I Comm: audizione Insiel, assessore Garlatti e dirigenza (1)
(ACON) Trieste, 26 mag - ET - Un'audizione per conoscere la
situazione attuale e le prospettive di Insiel, l'azienda
informatica regionale. La I Commissione consiliare, presieduta da
Gaetano Valenti (Pdl), ha sentito in merito l'assessore alla
Funzione pubblica, Andrea Garlatti, che ha ripreso la posizione
della Giunta, le azioni compiute e le linee guida per il futuro.
Ben sapendo che le leve di competitività e attrattività di un
sistema stanno anche nella qualità dei servizi informatici - ha
spiegato l'assessore - la Regione ha deciso di tenere in casa un
soggetto che possa garantire quest'asse. Le azioni intraprese
sono state conseguenti a questa scelta: lo scorporo e la vendita
di Insiel Mercato, il perfezionamento del rapporto con gli Enti e
la definizione della funzione informatica come funzione pubblica.
Le scelte non sono il frutto di un'impostazione ideologica, ma di
una valutazione sull'importanza della variante tecnologica: con
Insiel si vuole mantenere e migliorare la qualità dell'asse
informatico, come fattore propulsivo del sistema.
Entrando nel concreto, Garlatti ha evidenziato la missione a
tendere dell'azienda. Questa deve mantenere la gestione diretta
dei prodotti fondamentali, con i quali far propagare effetti
indotti, e diventare l'interlocutore privilegiato degli Enti per
la consulenza sugli acquisti di applicativi specialistici.
Si sta sviluppando il Piano triennale, ha detto l'assessore, che
richiede comportamenti convergenti da entrambe le parti.
L'amministrazione regionale deve diventare un cliente preciso,
mentre l'azienda deve riuscire ad avere livelli di funzionalità
compatibili con l'equilibrio di sistema. Un disegno di legge
complessivo sullo sviluppo della società dell'informazione, una
legge di programmazione sull'IT e l'e-government, è pronto e la
Giunta ne dovrebbe discutere durante la prossima seduta.
Usciamo da un annus horribilis - ha detto il presidente Walter
Santarossa - nel quale abbiamo visto la soluzione del problema
che ci ha posto il decreto Bersani. Il 2009, che a causa della
vendita di Insiel Mercato ha visto fuoriuscire 20 milioni di
produzione, doveva registrare una perdita. Invece ha portato a un
utile che ha contribuito alle casse della Regione per 2 milioni
di euro. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una
riorganizzazione e alla riduzione dei dirigenti (da 18 a 8) e con
azioni di formazione del personale (4180 giornate in totale). La
vendita di Insiel Mercato ha portato ulteriori entrate alla
Regione e l'incorporazione di Mercurio ha fatto aumentare la
produzione e l'azienda sta mantenendo fede al programma di
lavori. Insiel sta anche agendo con forza all'estero con 7
programmi europei, soprattutto nell'Europa orientale e centro
meridionale.
Un quadro generale è stato illustrato dall'amministratore
delegato, Dino Cozzi. Oggi Insiel gestisce 16mila e 100 posti di
lavoro, 1433 server, 1200 linee, 800 sedi connesse, 34 progetti
esecutivi, 2414 progetti, 401 prodotti e soluzioni in gestione,
svolgendo 19mila 700 interventi sui posti di lavoro e evadendo
76mila 856 richieste di assistenza.
L'utile del 2009 è stato garantito da azioni che non possono
essere ripetute, ha evidenziato Cozzi, sottolineando un problema
dell'azienda: esuberi non distribuiti uniformemente. Nelle aree
produttive, ad esempio, le persone sono poche e serve un loro
rinnovo, altrimenti a medio termine si rischia il calo della
competitività. Su questo punto non si è riuscito a stipulare
nessun accordo con i sindacati, nemmeno quello che prevedeva un
esodo volontario dei dipendenti prossimi alla pensione e a fronte
dell'assunzione di neolaureati. Esistono anche problemi relativi
allo status giuridico di azienda in house con la Regione. Per
Cozzi sarebbe utile una nuova legge che chiarifichi i rapporti
Insiel-Regione e lo status del personale. Il cambiamento deve
entrare in profondità e ciò potrà avvenire solo con una forte
sinergia a tutti i livelli. Insiel e l'amministrazione regionale
sono come due vecchi coniugi, a forza di frequentarsi hanno
adottato i pregi e i difetti l'uno dell'altra. L'una non può
migliorare se l'altra non lo fa, ha concluso l'AD.
(immagini tv)
(segue)