I Comm: audizione Insiel, sindacati e consiglieri (2)
(ACON) Trieste, 26 mag - DT - Garanzie sulle risorse.
Prospettive chiare per il dopo convezione con la Regione, che
scadrà il 31 dicembre 2014. Un piano industriale latitante e una
formazione bloccata da mesi. Sono le richieste e le osservazioni
mosse dai sindacati ai vertici di Insiel durante l'audizione in I
Commissione consiliare.
Ma RSU di Trieste e Udine, FIOM-CGIL e FIM-CISL hanno detto anche
altro: che serve una guida tecnica esperta e competente sul
fronte delle tecnologie, che sia in grado di fare altro oltre
che ordini di servizio.
L'obiettivo di una maggior efficienza? Non c'è stato, quello che
c'è è una gran confusione e una sovrapposizione di ruoli, hanno
dichiarato. Una situazione di stallo pericolosa: se a breve non
verranno garantite delle commesse, Insiel collasserà. E poi non
si conosce il piano triennale di investimenti, nemmeno sono
chiari gli interventi all'estero. E bisogna ragionare insieme -
hanno aggiunto le forze sindacali - su una legge di riforma della
Spa regionale che possa determinare responsabilità e modalità di
conduzione dell'azienda.
I sindacati hanno portato anche dei numeri, in particolare sui
corsi di formazione: si è parlato di 4180 ore per 667 lavoratori
dei 735 oggi in Insiel. Da queste, però, vanno dedotte quelle non
destinate al recupero delle competenze, che sono 333,5 per 667 di
partecipazione a riunioni organizzative. Seicentosedici giorni
sono stati dedicati alla formazione obbligatoria su privacy e
sicurezza, 1294 giorni invece sono stati impiegati per il
trasferimento di competenze tra Insiel e Insiel Mercato dopo la
scissione di quest'ultima. E poi ci sono le giornate di
formazione erogate agli amministrativi. Morale: la formazione
specifica quindi ha occupato, in un anno, 2,5 giornate a
lavoratore.
Capitolo esuberi: i dirigenti parlano di 120, ma non è vero, non
ci sono perdite di bilancio per giustificarli. Tant'è che la
società informatica ha prodotto due milioni di utili. Gli esodi
incentivati per mandare in pensione chi ormai è tecnologicamente
obsoleto? A invecchiare sono i computer, casomai. Le persone,
invece, portano un bagaglio di esperienza tecnica fondamentale,
hanno ribattuto in conclusione.
Da parte dei consiglieri, ad aprire il dibattito è stato
Gianfranco Moretton. Per il capogruppo del PD per dare nuovo
slancio occorre una legge di riforma, innanzitutto, che possa
accrescere, con la messa in campo di nuove azioni da parte dei
vertici, il livello di efficienza di Insiel. Non è chiaro, sul
fronte esuberi, se ci sono dove andranno, mentre la novità
positiva è rappresentata dal piano triennale, utile a chiarire le
linee di sviluppo e rilancio. Si intuisce, però, la mancanza di
dialogo tra l'azionista di riferimento (la Regione) e la società.
E se Franco Brussa, sempre del PD, e Maurizio Salvador, UDC,
hanno formalizzato la richiesta di un'ulteriore audizione, Franco
Baritussio (Pdl) auspica vi sia un tavolo di dialogo e di sintesi
per affrontare la sfida del rilancio. Si parla di
un'internazionalizzazione negli interventi, è un dato assai
positivo.
Infine Piero Colussi, dei Cittadini, si è soffermato sul piano
industriale: senza questo non si può andare avanti, ma è anche
vero che le prospettive della società, che devono essere definite
dalla Regione, non sono chiare. E ha lanciato una proposta, per
ottimizzare i costi: che Insiel diventi anche centro di acquisto
software.
(fine)