Pdl: Ciani, intervenga Tutore minori su campagna omofobia
(ACON) Trieste, 17 mag - COM/AB - "La campagna pubblicitaria
contro l'omofobia di Udine e Pordenone poco ha a che fare con
l'omofobia stessa, ma molto con le rivendicazioni e le battaglie
per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali. In pratica
una bella evoluzione dei gay pride con le identiche finalità,
ovvero l'orgoglio omosessuale. Chiederò ufficialmente che
intervenga il tutore dei minori della Regione per analizzare
compiutamente la campagna pubblicitaria e adottare ogni azione
conseguente nella salvaguardia dei bambini".
Il commento è del consigliere regionale del Pdl Paolo Ciani, che
sulla questione aggiunge.
"Nulla da eccepire sulle fantasie o sulle pratiche sessuali di
ogni individuo che devono essere salvaguardate in quanto libertà
individuali, ma queste ultime non devono e non possono mai
incidere o prevaricare le libertà di altri, altrimenti è
violenza".
"La campagna pubblicitaria in atto in questi giorni sul tema, che
mescola prodotti enogastronomici e baci gay indicandoli come
prodotti tipici friulani, è una provocazione assolutamente voluta
che riempie d'orgoglio non chi fa battaglie contro i soprusi e le
discriminazioni, compresa l'omofobia, ma chi ritiene che le
coppie omosessuali debbano a tutti i costi potersi sposare,
adottare figli. A tutti i costi, a costo di banalizzare i
prodotti friulani, a costo di banalizzare la civiltà friulana, a
costo di banalizzare gli affetti, di svilupparli con foto e
slogan non per combattere l'omofobia al solo scopo di mettersi in
mostra (come ai gay pride), né più né meno di qualche programma
televisivo che si basa sugli scoop e sugli scandali perchè così
fa audience".
"Ed allora se, giustamente nei programmi televisivi, deve
comparire il bollino verde o rosso per indicare quando il
programma o il film può essere visto dai bambini, credo che vi
siano tutte le condizioni per far intervenire in proposito il
Tutore dei minori del Friuli Venezia Giulia, perchè l'abbinata di
immagini, prodotti e slogan della campagna pubblicitaria sono non
solo una violenza nei confronti della stragrande maggioranza
delle persone friulane, ma anche e soprattutto una violenza nei
confronti dei bambini, giacché quanto meno lanciano messaggi
diseducativi, ovvero modelli comportamentali che posso
condizionare i più piccoli".