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PD: Codega, legge famiglia inaccettabile e discriminatoria

10.05.2010
11:15
(ACON) Trieste, 10 mag - COM/AB - Critiche alla legge sulla famiglia piovono anche dal consigliere regionale del PD Franco Codega.

A parte tutta una serie di rilievi di impostazione generale che possono comunque rientrare in una normale dialettica politica, è grave quanto avvenuto con l'approvazione dell'art. 30 bis, che stabilisce tutta una serie di interventi sociali, tra cui il sostegno alle gestanti in situazione di disagio economico, la messa a disposizione di alloggi per le nuove famiglie, il sostegno a genitori di minori che per diversi motivi subiscano una riduzione del reddito (perdita di lavoro, decesso dell'unico genitore percettore di reddito, e via dicendo), l'assegnazione di voucher per l'accesso a servizi e prestazioni: vengono attribuiti con priorità a favore dei nuclei familiari in cui almeno uno dei genitori risieda da almeno 8 anni in Italia di cui almeno uno in regione. Il che si aggiunge a quanto già previsto dai precedenti articoli relativi al Fondo bebè, per i quali è richiesta la residenza in Italia per almeno 10 anni e la Carta famiglia, per la quale sono richiesti 8 anni di residenza.

Tutto questo, per Codega, è doppiamente inaccettabile.

In primo luogo perché amplia la discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri che, regolarmente presenti, lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla produzione della ricchezza regionale, portano il loro contributo alle casse della regione alla pari dei cittadini italiani e hanno diritto ad usufruire degli stessi servizi. In secondo luogo tale discriminazione, particolarmente odiosa e incivile in quanto attuata verso i bambini e i minori, è in totale contraddizione con quanto affermato all'art. 24, e cioè che la legge assicura parità di trattamento e considerazione per tutti i figli a carico.

Discriminazione dei minori, contraddizione totale: una legge che doveva essere l'emblema della inclusione sociale, si è trasformata nel suo esatto opposto.