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PD: Pupulin su dati lavoro e disoccupazione di aprile

10.05.2010
16:25
(ACON) Trieste, 10 mag - COM/AB - Intervento del consigliere regionale del PD Paolo Pupulin su dati lavoro e disoccupazione di aprile.

I dati del ricorso alla CIG in Friuli Venezia Giulia del mese di aprile hanno visto una buona frenata. Confidiamo possano rappresentare una boccata d'ossigeno per l'economia e il lavoro della nostra regione. Le ore di CIG ordinaria sono scese dalle 883.619 ore di marzo alle 586.924 di aprile. Quelle straordinarie da 1 milione 110.319 a 739.036. Quelle in deroga, che si riferiscono alle piccole imprese artigiane, commerciali e dei servizi, da 238.673 a 217.983. La riduzione generale è stata significativa, dunque, con circa il 30% in meno ad aprile rispetto al mese precedente, passando da 2.232.604 a 1.543.943.

Occorre usare subito questo segnale per adottare misure che mettano le imprese nelle condizioni di ripartire nelle difficili condizioni della nuova competizione internazionale. Bisogna cioè uscire da quella logica puramente difensiva che ha caratterizzato sinora l'azione di politica economica dell'amministrazione Tondo.

L'andamento del ricorso alla CIG non ha però avuto lo stesso segno in tutte le province della nostra regione. Le anomalie più particolari sono state: la provincia di Gorizia unica realtà dove la CIG è in crescita, seppur di poco, passando da 171.345 ore a 185.685 a causa di un aumento notevole della CIG ordinaria; la provincia di Pordenone che, pur con un taglio complessivo del 30% delle ore CIG, vede un aumento notevole di quella straordinaria che arriva a 137.959 ore rispetto a marzo, quando si erano fermate a 69.395. Le province di Udine e Trieste, invece, hanno visto contratto in modo significativo l'utilizzo della CIG, fuorché quella in deroga.

Il versante più delicato rimane, in questa fase, quello della disoccupazione in forte aumento, che colpisce soprattutto i giovani precari e le persone over 45 che hanno perso il posto del lavoro. Occorre agire con maggior coraggio e tempestività a favore di questa parte a rischio del mercato del lavoro, con progetti e soluzioni semplificate diverse da quelle che sembrano essere state adottate nel regolamento sui lavori di pubblica utilità, che prevedono modalità che allungheranno i tempi delle risposte a bisogni che, al contrario, sono urgenti. La stessa bozza del piano triennale del lavoro, da questo punto di vista, persegue un'impostazione molto tradizionale, che non tiene conto in modo efficace dell'emergenza disoccupazione.