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SA-SEL:Pustetto, ddl famiglia, si privatizza e si discrimina

04.05.2010
16:14
(ACON) Trieste, 04 mag - COM/DT - Non risparmia critiche al disegno di legge della Giunta che va a modificare i servizi per la prima infanzia e la Carta famiglia, il consigliere regionale Stefano Pustetto.

"L'assessore Molinaro afferma che gli asili nido devono essere più fruibili e accessibili, perciò i correttivi introdotti volti a rendere più rapida e meno farraginosa la possibilità di aprirne si rendono necessari: ma il passaggio - fa notare l'esponente della Sinistra Ecologia e Libertà - da un'autorizzazione al funzionamento a una DIA crea rischi maggiori, di certo non banali, perché con i controlli fatti dopo si corre il rischio di avere strutture non adeguate e operatori non sufficientemente formati e preparati. Il programma, inoltre, diventa settoriale e parziale ed emerge chiaramente la volontà di privatizzare e di deregolamentare. Quella che si vuole introdurre è, quindi, una pratica ad altissimo rischio".

Per quanto concerne la Carta famiglia, per Pustetto "la critica è ancora più severa visto che le modifiche introdotte danno priorità alle coppie sposate sulla base dell'articolo 29 della Costituzione. Aggiustamenti, sottolinea, supportati da motivi squisitamente ideologici o confessionali, perché la stessa Corte costituzionale ha riconosciuto la prevalenza del rapporto sul lato formale.

"Si è detto che c'è una crisi valoriale per cui non ci si sposa più e quindi bisogna incentivare il matrimonio. Ma quali valori etici ci sono nel dare aiuti alle persone in difficoltà basandosi sulla residenzialità, nel non dare da mangiare ai bambini se i genitori non pagano la retta, o nel respingere gli immigrati senza valutare la legittimità del riconoscimento della qualità di profughi? Sono giusti questi provvedimenti? Con questa legge non si cerca di individuare il bisogno e, quindi, di intervenire per risolverlo nel modo più equo possibile. Questa legge - conclude il consigliere di SA-SEL - è di per sé discriminatoria".