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PD: Menis, sull'immigrazione serve legge organica

20.05.2010
15:23
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/ET - "Un piano è solo un'insieme di azioni, magari coordinate tra loro, ma sicuramente non in grado di garantire la prospettiva di lungo periodo che solo una legge organica può. Una legge che per altro esisteva, ed è stata frettolosamente abrogata." È la posizione del PD che, per bocca del consigliere Paolo Menis, commenta la presentazione del Piano immigrazione 2010.

"Non avevamo dubbi che la questione non fosse prioritaria per la maggioranza - sostiene Menis - ma almeno con più tempo a disposizione avrebbero potuto predisporre un documento di un certo profilo, per garantire agli immigrati regolari (che qui lavorano e pagano le loro tasse producendo circa il 10% del PIL) una reale possibilità d'integrazione.

"Invece ci ritroviamo con quindici paginette di iniziative che per lo più si preoccupano di inserimento e accoglienza, evidenziando un approccio alla questione migratoria superficiale e disorganico, tralasciando le misure di integrazione strutturale che erano il perno del precedente piano triennale (2006-2008) elaborato dal centrosinistra. In quel Piano si faceva un ragionamento di lungo periodo, partendo dall'analisi del fenomeno e delle sue criticità per articolare un mix di interventi su tutti i fronti, basandosi forza su una legge, la 5/2005 che ormai purtroppo è solo un ricordo.

"Le tre direttrici innovative del Piano 2010 sono, secondo il consigliere, ben poca cosa se confrontate con i sedici capitoli del progetto triennale a cui si stava lavorando che prevedeva tra gli altri un Osservatorio per monitorare il fenomeno, un'Agenzia per la gestione delle politiche abitative e azioni di cooperazione di partenariato internazionale e scientifico".

Menis ritiene che la politica sull'immigrazione non sia contenuta nel Piano 2010, ma nei continui requisiti di residenza che via via vengono introdotti nell'accesso ai vari servizi sociali.

"È inutile parlare di integrazione e incolpare della sua mancata realizzazione chi arriva nel nostro Paese - conclude il consigliere del PD - se non si creano i presupposti (e questo piano dovrebbe essere un atto fondamentale in tal senso) per far sì che l'immigrazione possa stabilizzarsi e produrre ricchezza nel settore lavorativo, tecnico e scientifico".