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PD: Moretton, Autovie Venete nel caos

27.04.2010
14:20
(ACON) Trieste, 27 apr - COM/AB - Non si placano i bisticci tra i massimi vertici di Autovie Venete. Nel frattempo, le opere stradali iniziate non si concluderanno nei tempi previsti, come nel caso dell'A28 e per i lavori della terza corsia dell'A4 che aspettano ancora la copertura finanziaria.

L'osservazione è del capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton che aggiunge.

Una guerriglia, quella tra gli ad di Autovie e di Friulia Holding, che complica ulteriormente la già difficile situazione della società. Ma a tutto ciò si aggiunge l'incapacità del presidente Tondo, e della maggioranza che lo sostiene, di nominare il nuovo presidente di Autovie. Forse perché Tondo ha cambiato idea circa la promessa di nominare l'amministratore delegato Melò anche presidente della società autostradale. E quindi l'attuale presidente Santuz sarà costretto a un surplus di lavoro assumendo anche quella di FVG Strade Spa, senza contare la possibile incompatibilità ad assumente entrambe le cariche che determinerebbe in Autovie un momento di forte impasse.

Una situazione imbarazzante - aggiunge Moretton - che mette in luce la totale disorganizzazione, l'incapacità strategica e organizzativa non solo del centrodestra, ma anche dell'amministratore delegato di una delle più importanti società della Regione qual è Autovie Venete.

Nonostante le reiterate rassicurazioni del presidente Santuz, siamo convinti che il completamento dei lavori del lotto ventinove dell'A28 non termineranno a giugno, ma che i tempi si allungheranno di molto: forse al termine del 2010 l'impresa potrà porre finalmente la parola fine, ma non prima. Fa specie inoltre che l'amministratore delegato Melò si occupi più del suo appannaggio, fino ad arrivare a rimettere il suo mandato nelle mani dell'amministratore delegato di Friulia, anziché completare le procedure per ottenere il finanziamento bancario senza il quale mai partiranno i lavori della terza corsia.

Nell'ultimo CdA di Autovie si è rasentato il ridicolo perché, come due galli in un pollaio, Melò e Marescotti se le sono dette di santa ragione, bisticciando su una questione che poi, alla fine di una discussione di ben cinque ore, si è risolta dimostrando la sua insussistenza e nello stesso tempo l'incapacità dei vertici di gestirla.

Una situazione tutta interna ad Autovie, che è paradossale e dimostra ancora una volta quello che diciamo da qualche tempo, ovvero che le cose non procedono e mettono in grave difficoltà la struttura interna della società, che da tempo manifesta malesseri e preoccupazioni. Ancora una volta la politica regionale di Tondo si dimostra impotente e nello stesso tempo incapace di risolvere una situazione che potrebbe implodere con ripercussioni fortemente negative e difficilmente controllabili.

Ora ci aspettiamo - conclude Moretton - che Tondo o Riccardi, e francamente non capiamo più bene chi è titolato a farlo, risolvano il caos che, di fatto, regna all'interno della società autostradale che dovrebbe realizzare opere per 2,3 miliardi di euro ma che rischia di impantanarsi in beghe di bassissimo profilo.