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SA-SEL: Pustetto, dare a immigrati vita onesta e dignitosa

20.05.2010
17:13
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/ET - Piano immigrazione e chiusura degli ambulatori per clandestini. Il consigliere regionale Stefano Pustetto (SA-SEL) ritorna sul tema ribadendo che questi "non creavano una via preferenziale per la cura degli immigrati, ma costituivano il punto di riferimento per coloro che avevano bisogno di cure mediche prestate a titolo gratuito da medici volontari.

"Ogni qual volta si toccano questi argomenti ci viene detto che le regole vanno rispettate da tutti e che non ci sono solo diritti, ma anche doveri. Giusto. Ma quale autorevolezza - si chiede il consigliere - può avere una Regione che per prima viola le stesse leggi che chiede agli altri di rispettare?"

Pustetto cita la legge Bossi-Fini. "Ai cittadini stranieri anche irregolari, sono assicurate le cure urgenti o essenziali ancorché continuative", spiegando che a tal fine a questi soggetti viene assegnata una tessera sanitaria particolare a sigla STP. Il consigliere spiega che la circolare n. 5 del 2000 (art 43 comma 8) stabilisce che è compito della Regione individuare le modalità più opportune per garantire le cure essenziali e continuative.

"Il caos che regna sul tema nella nostra Regione è - a parere dell'esponente dell'opposizione - principalmente dovuto alle inadempienze della direzione regionale competente, che non ha fatto circolari o delibere esplicative in merito, così le Aziende sanitarie si sono mosse in maniera autonoma e spesso i pronto soccorso non sono in grado di fornire la tessera STP.

"Continuando sul concetto del rispetto delle regole, non fa certo onore alla Lega il reiterato tentativo di obbligare i medici alla denuncia dei pazienti in quanto irregolari, o peggio, che dipendenti dell'ospedale alle 6 del mattino facciano il giro del pronto soccorso per individuare eventuali immigrati irregolari.

"Queste intimidazioni - sostiene Pustetto - vanno di pari passo con la raccolta di firme per impedire l'inumazione di cittadini di fede islamica o con il dare pane e acqua ai bambini dell'asilo perché i genitori non pagano la mensa. In questo modo non si vuole incentivare la presenza degli immigrati in regione, ma regolamentare la loro presenza con prescrizioni certe, in modo che abbiano punti di riferimento precisi.

"Tra l'altro, un'analisi non ipocrita del perché gli immigrati arrivino evidenzierebbe che sono le aziende al nord e la mafia al sud a incentivare il loro arrivo. A entrambi una manodopera a basso costo, sfruttabile oltre il limite della decenza e ricattabile come può esserlo solo un clandestino, permette guadagni stratosferici e per di più in nero.

"Per tutti questi motivi queste persone che si trovano sul nostro territorio, che rispettano le nostre leggi, che con il loro lavoro contribuiscono al benessere generale e che pagano le tasse devono essere trattate al pari con i nostri connazionali; abbiamo l'obbligo morale di dar loro la possibilità farsi una famiglia, di migliorare il loro tenore di vita e - conclude Pustetto - di vivere qui in modo onesto e dignitoso".