PD: Menosso, legge famiglia peggiorativa e discriminatoria
(ACON) Trieste, 07 mag - COM/AB - La legge sui servizi alla
prima infanzia e la famiglia avrebbe potuto essere un
provvedimento di aggiornamento, di ritaratura e fors'anche di
miglioramento. Purtroppo non è stato così e si è persa
un'occasione.
Il commento è di Annamaria Menosso, consigliere regionale PD e
vicepresidente dell'Assemblea legislativa, che aggiunge.
Quanto ai servizi per la prima infanzia, non solo siamo in
presenza di una dequalificazione dei servizi stessi con
l'abbassamento dei requisiti professionali del personale, ma è
stato in parte scaricato sulle famiglie l'onere di provvedere
all'attivazione di alcuni servizi.
Rispetto alla legge sulla famiglia, scongiurato il pericolo di
discriminare i figli di genitori non sposati da quelli di
genitori sposati grazie a un pressing tenace e costante
dell'opposizione che ha costretto il Pdl a ritornare sui suoi
passi, il risultato negativo permane.
Gravissima l'introduzione di un'altra discriminazione che
colpisce i figli: quella, vergognosa, introdotta dalla Lega Nord,
che prevede per l'accesso ai servizi e benefici della legge la
residenza in Italia da almeno otto anni di cui uno in regione. E
gravissima, oltre che illegittima, la modifica dell'ISEE che
prevede l'aggiunta del criterio della residenza per il relativo
calcolo. La legge nazionale, infatti, prevede che le regioni (gli
enti erogatori) possano modificare l'ISEE, ma solo intervenendo
sul calcolo del patrimonio e del nucleo familiare, e non
introducendo ulteriori criteri, men che meno quello della
residenza.
Preoccupante l'introduzione del coinvolgimento delle persone
anziane nell'attività di cura dei minori: condivisibile il
principio, ma dubbie le modalità di attuazione. Preoccupante
anche la sostanziale uscita delle politiche della famiglia dalla
pianificazione regionale e dalla programmazione sociale dei
Comuni: ciò impedirà un'integrazione armonica delle politiche
alimentando la confusione sui servizi cui i cittadini hanno
diritto; una confusione nociva sia per il cittadino sia per gli
enti erogatori dei servizi.
Incredibile il minuetto della maggioranza sul Garante
dell'infanzia e dell'adolescenza: prima sopprime il Tutore dei
minori perché inutile e costoso e poi, qualche mese dopo,
introduce la funzione del Garante che non si capisce bene chi
sia, di quali uffici potrà disporre e, in definitiva, quanto
costerà.
Alla fine questa legge rappresenta non un miglioramento
dell'esistente, ma uno stravolgimento in senso peggiorativo.
Il risultato finale non è altro che una degenerazione
complessiva, un abbrutimento delle norme soprattutto dove si
maschera la discriminazione con il principio di priorità.