Idv: Corazza, aeroporto sconta errori della classe politica
(ACON) Trieste, 23 apr - COM/AB - Sul disegno di legge che
interessa le società partecipate dalla Regione e le misure
anticrisi, il consigliere dell'Italia dei Valori Alessandro
Corazza rimarca di essere stato l'unico a votare contro in
Commissione in quanto critico sull'approccio della Giunta
rispetto a questi temi e, in particolare, alle criticità
dell'aeroporto.
"Prima di ripianare il deficit gestionale con l'intervento
pubblico della Regione - ha affermato Corazza - la Giunta
dovrebbe fare una seria analisi delle responsabilità prendendo
quindi atto degli errori commessi dall'intera classe politica che
fino a oggi ha nominato gli amministratori di questi enti dando
più peso, evidentemente, alle appartenenze partitiche piuttosto
che alla capacità amministrativa".
"Bisogna rendersi conto - continua Corazza - dell'impossibilità
di continuare ad amministrare la cosa pubblica come se fossimo in
tempi di vacche grasse e facendo susseguire alla presidenza
numerosi politici che evidentemente hanno responsabilità anche
sul fatto che a oggi l'aeroporto non è ancora coperto
efficacemente da servizi, a partire dai carenti collegamenti di
trasporto pubblico da e per lo stesso che tagliano fuori una
rilevante fetta di potenziali utenti, peraltro in una regione che
già di per sé ha un ristretto bacino di riferimento".
"Quello che si sta facendo ora è, di fatto, constatare che
qualcosa non ha funzionato e cercare porvi rimedio con un
classico intervento all'italiana per rilevare la società,
salvando i soci del Consorzio che avrebbe dovuto rilanciare
l'aeroporto, facendo pagare alla Regione le conseguenze di questa
gestione".
"Davanti a un simile quadro diventa ancora più opportuno - ha
concluso Corazza - portare avanti la proposta di legge sulle
nomine proposta dal gruppo dell'Italia dei Valori e da quello dei
Cittadini, perché la vicenda dell'aeroporto ci fa capire quanto
sia importante che chi gestisce la cosa pubblica sia scelto in
base a requisiti di competenza e di merito e non solo per meri
accordi di spartizione politica che, alla prova dei fatti, non
garantiscono l'efficienza amministrativa ma solo l'indennità ai
soliti politici di turno".