CR: ddl famiglia, relatore di minoranza Colussi (7)
(ACON) Trieste, 04 mag - DT - Oggi la quota di copertura dei
servizi all'infanzia in Friuli Venezia Giulia si è attestata al
15,43% (dati 2008), un risultato lontano da quel 33 previsto per
il 2010 dalla Comunità europea, ha fatto notare aprendo il suo
intervento Piero Colussi, relatore di minoranza per i Cittadini.
Un dato leggermente superiore alla media delle altre regioni
italiane, che si attestano all'11,4%, ma sicuramente ben lontano
dal 30% conseguito da Toscana, Umbria ed Emilia Romagna. Adesso,
proprio per raggiungere questo obiettivo - ha affermato - il
rischio è di abbassare gli standard qualitativi e semplificare
eccessivamente le procedure per l'avvio e l'autorizzazione delle
attività in questo delicato settore educativo. I nidi
condominiali, i micronidi, quelli aziendali, tutti dotati di
personale adeguatamente qualificato e formato, saranno sostituiti
dai servizi educativi domiciliari (è il caso della Tagesmutter,
la mamma di giorno) su cui però si rimane perplessi di fronte a
un indefinito profilo professionale e a un'insufficiente
formazione di queste nuove figure educative.
Di natura diversa, invece, le valutazioni riguardanti le
modifiche alla Carta famiglia, a partire dalla decisione di
rimodulare il concetto stesso di famiglia: il riferimento
all'articolo 29 della Costituzione che parla in modo restrittivo
di famiglia fondata sul matrimonio - ha dichiarato Colussi - ci
sembra un approccio ideologico di chi non vuole tenere conto
delle enormi trasformazioni sociali, economiche e culturali
avvenute nel nostro Paese negli ultimi 60 anni. Oggi non esiste
una sola tipologia familiare: c'è sì la famiglia tipo, ma anche i
nuclei monoparentali e unipersonali, poi ci sono nonni e nipoti
che vivono insieme, le famiglie allargate per le adozioni. E le
convivenze, oltre 600 mila, che rappresentano il 4% delle
famiglie italiane.
Una considerazione finale merita il fatto che nella legge,
conseguenza di precedenti decisioni della maggioranza, esistano
requisiti molto diversificati che regolano l'accesso ai diversi
servizi sociali: se il Fondo per l'abbattimento delle rette degli
asili nido prevede un solo anno di residenza, per il Bonus bebé
dovranno essere almeno 10 anni in Italia di cui almeno 5 in
regione, mentre per la Carta famiglia sono 8 gli anni in Italia
di cui almeno 5 in Friuli Venezia Giulia. Una babele di norme che
ha come unico obiettivo discriminare il più possibile quei
cittadini, spesso minori, che arrivando da ogni angolo del mondo
hanno il solo torto di aver pensato di trovare nel nostro Paese
l'America.
(segue)