PD: Lupieri, nuova legge famiglia discrimina i bambini
(ACON) Trieste, 03 mag - COM/DT - Commenta il disegno di legge
sulla famiglia, che domani passerà l'esame dell'Aula, il
consigliere regionale Sergio Lupieri.
"L'assessore Roberto Molinaro, portando un testo che discrimina i
bambini che non sono frutto del matrimonio, si giustifica
invocando quanto contenuto nel programma di governo del
presidente Tondo e sottoscritto da tutta la coalizione di
centrodestra, UDC compresa.
"Meglio sarebbe - fa notare l'esponente d'opposizione - che
Molinaro e la Giunta garantissero tutti i minori, richiamando
quanto previsto dalla Carta costituzionale all'articolo 2
(diritti inviolabili dell'uomo), al 3 (pari dignità tra i
cittadini), al 30 (dovere dei genitori a mantenere e istruire i
figli anche nati fuori dal matrimonio), all'articolo 31 (sostegno
alle famiglie).
"Inoltre - aggiunge Lupieri - l'assessore dovrebbe spiegare quali
saranno i criteri di priorità per le famiglie in possesso dei
requisiti di cui all'articolo 29 della Costituzione (quelle
sposate) e cosa arriverà alle altre, la cui presenza è
particolarmente elevata nella nostra società. Perché la
fotografia reale ci dice che la consistenza numerica delle
famiglie nella nostra regione è tra le più basse d'Italia; i
nuclei unipersonali sono in costante aumento (30,2% nel 2001, con
un più 4% rispetto al 26,24% del 1991); diminuiscono le coppie
con figli; crescono le famiglie formate da anziani o da un solo
genitore.
"Occorre quindi una pluralità di risposte e una strategia di
interventi integrata e coordinata. La legge sulla famiglia
risulta anacronistica, di retroguardia, discriminatoria,
ideologica. Se poi aggiungiamo che questo provvedimento penalizza
profondamente chi non ha i requisiti della residenza, e quindi le
stesse famiglie italiane di nuova immigrazione nel nostro
territorio, si comprende come non aiuti l'integrazione e danneggi
in modo particolare i bambini che rappresentano un importante
strumento di inserimento per tutti quei genitori che provengono
da altri Paesi.
"In definitiva, vengono penalizzati - conclude Lupieri -
cittadini lavoratori italiani e stranieri che producono reddito
in regione e che in regione versano imposte e tasse, e che non
possono usufruire dei benefici di legge per assurde norme
discriminatorie".