UDC: modificare legge commercio, chiusura totale festività
(ACON) Trieste, 28 apr - COM/AB - "Modificare la legge
regionale sul commercio per stabilire in modo inderogabile e
tassativo la chiusura in tutto il territorio regionale di tutte
le attività commerciali nelle principali festività religiose e
civili dell'anno (Natale, Santo Stefano, Capodanno, Epifania,
Pasqua, Lunedì dell'Angelo, Festa del Patrono, 25 Aprile, 1
Maggio, 2 Giugno, 15 Agosto, 1 Novembre, con l'eccezione dell'8
dicembre data la sua prossimità alle feste natalizie ".
Lo chiede il gruppo consiliare regionale dell'UDC a seguito di
ripetuti raggiri alla normativa in vigore messi in atto da
diverse organizzazioni di vendita che, sulla base di alcune
interpretazioni di mera convenienza economica, hanno invece
tenuto aperto i loro negozi nelle predette festività, anche sulla
base di sentenze del Tar che chiedono modifiche al testo di legge
in vigore".
"Dopo un primo periodo di rodaggio nell'applicazione della
recente legge sul commercio - precisa il capogruppo Edoardo Sasco
- sulle aperture festive sono emersi casi limite, che avevamo già
evidenziato all'assessore Ciriani affinché si modificasse la
legge nel senso di garantire comunque il riposo festivo almeno
nelle principali solennità religiose e civili".
"Ci pare doveroso riproporre questa urgente questione, assieme
alle altre forze politiche di maggioranza - ribadisce il
capogruppo UDC - perché se una comunità smarrisce le proprie
radici e non si ritrova con le famiglie al completo almeno nei
momenti più ricchi di significato come lo sono le principali
festività, si contribuisce a disgregare il tessuto sociale e si
finisce con un abbassamento della coesione sociale"
"Per le restanti aperture festive - conclude Sasco - un
ragionevole compromesso tra le esigenze datoriali e quelle
sindacali, che stava alla base della stessa legge sul commercio,
era quello di limitare l'apertura dei negozi a metà delle
domeniche di un anno. Se poi, attraverso espedienti vari, si
pretende l'apertura dei negozi nelle principali festività
religiose e civili, allora si viene meno al principio della
sacralità della festa, che significa anche dare la possibilità
alle famiglie di stare assieme almeno in quelle particolari
circostanze".