. Non va dimenticato
che, anche sulla base di ciò, abbiamo ottenuto la maggioranza dei
consensi nelle elezioni, proprio perché abbiamo detto ai
cittadini che volevamo valorizzare questo tipo di famiglia, che è
quello enunciato dal testo costituzionale.
"Nella norma licenziata dalla Commissione - precisa Sasco - è
implicitamente previsto che non ci sia nessuna differenza di
trattamento per i bambini, a prescindere dal tipo di famiglia
alla quale appartengono. E' pertanto pretestuoso parlare di
discriminazioni, che non ci sono e non ci possono essere.
"Il provvedimento poi - continua il consigliere -fa una precisa
distinzione tra la famiglia formata attraverso una pubblica
assunzione di responsabilità (il matrimonio), così come previsto
dalla Costituzione, rispetto ad altre forme di unione fra le
persone. Il motivo deriva da quella che è la vera novità della
legge: la famiglia, ora con il ruolo di vero e proprio soggetto
sociale sul quale è possibile intervenire, assume finalmente un
ruolo centrale nelle politiche regionali. La volontà è quella di
rilanciare la sua formazione convinti come siamo che la gran
parte della crisi valoriale della nostra società sia legata anche
a un mancato sostegno nei confronti di questo istituto.
"Quelle del PD - conclude Sasco - sono critiche pretestuose
perché da un lato non si può considerare anticostituzionale un
provvedimento che si richiama esplicitamente alla Carta e
dall'altro non si può parlare di discriminazioni quando è
chiaramente prevista la parità di trattamento per tutti i
bambini. Semmai la confusione sul significato di famiglia
appartiene al centrosinistra, che al proprio interno ha una
diversa concezione tra la componente centrista e quella di
sinistra".