CR: ddl famiglia, relatore di maggioranza De Mattia (2)
(ACON) Trieste, 04 mag - ET - L'Aula ha quindi avviato l'esame
del disegno di legge sulla famiglia.
In esso si prevede un espresso riconoscimento della famiglia
quale soggetto sociale, con una conseguente definizione di azioni
di accompagnamento e sostegno, in un contesto promozionale e non
socio-assistenziale, con una priorità generale per le famiglie di
cui all'articolo 29 della Costituzione e con una parità di
considerazione per tutti i figli a carico.
Ugo De Mattia (LN) relatore di maggioranza, illustra così la
ratio della norma, la volontà di dare priorità alla famiglia
tradizionale rispetto alle altre tipologie. Oltre al dovuto
rispetto per le scelte individuali, la Lega Nord infatti si
dichiara contraria a un'equiparazione fra unioni fondate sul
matrimonio e unioni di fatto, ritenendo pericolosa l'esaltazione
della individualità e l'impostazione privatistica del matrimonio
e della famiglia.
Il modello di matrimonio e di famiglia si caratterizza per la
stabilità, trova espressione e conferma nel rapporto di
procreazione dei figli, si pone al loro servizio educativo e
culturale. Le altre forme di convivenza - sostiene De Mattia -
sono fortemente eterogenee: si pensi anche solo alla diversità
fra quelle eterosessuali e quelle omosessuali. Una pretesa
equiparazione fra famiglia e unioni di fatto da parte della
società annulla le differenze sostanziali, introducendo modelli
di famiglia per nulla confrontabili fra loro e si risolvono in
uno screditamento ingiusto di quell'unica famiglia che la storia
dell'umanità ha sempre visto non come una generica relazione, ma
come una realtà originata da un matrimonio, ovvero dal patto
stipulato fra persone di sesso diverso, operato a partire da una
reciproca e libera scelta e comprendente, almeno come progetto,
una relazione generativa.
Ora, la certezza del diritto viene compromessa dalle unioni di
fatto, che per definizione rifuggono da ogni forma di
regolamentazione sociale. Così pure l'adempimento dei compiti
viene lasciato alla totale arbitrarietà dei conviventi. Con
l'equiparazione di famiglia e unioni di fatto il soggetto
pubblico accetta un'ingiusta e deleteria dissociazione fra
diritti e doveri: ai conviventi riconosce i diritti, ma da essi
non esige doveri.
Per quanto riguarda l'articolato e le modifiche alla legge
regionale 20/2005, bene le norme semplificative necessarie per il
rispetto della normativa europea in materia di servizi e relative
all'avvio e all'accreditamento dei servizi. Come contrappeso sono
stati predisposti adeguati meccanismi di controllo.
Apprezzata la regolamentazione del servizio di baby sitter locale
e il fatto che ogni relazione contributiva con l'Amministrazione
regionale avverrà con le strutture accreditate. Un tanto -
sostiene De Mattia - spingerà gli operatori verso una maggiore
qualificazione del servizio offerto.
Per quanto riguarda espressamente la famiglia, vari gli
interventi proposti: il pieno coinvolgimento delle persone
anziane nell'attività di cura, un'azione specifica di sostegno ai
genitori dei nuovi nati e il sostegno economico alle gestanti in
difficoltà, nonché l'individuazione di interventi sperimentali
nel territorio per una casa alle nuove famiglie.
Si prevede anche una ridefinizione dell'azione di sostegno alla
funzione educativa della famiglia e al reinserimento lavorativo
dei genitori dopo periodi di cura per i figli con la definizione
di specifici voucher per l'accesso ai servizi. Si incentiva anche
la collaborazione tra Comuni e associazioni delle famiglie per
l'allestimento di una rete di sportelli per l'informazione e
l'orientamento delle stesse.
Il gruppo della Lega Nord si dice critico sull'utilità della
Consulta regionale della famiglia, auspicandone l'abolizione o
quantomeno un ridimensionamento.
(foto-immagini tv)
(segue)