PD: Menis, sul Tagliamento domani incontro a Dignano
(ACON) Trieste, 29 apr - COM/AB - Che da una situazione
particolare, come la salvaguardia del Tagliamento, possa nascere
un momento di riflessione globale, che diventi l'occasione per
ripensare il rapporto politica-ambiente. È questo l'auspicio del
consigliere regionale del PD Paolo Menis alla vigilia
dell'incontro a Dignano (domani, venerdì 30 aprile), organizzato
dall'associazione Assieme per il Tagliamento, che lo vedrà
partecipare assieme a esponenti istituzionali, ambientalisti
professionisti.
Nel corso del dibattito, previsto per le 20.45 presso la sala
municipale, verranno presentati i dettagli della proposta del
"ponte antipiene", come è già stata ribattezzata quella che
dovrebbe essere la soluzione che manderebbe definitivamente in
soffitta l'idea, riemersa negli ultimi mesi, della realizzazione
delle casse di espansione.
Menis sottolinea che il problema può essere visto anche da una
prospettiva più generale. "Mentre registriamo il fallimento dei
grandi vertici mondiali in materia ambientale, ci rendiamo conto
che dobbiamo ripartire dalla dimensione locale, quella più vicina
ai cittadini, per rivedere il rapporto istituzioni e territorio.
A parole siamo tutti in favore dell'ambiente - prosegue Menis -
ma spesso quest'esigenza passa in secondo piano quando ci viene
chiesto di sacrificarci in prima persona per raggiungere questo
risultato. È una deformazione della sindrome di Nimby che, se ci
pensiamo bene, ci riguarda molto più di quanto crediamo".
"Il Tagliamento, la sfida e al contempo la ricchezza più
importante per la nostra Regione, dev'essere tutelato, ma si sta
discutendo da decenni, le proposte si susseguono, spesso si
sovrappongono e tutte stentano a trovare concretezza. Difficile
capire il motivo. Campanilismo, disinformazione, ostracismo?
Forse un po' di tutto questo - ammette Menis - ma quello che
manca davvero è il coinvolgimento del territorio, che finora è
avvenuto in modo sbagliato. Non si può prendere una decisione e
sottoporla all'attenzione dei cittadini a pacchetto, calandola
dall'alto e magari contrapponendola a un'altra. È un approccio
sbagliato, si rischia, com'è successo fino a oggi, di non
combinare nulla e di alimentare solo tensioni tra le
popolazioni".
"Coinvolgere significa informare, educare e pensare insieme ed è
un'azione che va fatta con continuità, non in maniera sporadica,
che richiede l'impegno di tutti i soggetti che hanno potere
decisionale. Questo è l'obiettivo da raggiungere - conclude Menis
- perché non ha senso parlare sempre e solo di progetti se
abbiamo perso di vista il senso di quello che stiamo facendo e se
non riusciamo a trasmetterlo. Se invece ci riusciamo, discutere
delle soluzioni tecniche sarà molto più facile".