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UDC: modificare legge commercio, chiusura totale festività

28.04.2010
17:45
(ACON) Trieste, 28 apr - COM/AB - "Modificare la legge regionale sul commercio per stabilire in modo inderogabile e tassativo la chiusura in tutto il territorio regionale di tutte le attività commerciali nelle principali festività religiose e civili dell'anno (Natale, Santo Stefano, Capodanno, Epifania, Pasqua, Lunedì dell'Angelo, Festa del Patrono, 25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno, 15 Agosto, 1 Novembre, con l'eccezione dell'8 dicembre data la sua prossimità alle feste natalizie ".

Lo chiede il gruppo consiliare regionale dell'UDC a seguito di ripetuti raggiri alla normativa in vigore messi in atto da diverse organizzazioni di vendita che, sulla base di alcune interpretazioni di mera convenienza economica, hanno invece tenuto aperto i loro negozi nelle predette festività, anche sulla base di sentenze del Tar che chiedono modifiche al testo di legge in vigore".

"Dopo un primo periodo di rodaggio nell'applicazione della recente legge sul commercio - precisa il capogruppo Edoardo Sasco - sulle aperture festive sono emersi casi limite, che avevamo già evidenziato all'assessore Ciriani affinché si modificasse la legge nel senso di garantire comunque il riposo festivo almeno nelle principali solennità religiose e civili".

"Ci pare doveroso riproporre questa urgente questione, assieme alle altre forze politiche di maggioranza - ribadisce il capogruppo UDC - perché se una comunità smarrisce le proprie radici e non si ritrova con le famiglie al completo almeno nei momenti più ricchi di significato come lo sono le principali festività, si contribuisce a disgregare il tessuto sociale e si finisce con un abbassamento della coesione sociale"

"Per le restanti aperture festive - conclude Sasco - un ragionevole compromesso tra le esigenze datoriali e quelle sindacali, che stava alla base della stessa legge sul commercio, era quello di limitare l'apertura dei negozi a metà delle domeniche di un anno. Se poi, attraverso espedienti vari, si pretende l'apertura dei negozi nelle principali festività religiose e civili, allora si viene meno al principio della sacralità della festa, che significa anche dare la possibilità alle famiglie di stare assieme almeno in quelle particolari circostanze".