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CR: ddl famiglia, relatore di minoranza Colussi (7)

04.05.2010
12:31
(ACON) Trieste, 04 mag - DT - Oggi la quota di copertura dei servizi all'infanzia in Friuli Venezia Giulia si è attestata al 15,43% (dati 2008), un risultato lontano da quel 33 previsto per il 2010 dalla Comunità europea, ha fatto notare aprendo il suo intervento Piero Colussi, relatore di minoranza per i Cittadini.

Un dato leggermente superiore alla media delle altre regioni italiane, che si attestano all'11,4%, ma sicuramente ben lontano dal 30% conseguito da Toscana, Umbria ed Emilia Romagna. Adesso, proprio per raggiungere questo obiettivo - ha affermato - il rischio è di abbassare gli standard qualitativi e semplificare eccessivamente le procedure per l'avvio e l'autorizzazione delle attività in questo delicato settore educativo. I nidi condominiali, i micronidi, quelli aziendali, tutti dotati di personale adeguatamente qualificato e formato, saranno sostituiti dai servizi educativi domiciliari (è il caso della Tagesmutter, la mamma di giorno) su cui però si rimane perplessi di fronte a un indefinito profilo professionale e a un'insufficiente formazione di queste nuove figure educative.

Di natura diversa, invece, le valutazioni riguardanti le modifiche alla Carta famiglia, a partire dalla decisione di rimodulare il concetto stesso di famiglia: il riferimento all'articolo 29 della Costituzione che parla in modo restrittivo di famiglia fondata sul matrimonio - ha dichiarato Colussi - ci sembra un approccio ideologico di chi non vuole tenere conto delle enormi trasformazioni sociali, economiche e culturali avvenute nel nostro Paese negli ultimi 60 anni. Oggi non esiste una sola tipologia familiare: c'è sì la famiglia tipo, ma anche i nuclei monoparentali e unipersonali, poi ci sono nonni e nipoti che vivono insieme, le famiglie allargate per le adozioni. E le convivenze, oltre 600 mila, che rappresentano il 4% delle famiglie italiane.

Una considerazione finale merita il fatto che nella legge, conseguenza di precedenti decisioni della maggioranza, esistano requisiti molto diversificati che regolano l'accesso ai diversi servizi sociali: se il Fondo per l'abbattimento delle rette degli asili nido prevede un solo anno di residenza, per il Bonus bebé dovranno essere almeno 10 anni in Italia di cui almeno 5 in regione, mentre per la Carta famiglia sono 8 gli anni in Italia di cui almeno 5 in Friuli Venezia Giulia. Una babele di norme che ha come unico obiettivo discriminare il più possibile quei cittadini, spesso minori, che arrivando da ogni angolo del mondo hanno il solo torto di aver pensato di trovare nel nostro Paese l'America.

(segue)