SA-SEL: Pustetto, dare a immigrati vita onesta e dignitosa
(ACON) Trieste, 20 mag - COM/ET - Piano immigrazione e chiusura
degli ambulatori per clandestini. Il consigliere regionale
Stefano Pustetto (SA-SEL) ritorna sul tema ribadendo che questi
"non creavano una via preferenziale per la cura degli immigrati,
ma costituivano il punto di riferimento per coloro che avevano
bisogno di cure mediche prestate a titolo gratuito da medici
volontari.
"Ogni qual volta si toccano questi argomenti ci viene detto che
le regole vanno rispettate da tutti e che non ci sono solo
diritti, ma anche doveri. Giusto. Ma quale autorevolezza - si
chiede il consigliere - può avere una Regione che per prima viola
le stesse leggi che chiede agli altri di rispettare?"
Pustetto cita la legge Bossi-Fini. "Ai cittadini stranieri anche
irregolari, sono assicurate le cure urgenti o essenziali ancorché
continuative", spiegando che a tal fine a questi soggetti viene
assegnata una tessera sanitaria particolare a sigla STP. Il
consigliere spiega che la circolare n. 5 del 2000 (art 43 comma
8) stabilisce che è compito della Regione individuare le modalità
più opportune per garantire le cure essenziali e continuative.
"Il caos che regna sul tema nella nostra Regione è - a parere
dell'esponente dell'opposizione - principalmente dovuto alle
inadempienze della direzione regionale competente, che non ha
fatto circolari o delibere esplicative in merito, così le Aziende
sanitarie si sono mosse in maniera autonoma e spesso i pronto
soccorso non sono in grado di fornire la tessera STP.
"Continuando sul concetto del rispetto delle regole, non fa certo
onore alla Lega il reiterato tentativo di obbligare i medici alla
denuncia dei pazienti in quanto irregolari, o peggio, che
dipendenti dell'ospedale alle 6 del mattino facciano il giro del
pronto soccorso per individuare eventuali immigrati irregolari.
"Queste intimidazioni - sostiene Pustetto - vanno di pari passo
con la raccolta di firme per impedire l'inumazione di cittadini
di fede islamica o con il dare pane e acqua ai bambini dell'asilo
perché i genitori non pagano la mensa. In questo modo non si
vuole incentivare la presenza degli immigrati in regione, ma
regolamentare la loro presenza con prescrizioni certe, in modo
che abbiano punti di riferimento precisi.
"Tra l'altro, un'analisi non ipocrita del perché gli immigrati
arrivino evidenzierebbe che sono le aziende al nord e la mafia al
sud a incentivare il loro arrivo. A entrambi una manodopera a
basso costo, sfruttabile oltre il limite della decenza e
ricattabile come può esserlo solo un clandestino, permette
guadagni stratosferici e per di più in nero.
"Per tutti questi motivi queste persone che si trovano sul nostro
territorio, che rispettano le nostre leggi, che con il loro
lavoro contribuiscono al benessere generale e che pagano le tasse
devono essere trattate al pari con i nostri connazionali; abbiamo
l'obbligo morale di dar loro la possibilità farsi una famiglia,
di migliorare il loro tenore di vita e - conclude Pustetto - di
vivere qui in modo onesto e dignitoso".