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PD: Menosso, legge famiglia peggiorativa e discriminatoria

07.05.2010
13:55
(ACON) Trieste, 07 mag - COM/AB - La legge sui servizi alla prima infanzia e la famiglia avrebbe potuto essere un provvedimento di aggiornamento, di ritaratura e fors'anche di miglioramento. Purtroppo non è stato così e si è persa un'occasione.

Il commento è di Annamaria Menosso, consigliere regionale PD e vicepresidente dell'Assemblea legislativa, che aggiunge.

Quanto ai servizi per la prima infanzia, non solo siamo in presenza di una dequalificazione dei servizi stessi con l'abbassamento dei requisiti professionali del personale, ma è stato in parte scaricato sulle famiglie l'onere di provvedere all'attivazione di alcuni servizi.

Rispetto alla legge sulla famiglia, scongiurato il pericolo di discriminare i figli di genitori non sposati da quelli di genitori sposati grazie a un pressing tenace e costante dell'opposizione che ha costretto il Pdl a ritornare sui suoi passi, il risultato negativo permane.

Gravissima l'introduzione di un'altra discriminazione che colpisce i figli: quella, vergognosa, introdotta dalla Lega Nord, che prevede per l'accesso ai servizi e benefici della legge la residenza in Italia da almeno otto anni di cui uno in regione. E gravissima, oltre che illegittima, la modifica dell'ISEE che prevede l'aggiunta del criterio della residenza per il relativo calcolo. La legge nazionale, infatti, prevede che le regioni (gli enti erogatori) possano modificare l'ISEE, ma solo intervenendo sul calcolo del patrimonio e del nucleo familiare, e non introducendo ulteriori criteri, men che meno quello della residenza.

Preoccupante l'introduzione del coinvolgimento delle persone anziane nell'attività di cura dei minori: condivisibile il principio, ma dubbie le modalità di attuazione. Preoccupante anche la sostanziale uscita delle politiche della famiglia dalla pianificazione regionale e dalla programmazione sociale dei Comuni: ciò impedirà un'integrazione armonica delle politiche alimentando la confusione sui servizi cui i cittadini hanno diritto; una confusione nociva sia per il cittadino sia per gli enti erogatori dei servizi.

Incredibile il minuetto della maggioranza sul Garante dell'infanzia e dell'adolescenza: prima sopprime il Tutore dei minori perché inutile e costoso e poi, qualche mese dopo, introduce la funzione del Garante che non si capisce bene chi sia, di quali uffici potrà disporre e, in definitiva, quanto costerà.

Alla fine questa legge rappresenta non un miglioramento dell'esistente, ma uno stravolgimento in senso peggiorativo. Il risultato finale non è altro che una degenerazione complessiva, un abbrutimento delle norme soprattutto dove si maschera la discriminazione con il principio di priorità.