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VI Comm: approvato ddl finanziamento sistema universitario

20.04.2010
14:10
(ACON) Trieste, 20 apr - ET - La VI Commissione consiliare - presidente Piero Camber (Pdl) - ha approvato il disegno di legge sui finanziamenti al sistema universitario. A sostenere la norma i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord e UDC, astensione da parte del PD e dei Cittadini, voto contrario di Sinistra Arcobaleno.

Alcuni dei 16 articoli sono stati modificati; diversi emendamenti, riguardanti prevalentemente la composizione della Conferenza del sistema universitario regionale, sono stati ritirati dai proponenti di entrambi gli schieramenti in attesa di una nuova formulazione da presentare durante i lavori d'Aula.

Le modifiche della Giunta accolte dalla Commissione riguardano specifiche sull'espressione del parere della Conferenza sul programma triennale dei finanziamenti, la soppressione dell'articolo 12 (norma transitoria) e ulteriori tre emendamenti che - così ha spiegato l'assessore all'Università e Ricerca Alessia Rosolen - fanno decorrere dal 2011 l'efficacia delle disposizioni finanziarie della norma per consentire agli Atenei, che così hanno chiesto, l'adeguamento dei bilanci.

Importante l'emendamento a firma di Massimo Blasoni, Luigi Cacitti e Paride Cargnelutti (Pdl) che stabilisce che la Conferenza del sistema universitario adotterà le decisioni all'unanimità.

Paolo Menis (PD), Giorgio Brandolin (PD), Franco Codega PD) e Igor Gabrovec (PD-SSk), tra le modifiche proposte, hanno ottenuto che il regolamento che definirà le modalità, i criteri di valutazione e le procedure per l'attuazione degli interventi venga valutato anche dalla Commissione consiliare competente e che la direzione centrale potrà avvalersi di esperti per valutare gli effetti dell'azioni intraprese.

Non è una grande norma, ha detto Menis durante le dichiarazioni di voto, non tocca temi importanti come l'organizzazione del sistema universitario, gli studenti e la ricerca. Il merito deve divenire centrale nel metodo valutativo.

Diametralmente opposto il parere globale da parte di Edoardo Sasco (UDC). La collaborazione tra Atenei ottenuta in questa sede e lo sviluppo di un sistema regionale complessivo è un grande risultato politico.

Molto critico Roberto Antonaz (SA-PRC), che chiede meno strade e più università. Ci vuole una vera legge in materia, qualcosa di decisamente più incisivo. Non è positivo che si prenda atto della riforma Gelmini alla quale avremmo dovuto reagire. Il consigliere ha anche chiesto di disincentivare le lauree brevi.

La legge è frutto di una visione strategica di sviluppo e non di tattiche politiche - ha evidenziato Blasoni - e consente risposte vere al sistema universitario, proprio perché l'università è uno strumento importante per uscire dalla crisi.

Un provvedimento minimalista, di fatto un regolamento per distribuire in modo equo e efficace finanziamenti regionali. Piero Colussi (Citt) ha rimarcato la necessità di sviluppare risposte adeguate alla rappresentanza del territorio nella Conferenza e future proposte per favorire il diritto allo studio.

Prima del voto, l'assessore Rosolen ha ribadito la visione in prospettiva che sta alla base della proposta. Programmazione, obiettivi, misurazione e collaborazione sono le parole chiave che muovono la norma, garantendo al Friuli Venezia Giulia un salto di qualità e un effettivo primato rispetto alle altre Regioni italiane, che pure si stanno muovendo per recepire la norma nazionale. Il sistema dei finanziamenti a pioggia era iniquo, ora gli Atenei indicheranno precisamente la destinazione dei finanziamenti. Il disegno strategico, ha spiegato l'assessore, consiste nel razionalizzare e semplificare i finanziamenti, garantendo alla Regione un ruolo di coordinamento, di indirizzo e di valutazione nel rispetto dell'autonomia degli Enti beneficiari, restituendo centralità all'università nello sviluppo sociale e economico del sistema territoriale.

(immagini tv)