III-IV Comm: audizioni Ferriera Servola, i consiglieri (2)
(ACON) Trieste, 27 apr - DT - Ad aprire il dibattito Gianfranco
Moretton, del PD. I problemi sono tanti, c'è in atto anche una
battaglia giuridica tra Regione e proprietà, pertanto prima di
giungere alla chiusura dello stabilimento passerà un decennio. E
proprio sui tempi certi della conversione siamo in alto mare,
manca una visione organica. La partita del porto va accelerata,
serve un accordo di programma rapido per la bonifica di quelle
aree, occorre lavorare perché non vi sia la morte per asfissia
dell'azienda e non si lasci alla città quel cancro.
Chi non ha rispettato l'accordo di programma sull'inquinamento in
Ferriera, gli ha risposto Maurizio Bucci del Pdl, è stata la
Giunta Illy mentre questo Esecutivo di centrodestra, per la prima
volta, ha redatto un Piano dell'aria da dove si evince che nel
65% dei tumori al polmone la responsabilità va imputata
all'insediamento di Servola. Il sindaco Dipiazza non ha mai
chiuso la Ferriera? Non è un tecnico, serve il supporto
dell'Azienda sanitaria, mai avuto, e il sostegno dei tecnici
dell'ARPA, impossibile quando per cento giornate, nel 2009, le
centraline non hanno funzionato. La Regione ne acquisti delle
nuove e, soprattutto, sottragga quelle perimetrali allo
stabilimento, tutte di proprietà della Severstal.
Per Alessandro Corazza, di Idv, la questione del lavoro va
subordinata al tema della salute, non si può giustificare un
disastro ambientale in nome dell'occupazione. Le bonifiche? Non è
possibile che sia sempre il pubblico a pagare, deve sborsare chi
ha inquinato e ci ha lucrato.
Sergio Lupieri (PD) ha ricordato come Trieste abbia in regione la
più alta percentuale di tumori per i veleni nell'aria. Per questo
l'assenza in audizione di Kosic è biasimevole, non possiamo
sottovalutare la compatibilità ambientale rispetto alla salute
dei cittadini e dei lavoratori della Ferriera. I tempi di
chiusura dell'impianto siderurgico devono essere certi, non è più
compatibile con Trieste. La Regione, però, investa 3 milioni di
euro per la caratterizzazione dei 1700 ettari compresi nella zona
industriale tra Trieste e Muggia. Si avrà così una mappatura del
territorio da bonificare e da lì si potrà ripartire per lo
sviluppo di un'area altamente problematica.
Il disegno prospettato dagli assessori è positivo, ha annotato
Mauro Travanut (PD). Siamo però ancora in attesa di comprendere
un medio futuro sulla questione, ed è responsabilità della
Regione, del Comune e della Provincia di Trieste. Vale comunque
più di tutto la salute, una posizione politica deve essere
chiara, non si può permettere che le cose avvengano per
naturalità, la volontà di chiudere la Ferriera deve prevalere.
Secondo Stefano Alunni Barbarossa, dei Cittadini, l'AIA,
l'autorizzazione integrata ambientale, non doveva nemmeno essere
rilasciata alla Lucchini-Severstal, e questa è una responsabilità
della Giunta Illy. Al pari, però, di quella guidata da Tondo, che
non fa nulla per tutelare la salute. Respiriamo l'inquinamento,
ce lo mangiamo, finisce nelle falde acquifere e in mare. Persino
la linea di costa è stata modifica, e non succede nulla, la
proprietà la passa sempre liscia quando invece i cittadini
chiedono il rispetto della legalità.
Infine, l'intervento di Igor Kocijancic, della SA-PRC. Nello
studio di riconversione si ipotizzano il rigassificatore, la
Piattaforma logistica, la fabbrica di funi, ma non riesco a
comprendere l'atteggiamento della proprietà e se sia coinvolta in
questi tavoli. Non esiste alcuna nota ufficiale sullo
stabilimento di Servola, il rischio è che o si parli di
dismissione anticipata o, peggio, la Severstal riceva ancora
soldi e scappi.
(fine)