VI Comm: approvato ddl finanziamento sistema universitario
(ACON) Trieste, 20 apr - ET - La VI Commissione consiliare -
presidente Piero Camber (Pdl) - ha approvato il disegno di legge
sui finanziamenti al sistema universitario. A sostenere la norma
i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e UDC, astensione da parte
del PD e dei Cittadini, voto contrario di Sinistra Arcobaleno.
Alcuni dei 16 articoli sono stati modificati; diversi
emendamenti, riguardanti prevalentemente la composizione della
Conferenza del sistema universitario regionale, sono stati
ritirati dai proponenti di entrambi gli schieramenti in attesa di
una nuova formulazione da presentare durante i lavori d'Aula.
Le modifiche della Giunta accolte dalla Commissione riguardano
specifiche sull'espressione del parere della Conferenza sul
programma triennale dei finanziamenti, la soppressione
dell'articolo 12 (norma transitoria) e ulteriori tre emendamenti
che - così ha spiegato l'assessore all'Università e Ricerca
Alessia Rosolen - fanno decorrere dal 2011 l'efficacia delle
disposizioni finanziarie della norma per consentire agli Atenei,
che così hanno chiesto, l'adeguamento dei bilanci.
Importante l'emendamento a firma di Massimo Blasoni, Luigi
Cacitti e Paride Cargnelutti (Pdl) che stabilisce che la
Conferenza del sistema universitario adotterà le decisioni
all'unanimità.
Paolo Menis (PD), Giorgio Brandolin (PD), Franco Codega PD) e
Igor Gabrovec (PD-SSk), tra le modifiche proposte, hanno ottenuto
che il regolamento che definirà le modalità, i criteri di
valutazione e le procedure per l'attuazione degli interventi
venga valutato anche dalla Commissione consiliare competente e
che la direzione centrale potrà avvalersi di esperti per valutare
gli effetti dell'azioni intraprese.
Non è una grande norma, ha detto Menis durante le dichiarazioni
di voto, non tocca temi importanti come l'organizzazione del
sistema universitario, gli studenti e la ricerca. Il merito deve
divenire centrale nel metodo valutativo.
Diametralmente opposto il parere globale da parte di Edoardo
Sasco (UDC). La collaborazione tra Atenei ottenuta in questa sede
e lo sviluppo di un sistema regionale complessivo è un grande
risultato politico.
Molto critico Roberto Antonaz (SA-PRC), che chiede meno strade e
più università. Ci vuole una vera legge in materia, qualcosa di
decisamente più incisivo. Non è positivo che si prenda atto della
riforma Gelmini alla quale avremmo dovuto reagire. Il consigliere
ha anche chiesto di disincentivare le lauree brevi.
La legge è frutto di una visione strategica di sviluppo e non di
tattiche politiche - ha evidenziato Blasoni - e consente risposte
vere al sistema universitario, proprio perché l'università è uno
strumento importante per uscire dalla crisi.
Un provvedimento minimalista, di fatto un regolamento per
distribuire in modo equo e efficace finanziamenti regionali.
Piero Colussi (Citt) ha rimarcato la necessità di sviluppare
risposte adeguate alla rappresentanza del territorio nella
Conferenza e future proposte per favorire il diritto allo studio.
Prima del voto, l'assessore Rosolen ha ribadito la visione in
prospettiva che sta alla base della proposta. Programmazione,
obiettivi, misurazione e collaborazione sono le parole chiave che
muovono la norma, garantendo al Friuli Venezia Giulia un salto di
qualità e un effettivo primato rispetto alle altre Regioni
italiane, che pure si stanno muovendo per recepire la norma
nazionale. Il sistema dei finanziamenti a pioggia era iniquo, ora
gli Atenei indicheranno precisamente la destinazione dei
finanziamenti. Il disegno strategico, ha spiegato l'assessore,
consiste nel razionalizzare e semplificare i finanziamenti,
garantendo alla Regione un ruolo di coordinamento, di indirizzo e
di valutazione nel rispetto dell'autonomia degli Enti
beneficiari, restituendo centralità all'università nello sviluppo
sociale e economico del sistema territoriale.
(immagini tv)