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CR: ddl famiglia, relatore di maggioranza De Mattia (2)

04.05.2010
12:01
(ACON) Trieste, 04 mag - ET - L'Aula ha quindi avviato l'esame del disegno di legge sulla famiglia.

In esso si prevede un espresso riconoscimento della famiglia quale soggetto sociale, con una conseguente definizione di azioni di accompagnamento e sostegno, in un contesto promozionale e non socio-assistenziale, con una priorità generale per le famiglie di cui all'articolo 29 della Costituzione e con una parità di considerazione per tutti i figli a carico.

Ugo De Mattia (LN) relatore di maggioranza, illustra così la ratio della norma, la volontà di dare priorità alla famiglia tradizionale rispetto alle altre tipologie. Oltre al dovuto rispetto per le scelte individuali, la Lega Nord infatti si dichiara contraria a un'equiparazione fra unioni fondate sul matrimonio e unioni di fatto, ritenendo pericolosa l'esaltazione della individualità e l'impostazione privatistica del matrimonio e della famiglia.

Il modello di matrimonio e di famiglia si caratterizza per la stabilità, trova espressione e conferma nel rapporto di procreazione dei figli, si pone al loro servizio educativo e culturale. Le altre forme di convivenza - sostiene De Mattia - sono fortemente eterogenee: si pensi anche solo alla diversità fra quelle eterosessuali e quelle omosessuali. Una pretesa equiparazione fra famiglia e unioni di fatto da parte della società annulla le differenze sostanziali, introducendo modelli di famiglia per nulla confrontabili fra loro e si risolvono in uno screditamento ingiusto di quell'unica famiglia che la storia dell'umanità ha sempre visto non come una generica relazione, ma come una realtà originata da un matrimonio, ovvero dal patto stipulato fra persone di sesso diverso, operato a partire da una reciproca e libera scelta e comprendente, almeno come progetto, una relazione generativa.

Ora, la certezza del diritto viene compromessa dalle unioni di fatto, che per definizione rifuggono da ogni forma di regolamentazione sociale. Così pure l'adempimento dei compiti viene lasciato alla totale arbitrarietà dei conviventi. Con l'equiparazione di famiglia e unioni di fatto il soggetto pubblico accetta un'ingiusta e deleteria dissociazione fra diritti e doveri: ai conviventi riconosce i diritti, ma da essi non esige doveri.

Per quanto riguarda l'articolato e le modifiche alla legge regionale 20/2005, bene le norme semplificative necessarie per il rispetto della normativa europea in materia di servizi e relative all'avvio e all'accreditamento dei servizi. Come contrappeso sono stati predisposti adeguati meccanismi di controllo.

Apprezzata la regolamentazione del servizio di baby sitter locale e il fatto che ogni relazione contributiva con l'Amministrazione regionale avverrà con le strutture accreditate. Un tanto - sostiene De Mattia - spingerà gli operatori verso una maggiore qualificazione del servizio offerto.

Per quanto riguarda espressamente la famiglia, vari gli interventi proposti: il pieno coinvolgimento delle persone anziane nell'attività di cura, un'azione specifica di sostegno ai genitori dei nuovi nati e il sostegno economico alle gestanti in difficoltà, nonché l'individuazione di interventi sperimentali nel territorio per una casa alle nuove famiglie.

Si prevede anche una ridefinizione dell'azione di sostegno alla funzione educativa della famiglia e al reinserimento lavorativo dei genitori dopo periodi di cura per i figli con la definizione di specifici voucher per l'accesso ai servizi. Si incentiva anche la collaborazione tra Comuni e associazioni delle famiglie per l'allestimento di una rete di sportelli per l'informazione e l'orientamento delle stesse.

Il gruppo della Lega Nord si dice critico sull'utilità della Consulta regionale della famiglia, auspicandone l'abolizione o quantomeno un ridimensionamento.

(foto-immagini tv)

(segue)