CR: ddl famiglia, intervento assessore Molinaro (8)
(ACON) Trieste, 04 mag - ET - Al termine di un dibattito
articolato, in cui sono state ribadite le posizioni dei due
schieramenti, è intervenuto anche l'assessore delegato alle
Politiche per la famiglia, Roberto Molinaro.
Non è un provvedimento facile - ha detto Molinaro - dato che è
stato necessario ragionare in modo unitario su due leggi che
riteniamo importanti e che vogliamo riportare a una dimensione di
vera attuazione, incrociandole con il programma di governo.
È stato necessario distinguere le politiche per la famiglia dalla
generalità delle previsioni per i servizi sociali - ha spiegato
Molinaro - perché la commistione non ha funzionato e ha
rallentato l'impegno a favore della famiglia. Con queste norma -
ha evidenziato l'assessore - si è ribadita la centralità al
Comune e dato un forte impulso all'associazionismo familiare.
Le modifiche al sistema per la prima infanzia si sono rese
necessarie perché precedentemente erano stati posti obiettivi
molto alti, senza riuscire a promuovere la moltiplicazione dei
servizi necessari. In questo contesto si è dunque voluto
introdurre maggiore flessibilità, riducendo la burocrazia e
mantenendo la qualità come obiettivo.
Descrivere la famiglia con i termini usati dall'articolo 29 della
Costituzione è l'espressione di una priorità, di un principio,
significa che c'è, nell'ambito del nostro ordinamento, una
distinzione tra la forma di famiglia che scaturisce da un
matrimonio e le altre forme di unioni. Nessuna distinzione per i
figli però, che sono tutti uguali - ha sottolineato l'assessore.
Si tratta di una legge importante - ha concluso Molinaro - che
non vuole far arretrare la nostra società, ma vuole affermare una
serie di valori che la Costituzione ci mette a disposizione,
valori che appartengono alla generalità della comunità.
(segue)