PD: Moretton, Centro disturbi alimentari di San Vito
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/AB - Il centro per i disturbi
alimentari, che dovrebbe essere aperto a San Vito al Tagliamento
entro la fine del mese, è un servizio che si occupa dei problemi
di anoressia, bulimia e obesità e che fornirà informazioni e
servizi specifici a tutta la regione che conta circa 7mila casi
di persone con disturbi alimentari di vario tipo e gravità.
A metterlo in evidenza è il capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton che aggiunge.
Già con il precedente Piano socio sanitario regionale 2006-2008
la Regione aveva deciso di avviare la costituzione di un Centro
residenziale di valenza regionale per i disturbi alimentari a San
Vito al Tagliamento e tale intento era stato confermato nel 2009
dopo un approfondito studio di fattibilità coordinato
dall'Agenzia regionale della sanità.
Il progetto, finanziato dalla Regione, prevedeva anche un
protocollo d'intesa con la regione Veneto per fare sinergia con
il centro equivalente di Portogruaro e un collegamento con tutte
le aziende sanitarie della regione.
La situazione è ora però molto diversa da quanto ipotizzato nel
2009 e sta diventando a dir poco esplosiva. Sembra, infatti, che
l'Azienda per i servizi sanitari 6 Friuli Occidentale non
riceverà un euro dalla Regione e che le altre aziende sanitarie
della regione potranno sì mandare i pazienti a San Vito, ma non
si sa con quali finanziamenti saranno coperti i costi delle
prestazioni. Non c'è poi nessun progetto né alcuna procedura di
assunzione per il personale del centro.
In più, il centro di Portogruaro non sa assolutamente nulla della
prossima apertura e non sa cosa fare, se rifiutare o no i ragazzi
della nostra regione che sono in lista di attesa.
Si può quindi immaginare lo stato d'ansia e di preoccupazione in
cui vivono i genitori dei ragazzi malati, senza certezze se
questo centro di cura sarà effettivamente aperto e, soprattutto,
su come sarà gestito. Come non bastasse, nonostante i genitori
delle persone che hanno bisogno di cure chiedano da mesi di
parlare con l'assessore Kosic, lui non li riceve. Il rischio è
che i ragazzi e le ragazze colpiti da una malattia pericolosa per
la loro stessa vita non sappiano dove ricoverarsi a causa
dell'incomprensibile e ingiustificato silenzio di Kosic.